TORRE DEL PAGUS
Uva: barbera del Sannio
Fermentazione e maturazione: acciaio
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Vista 5/5. Naso 25/30. Palato 26/30. Non Omologazione 33/35.
Si, avete letto bene. Sannio Barbera 2001 prodotta dall’azienda Torre del Pagus. Le uve, però, non sono coltivate all’ombra del Taburno, provengono da Castelvenere, la “patria” di questo insolito vitigno.
A dirla tutta provengono da una delle migliore zone dedicate alla barbera del Sannio, quelle a norde-ovest poste al confine con San Lorenzello. Il perché di tutto ciò è presto detto: Maurizio De Simone è stato sempre convinto delle potenzialità di questo vitigno che oggi conosce bene grazie alle diverse vendemmie trascorse proprio in quel di Castelvenere, al timone della cantina Vigne Sannite, di proprietà del Centro Cooperativo Agroalimentare Sannita.
Seguendo le orme dei grandi viaggiatori, soliti a portarsi dietro tutte le cose buone che incontro durante le loro soste, trasferendosi a tempo pieno in quel di Paupisi ha pensato di arricchire l’offerta dei rossi dell’azienda affiancando all’aglianico, vino dalle lunghe attese, un prodotto pronto e godibile fin dal primo anno, sfruttando a questo scopo non le uve piedirosso (cosa abbastanza frequente nelle campagne dell’areale torrecusano), bensì quelle barbera del Sannio.
Esce così fuori un’etichetta veramente interessante, da collocare a metà strada tra la versione tradizionalissima del Sannio Armonico prodotto da Anna Bosco a quella più moderna costituita dal Sannio Barbera/Barbetta dell’Antica Masseria Venditti.
Naso potentemente fruttato, dove emerge tutta la semiaromaticità del vitigno: marasca, rosa e lampone nella parte dei protagonisti. Tendenzialmente “dolce”, quasi da far scattare il presagio di una beva leggermente stancante. Invece no, l’esplosione di frutta, che ben si collega a quella che ha segnato l’olfatto, in bocca è piacevolmente sorretta da una freschezza veramente interessante, che rende il calice godibile, ottimo protagonisti anche di discorsi a tavola, dove ben si presta sui primi piatti o sulla classica parmigiana di melanzane e che non si tira indietro su pietanze “difficili” di pesce, come il baccalà preparato con pomodoro, capperi e olive oppure su delle ottime zuppe.
In questo primo anno sono state prodotte circa 6.000 bottiglie, che si apprestano ad andare a ruba visto anche l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Maurizio, che è ormai riuscito a convincere Giusy, il papa Giovanni e Mauro delle grandi potenzialità di questo vitigno, sembra delineare per il futuro una produzione leggermente più ampia.
Sede a Paupisi. Via Cirasiello, 20-21 – Tel. e fax 0824.886084 – Ettari: 12 di proprietà – www.torredelpagus.it – Enologo Maurizio De Simone – Bottiglie prodotte 65.000 – Uve: aglianico e falanghina
Questa scheda è di Pasquale Carlo
Dai un'occhiata anche a:
- Cantina di Lisandro sull’Asse Cartesiano, percorso di degustazione
- Il Brunello di Montalcino di Claudia Padelletti
- “Roja” il sorprendente top level di Roberto Rondelli
- Vecchie Terre di Montefili: un Chianti Classico tra passato e moderno
- Chianti Classico Riserva 2019, Castello di Cacchiano
- Luna Mater, i magici vini di Massimo e Jacopo a due passi da Luni (SP)
- Ciliegiolo di Maremma e d’Italia – secondo atto –
- Vini bianchi Fattoria La Rivolta