Scannabue a Torino
Largo Saluzzo, 25/h
Telefono: 011 669 6693
www.scannabue.it
Sempre aperto
Siamo stati da Scannabue a Torino all’inizio di febbraio con Albert Sapere, poi per la legge ce se non scrivi subito l’oggetto finisce nel dimenticatoio, avevamo in carico le foto senza testo. Strano perché ci era piaciuto tanto ad entrambi e il nostro pasto innaffiato da un buon Dolcetto ci ha gratificato la giornata. Poi oggi il quotidiano La Verità pubblica il consueto appuntamento di Giulia Gavagni e con il consenso dell’autrice, scegliamo la sua scrittura scattante e incisiva per raccontarlo. Mi raccomando, andateci, sta vino alla stazione Porta Nuova.
di Giulia Gavagnin
Il nome incute timore, suggerisce granguignoleschi piatti carnivori ricchi di interiora e amenità ben oltre il quinto quarto, invece qui dal festival della frattaglia c’è poco più di una mirabile finanziera, con il suo tripudio di creste di gallo, fegatini e cervella.
E’ invece vibrante e rassicurante al tempo stesso questo indaffarato bistrot che sembra uscito direttamente dalla rive gauche della Senna e trapiantato a San Salvario, un quartiere dove solo fino a qualche anno fa non c’era di che stare tranquilli dopo una certa ora e adesso, invece, è diventato vessillo di multiculturale modernità.
Paolo e Gigi, due soci di formazione universitaria già una decina d’anni fa hanno scommesso sulla riqualificazione dell’area e hanno riempito due stanze di tavolini di zinco e memorabilia alle pareti, rèclame vintage di glorie piemontesi, dal vermuth alla lettera 32 di Adriano Olivetti. Il coraggio premia gli audaci, si sa.
Il connubio tra arredamento vintage e cucina di rigorosa ispirazione locale con qualche ispirazione transalpina ha dato i suoi golosi frutti: un vitello tonnato rosa da manuale, carne fassona battuta al coltello, agnolotti del plin al sugo di tre arrosti, tajarin al tartufo d’Alba, cappellaci di coniglio, zuppa di cipolle con fontina, guancia brasata al barbera, piccione in padella con cipolla ripiena. La carta dei vini è eccellente, sospesa tra ricchezze regionali e cugini d’Oltralpe. Nel locale attiguo ci sono sempre loro con la Gallina Scannata, paradiso dei pescivori.
Scannabue a Torino
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