Gianmarco Cirrone, Santupietro Fish Restaurant una garanzia a Santa Maria Capua Vetere

Chef Gianmarco Cirrone - Santupietro Restaurant

Chef Gianmarco Cirrone - Santupietro Restaurant

Santupietro Restaurant
Fish restaurant – Sushi
Eventi privati
Tel 08231297018 – (39) 346 366 2729
Lunedi chiuso – Dal martedi alla domenica aperto pranzo e cena
Corso Aldo Moro, 99 Santa Maria C.V.
santupietro.rest@gmail.com

di Tonia Credendino e Ornella Buzzone

Nell’ambiente dei patiti di pesce di altissima qualità il nome di Gianmarco Cirrone è già una garanzia.

A Santa Maria Capua Vetere, aperto da un anno, il suo locale è un tributo al pesce freschissimo e i piatti partono da una base tradizionale, mescolandosi con contaminazioni mediterranee e abbinamenti campani. La materia prima dipende dal pescato del giorno e spazia tra gamberi, scampi, tonno, salmone, ricciola, mazzancolle e tanto altro ancora.

Aperto a tutti coloro che vogliono vivere un’esperienza meravigliosa, la cucina è un omaggio tradizionale al mare, con un tocco di internazionalità che stupisce, tra i piatti da non perdere la parmigiana di mare con spada e melanzane, le tartare Santupietro, lo spaghettino beurre noisette, fino ai dolci, tutto è un tripudio di freschezza e bontà.

Ma udite udite, la nostra visita proprio di giovedì non è stata un caso, sia a pranzo che a cena, imperdibile è la loro paella, ops, Gianmarco ci ha corretto più volte, precisamente potete  ordinare uno straordinario “arroz de marisco” vero, autentico e saporito.

Ebbene, sì, perché Gianmarco ha un aggancio perfetto, la sorella Serena è la spacciatrice segreta di spezie e riso dalla Spagna. La trovate in versione classica, special, lobster o addirittura luxury con aragosta, vi arriva al tavolo questa meravigliosa bontà direttamente nella paellera nera rovente, cotta e mangiata che vi sembrerà di trovarvi improvvisamente in un’arrocería mediterránea sulla spiaggia di Atacona.

Ma se già tutto questo vi sembra abbastanza, sappiate che Santupietro è una continua scoperta e lo è per tutti quelli che come noi hanno familiarità con la cucina giapponese e che sanno che mangiare è uno dei modi per fare  un viaggio in Giappone ma non vi limiterete ai consueti sushi, tempura o sukiyaki, Gianmarco e il suo chef Claudio creano opere d’arte, come Ebiringo che abbiamo provato con gambero argentino, tartare di gambero rosso, mela verde, mayo lime, avocado e ponzu, o il Baccabao con baccalà mantecato con coleslow di cavolo viola e mayo giapponese.

Abbiamo apprezzato anche la Capasantupietro, un piatto di capesante scottate in foglia di limone, baby carota, salsa kimuchi, polvere di liquirizia e panko agrumato, o la loro versione di tartare di tonno, direttamente dalla costiera con salsa “tsurai” una teriaki semipiccante con lime e pistacchi.

E non dimentichiamo la loro versione di pane, burro e alici che abbiamo scoperto amare anche in chiave fusion- giappo baby temaki.

Al calice Mosel Riesling trocken – Nik Weis St. Urbans-Hof, naso fresco, lucido, finemente erbaceo di agrumi e pietre, con sfumature floreali e di bacche rosse molto delicate, acidità molto fine, delicata mineralità e una certa persistenza, finale fresco con una nota di bacche scure.

Tutto estremamente buono, al Ristorante Santupietro, si avverte un costante impegno a combinare la tradizione culinaria campana con l’innovazione delle tecniche moderne, ogni piatto è un viaggio tra passato e futuro, dove gli ingredienti locali incontrano influenze internazionali per creare un’esperienza gastronomica unica, la nostra missione ci dice Gianmarco è offrire un’esperienza culinaria che soddisfi sia il palato che l’anima.

