Via Frà Gerardo Sasso, 9
Tel. 089.858290, fax 089.857921
apicella2@msm.com
Aperto da giovedì a domenica in inverno.
Sempre in estate.
A quelli che hanno provato ogni cosa, a quelli che cercano solo una frittura pulita di calamari o il pacchero con la pescatrice. A chi ama la semplicità e a chi prova ad uscire fuori dai percorsi turistici frequentati dalla massa. Ai gastronomi che hanno visto cose che noi umani mai avremmo potuto guardare: questo è il vostro locale. Di fronte a Ravello c’è un paese che si chiama Scala, molto importante ai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi, talmente forte economicamente da poter costruire decine di chiese e conventi, forse cento, una su tutte è la cattedrale di San Lorenzo, gioiello di inestimabile bellezza e grandezza con pavimento in cotto, barocco del ‘700 in ceramica, altari in pietra, legno e marmo.
Gli abitanti e le amministrazioni per nostra fortuna non si preoccupano di promuovere il territorio e il bel centro storico recuperato in pietra dove ogni auto è una bestemmia al cielo, a tutti basta la ricchezza che gli piove dalla dirimpettaia Ravello, alcuni fanno i contadini, altri i pastori, ottimi formaggi, castagne e miele. Tutto qui? No, perché qui si è rifugiato l’oste della mia gioventù universitaria e giornalistica, quelli della nidiata campana di Giò Marazzo, il papà di Piero: Fabrizio Feo, Edoardo Scotti, Mariano Ragusa, Gianfranco Coppola, Fabrizio Failla, Gianni Giannattasio, giornalisti in erba pieni di ansia. La sera in via Tasso nel centro storico a mangiare i piatti della mamma di Lorenzo, oggi in Costiera le ricette sono le stesse, ma c’è la moglie ai fornelli.
Torniamo qui allora per sostare sul terrazzino e godere dell’infinito atarassico ravellese quando vogliamo seppie in umido, insalate di polipi, alici fritte o marinate, una pasta di grano duro industrialmente seria con il pescato del giorno, diciamo paccheri con la pescatrice o con il cuoccio (gallinella), una frittura da incornicare di calamari e moscardini, il pesce al forno, il totano imbottito, vero piatto cult della Costiera Amalfitana, formaggi dei Monti Lattari pieni di capre e pecore, dolci fatti in casa tra cui il ricotta e pera lanciato in Italia da Salvatore De Riso.
Tutto qua, con vini della Costiera, lo Jacqueson che tanto piace a Giampaolo Motta per fare un po’ di baldoria, noi felici di una maturità mai raggiunta e carburati dalla adolescenza infinita, la voglia di cambiare è sempre la stessa. Magari adesso rimandiamo al giorno dopo questo compito che chi viene dopo di noi non conosce neanche come astrazione teorica: la realtà può essere rovesciata quando è ingiusta, nulla resta per sempre. Nulla, tranne i piatti di Lorenzo. Sui 40 euro.
Come arrivare. Lasciare la Napoli-Salerno ad Angri, proseguire in direzione Costiera Amalfitana. Al Valico di Chiunzi piegare a destra per Ravello, poi andare a Scala. La trattoria è poco lontana dal centro, ben indicata.
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