PIETRATORCIA
Uva: biancolella, fianco
Fascia di prezzo: non disponibile (l’ultima annata va da 10 a 15 euro franco cantina)
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Il piacere regalato dai bianchi dopo alcuni anni è davvero immenso e appagante. In questo caso il lavoro del giovane Iacono, Ambrogio per l’anagrafe e per tutti dimostra una volta per tutte come anche a Ischia sia possibile ottenere grandi risultati sui tempi lunghi. Intendiamoci, il progetto non è ancora così esplicitato, ma è nei fatti quando si sceglie di affiancare il vegliardo Fiano al biancolella e se si decide di fare un leggero passaggio in legno.
Ho tirato fuori una delle ultime bottiglie dalla mia cantina e ce la siamo goduta sulla cucina marinara di Gelsomare nel Golfo di Policastro: tartare di pescespada, tubetti con zuppa di mare, trionfo di grigliata con calamari, pescebandiera, gamberoni, spada.
Il vino ha fatto il suo lavoro: è stato al fianco di ogni portata, mai un passo avanti, neanche indietro, il suo colore giallo paglierino carico, oserei dire tipico della 2003, con riflessi dorati, conferiva alla beva il fascino d’antan. I profumi della macchia mediterranea seccata da sole, e poi di pesche sciroppate, datteri secchi, camomilla, essenze agrumate, hanno reso interessante l’esperienza a naso, sempre cangiante, mai fermo. Ma, soprattutto, era il mio timore, non fruttato piallato dal caldo con cui nell’Isola, moto più che in Irpinia, dovettero fare i conti in quella torrida estate dove comunque non ci fu possibile alcun recupero: a metà settembre ormai la vendemmia era finita.
Oserei dire un naso di trasgressiva decadenza, con una sostanziale corrispondenza in bocca, segno che il vino ha ormai raggiunto il suo nadir. Sì perché al palato abbiamo avuto struttura, e che struttura, capace di affrontare piatti sicuramente non facili, mineralirà sapida, buona tenuta della freschezza ormai assolutamente rientrata e in equilibrio con il resto del bicchiere.
I vini bianchi di Pietratorcia costituiscono veri e proprio capolavori enologici in Campania. Sono anzi ormai dei classici, interpretati mai per essere beverini, ma con il rispetto che Gino ha imparato studiando enologia a San Michele all’Adige.
Ne consiglio scorte e godimento negli anni. Potete conservarli quando volete, saranno sempre puntuali quando avrete deciso di aprirli.
Sede a Forio d’Ischia, via Provinciale Panza, 267.
Tel. 081 908206 e 081 907277. Fax 081 908949
www.pietratorcia.it
info@pietratorcia.it
Enologo: Ambrogio Iacono.
Ettari: 8 in proprietà.
Bottiglie prodotte: 100.000.
Vitigni: aglianico, piedirosso, guarnaccia, syrah, biancolella, forastera, greco, uva Rilla, San Leonardo, fiano, viognier, malvasia di Candia aromatica.
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