Il ristorante lo trovate nella Piazza San Pietro, l’antica Capua romana, nasce all’interno di un vecchio locale storico che all’epoca si chiamava “O Lion”, una pizzeria dove la gente si fermava per degustare il famosissimo “bror ‘e purp” e la “zuppa di cozze”.

Entrando al Santupietro, sarete immediatamente avvolti da un’atmosfera calda e accogliente, ogni dettaglio del design è stato curato nei minimi particolari dall’architetto Biagio Di Muro, per offrire un’esperienza unica, le luci soffuse, il sottofondo musicale e le opere d’arte alle pareti aggiungono un tocco di classe al vostro pasto.

Un’ esperienza di gusto che ti farà venir voglia di tornare ancora e ancora.

 

 

Scheda del 20 ottobre 2023

di Antonella Amodio

Ci vuole davvero molto coraggio ad aprire un ristorante a soli 25 anni, quando i sogni si rincorrono veloci e si rischia di bruciare qualche tappa. Gianmarco Cirrone ha audacia fuori dal comune e lo dimostra con l’apertura di Santupietro Restaurant, nel cuore di Santa Maria Capua Vetere, non distante dall’Anfiteatro Campano.

Faccia acqua e sapone e già padre di un bambino, Gianmarco ha maturità da vendere, cozzando almeno sulla carta con la giovane età e paragonato ai suoi coetanei che fanno altro nella vita, fuorché mettere su famiglia e avere responsabilità. Lui è un’esempio di tenacia e di bella imprenditoria giovane, dove la passione per la cucina lo ha portato ad aprire il ristorante di cucina di pesce con un’idea chiara dell’offerta gastronomica che non si discosta molto dalla tradizione e che punta inoltre ad una valida proposta per l’aperitivo con cocktail & food pairing.

Gianmarco, con un diploma di scuola alberghiera, inizia molto presto a frequentare la cucina, passando dai fornelli della chef Rosanna Marziale, presso Le Colonne, entrando come stagista e finendo poi per accumulare diverse esperienze, come da Cristoforo Trapani, da Cannavacciolo, da Carlo Cracco e da Gennarino Esposito. Santupietro Restaurant è un progetto pensato con un pizzico di temerarietà che sicuramente evidenzia una sana “fame” di successo di Gianmarco Cirrone, cosa che non guasta per chi ha voglia di emergere. Il locale è ben studiato nel designer interno, giocato su toni caldi dei colori dell’arredo ripreso alle pareti (il progetto architettonico è di Biagio Di Muro), mentre la sala si apre alla vista oltre l’ingresso e dopo uno spazio dedicato al bar.

Cosa si mangia al Santupietro Restaurant

Buona materia prima e tanta classicità nelle portate, con tocchi di contemporaneità ben gestiti, Gianmarco punta alla cucina marinara. In carta il menù tradizione prevede l’immancabile zuppa di cozze, gli spaghetti alle vongole, il baccalà, la frittura di gamberi e calamari, mentre la sezione del menù contemporaneo, offre ostriche, astice alla catalana, tataki di tonno, polpo, patate e tartufo, giusto per citare qualche piatto.

Altresì, è possibile scegliere tra due percorsi di degustazione: da 5 portate a 50,00 € e da 7 portate a 70,00 €, mentre il suggerimento giornaliero dello chef assicura il pescato fresco locale, punto cardine del Santupietro Restaurant. Nell’area bar c’è il sushi a cura dei fratelli Benvenuto che accompagna esclusivamente l’aperitivo da consumare anche nel dehors  su strada. Misurata carta dei vini con referenze che coprono le denominazioni della Campania e del resto dell’Italia e dove non mancano etichette d’oltralpe.

Santupietro Restaurant

Corso Aldo Moro, 99 Santa Maria Capua Vetere (CE

Tel. 346 366 2729

Aperto dalle 16:00 alle 1:00. Dal venerdì alla domenica anche a pranzo. Chiuso il lunedì


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