Osteria Porta del Vaglio a Saracena
vico I° S. M. Maddalena
0981 1904655
340 8712279
Sempre aperto
La scommessa del trentenne Gennaro Di Pace entra nella terza stagione. Lasciata Bologna dove ha imparato il mestiere e incontrato Rossana Gallo, è tornato con lei nel suo paese per proporre una ristorazione di territorio ma moderna nelle forme e nella tecnica.
Saracena, seicento metri di altezza e poco meno di 400 abitanto, è famosa nel mondo del vino per il suo fantastico Moscato lavorato con la tecnica del ripasso. Cliccando su questo articolo potrete conoscere tutto del Moscato di Saracena. E’ sempre un grande piacere per noi tornarci, l’aria che si respira è pazzesca, potente. Vabbè, anche frizzante.
Così nel 2013 Gennaro e Rossana aprono questo piccolo posto nel cuore del paese, dove ti accoglie una magnifica biblioteca piena di bottiglie di vino e di birre artigianali e, passo dopo passo, inizia a lavorare. Quando ha aperto, non poteva immaginare di diventare la guardia di confine della nuova cucina calabrese che adesso vanta una decina di venti/trentenni che stanno rivoluzionando tutto.
Molto ben eseguite le paste, con una cottura al dente che non sempre si trova fuori della Campania anche al Sud. Il paccaro è goloso, piacione, ma anche complesso e, soprattutto, la freschezza dei gamberi resta tutelata.
La cucina di Gennaro è metodica, attenta ai particolari, assolutamente territoriale nella scelta dei prodotti, a cominciare dal mio adorato riso di Sibari, per proseguire con la liquirizia, le patate della Sila, le erbe di montagna, gli agrumi, le carni di agnello e di podolica. Tutto da fornitori locali, a cominciare dalla verdura e dagli ortaggi.
Un altro elemento positivo di questa cucina schietta, che dovrebbe solo osare di più sul vegetale e sulla freschezza, è il rispetto della stagionalità. Possono esistere uomini per tutte le stagioni, mai piatti.
Sicché questo spaghetto con i carciofini, nella sua essenzialità, è qualcosa di semplcie e di prezioso. Buonissimo ed efficace.
Indovinato anche l’abbinamento del’arancio, un agrume che io amo molto nei piatti salati perchè ha sempre una spalla più larga di tutti, con il pollo, quello vero con la carne tosta.
Di buona scuola tutti i piatti di carne mentre alcuni antipasti giocano bene di freschezza. Una spinta ben assestata all’inizio che dovrebbe continuare con la stessa decisione in tutte le portate.
Nei dessert (non mancano i formaggi), la precisione esecutiva è indovinata, si vede la mano del giovane cuoco. Non sono dolci zuccherini, ma decisamente dinamici e molto centrati, soprattutto quando si gioca con elementi identitari (la melassa di fichi, la liquirizia).
Dunque, quando siete in viaggio sulla Salerno-Reggio, segnatevi questo indirizzo. L’uscita al momento è Castrovillari. Pagherete al massimo sui 40 euro per scoprire uno stile giovani, creativo, mai banale, sempre proteso alla ricerca.
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