di Giancarlo Maffi
SANT’AGATA SUI DUE GOLFI è un luogo di serenità assoluta. Perfino ad agosto le due tre strade importanti sono intasate da un traffico dolce. Osservi le facce nelle auto in attesa. Il locale ti guarda con aria di pacata rassegnazione.” Tanto te ne andrai fra breve, lasciandoci qualche soldino in piu’ per campare meglio”. Il turista, per solito capitato qui non per caso, non ha quell’aria assatanata di chi in quindici giorni deve bruciare le sue vacanze in tacche ormonali. Rimini è lontana, anche Porto Cervo. Famiglie borghesi, bonariamente ordinarie e qualche gourmet in pensione e semi-professionista che va a prendersi un caffe’ al bar centrale, a mezzodi’. I tempi quelli sono, rilassati mica poco.
Un bendiddio di melanzane e limoni, zucchine e basilico, pomodori e pomodori giù giù fino alla magnifica Punta Campanella praticamente tutta di proprietà della famiglia Iaccarino.
Mi ci portò, l’Alfonso Jacca, l’anno scorso con un’ ape . Ma l’anno scorso ero uno che forse poteva essere utile per una causa assurda. Quest’ anno vengo considerato come un killer enogastronomico, pensa te. Il tempo darà ragione a qualcuno, prima o poi. Le petizioni mica le ho inventate io, mi rimane il dispiacere di non gustarmi la fragranza di quei limoni. Pazienza.
A Sant’agata ci sono belle strutture alberghiere e agriturismo in bella e buona disposizione.
Noi abbiamo scelto LE TORE, quello di VITTORIA BRANCACCIO.
Pare facilissimo raggiungere questo podere, ma la sera della cena “importante” il nostro gentilissimo chaperon Francesco Aiello, si perde nella campagna, a guardar le stelle. Dalle mie parti si dice “andare in camporella” ma manca la materia prima: siamo tre uomini, accidenti, dice il Guardiano del faro. Aiello si riprende appena un secondo prima di essere considerato il nuovo SCOTTO DRIVER DI CARLO .
Dunque, la Brancaccio si’ è sistemata qui un angolo di paradiso. Alberi e coltivazioni a perdi vista, ulivi, pomodori, melanzane ed ogni bendiddio. La colazione del mattino , nel bel giardino fianco di una piccola parte di vigneto, apre il cuore. Caffe’ forte da moka, fichi e frutti vari, tutti da qui, confetture da sballo. Quella di limoni semplicemente stellare. Tutto molto semplice ma molto curato , con mano lenta, gentile, da un signore, Mario, che ha l’aria di qui, semplicemente CIVILE.
Mi fa compagnia, tanto per cambiare, un labrador furbone. Un tipo strano. Si arrampica sugli alberelli di vite, prende uccelli, scava. Io direi che potrebbe perfino essere un cane da trifola, ma mi dicono che preferisce lucertole. A me pare anche pane con il burro.
Che vi devo dire. Non ci abbiamo mai mangiato. Purtroppo non avevamo tempo, infilati nel cul-de-sac della “critica gastronomica”. Ho tentato di farmi fare due uova, che avrei derubricato dalla fornitura per FLAVIA TORNATORE, ma sono stato rimbalzato. Avevano le loro e mi sa che erano pure buone.
Ho deciso che la prossima volta che vengo in Campania non lo dico a nessuno. Non me ne vogliate, miei pochi o tanti che siete lettori.
Ho voglia di starmene in un posto così, a fare veramente nulla neanche le fotografie, che non mi è mai piaciuto fare (beccati questa CARTIER BRESSON del kaiser), respirare quest’aria buona, mangiare limoni e parlare con gli animali, che non mi hanno mai deluso, neanche quando si incazzano.
Ho voglia di starmene qui ad innamorarmi di qualcuno, che so quel delizioso essere che i miei santi in paradiso mi hanno mandato la sera che abbiamo cenato da Gennaro Esposito.
Una ragazza dall’aria sana, sempre più rara da vedere, seduta ad un tavolo di fronte a me ,sulla torretta. Niente di rifatto e perfino i capelli corti, che non ho mai amato. Ma è stata la mia madonna ,quella sera. Una stella, purtroppo abbarbicata ai messaggi telefonici credo del suo, di amore.
“Oggi è’ settembre, il mese dei ripensamenti sugli anni e sull’età, dopo l’estate porta il dono usato della perplessità.
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità.”
Abbi pazienza, VITTORIA BRANCACCIO, avresti meritato ,tu e il tuo amabile agriturismo, un recensore migliore.
Per le note informative rimando tutti al suo sito, addirittura talmente obiettivo da essere minimalista. A me è piaciuto tutto. Ma il lavoro dei pomodori in cucina è stata una cosa fantastica, Vittoria, e ieri sera ho fatto una pasta con i pelati che mi hai gentilmente offerto.
Buoni come quelli di Raffaele Vitale a nonno 13. E questo , credimi, è un vero complimento.
Le informazione sull’agriturismo Le Tore
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