Uva: barbera
Fermentazione e maturazione: acciaio
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Anno dopo anno il lavoro di Angelo Pizzi alla cantina del Centro cooperativo agroalimentare sannita (Cecas) diventa sempre più evidente, puntando in particolar modo su vini tipici e immediati. Di grande piacevolezza. Tra i calici che con più evidenza mostra il percorso compito ecco il ‘Sannio Doc Barbera 2011’. La tipologia tipica del territorio castelvenerese, nei cui confini ricade lo stabilimento enologico che circa un decennio fa il Cecas realizzò per andare a diversificare le attività dei propri produttori per un quarantennio dedicata esclusivamente al tabacco, nelle mani di Angelo (che già ne conosceva le potenzialità per averla vinificata in altre aziende) va acquistando uno dei posti in rilievo della gamma produttiva.
In azienda arrivano le uve di diversi produttori storici castelveneresi, molte delle quale prodotte nelle zone più vocate del territorio del Comune più vitato della Campania. Uve che Angelo tratta nel migliore dei modi, considerato quello che è il risultato finale. La Barbera (Sannio Doc) di Vigne Sannite ci aveva già convinto nella sue veste 2010. Ma con il 2011 il discorso si è fatto sicuramente più interessante (e a sentire Angelo la 2012 andrà ancora oltre), con un calice che ricalca all’olfatto e al palato in maniera lineare quelle che sono le caratteristiche di questo stuzzicante vitigno. Rosa e frutti rossi il primo impatto al naso, dove il vino mostra un vinoso ancora fragrante, invitante. Al palato non delude le aspettative: una vellutata freschezza che si amalgama con la piacevole rotondità del frutto, che tiene da parte l’effetto confettura che in alcune vinificazione (soprattutto quelle più artigianali e casalinghe) caratterizza il vitigno. Il giusto grado alcolico, e soprattutto il rapporto qualità-prezzo, lo rende vino quotidiano di grande potenzialità a tavola.
Pensiamo ad un’ottima lasagna, ad una untuosa parmigiana oppure al saporito baccalà “arreganato” così come lo prepara a Morcone il bravo Dino dell’agriturismo ‘Mastrofrancesco’. Ma per apprezzarlo in modo pieno, con l’amico Luciano non ci resta che attendere l’arrivo del Carnevale, per proporlo nella sfida con la scarpella (la tipica pasta preparata nelle case venneresi negli ultimi giorni carnevaleschi). Con la speranza che per allora anche il percorso per l’introduzione del sinonimo che è stato individuato per questa tipologia (Sanbarbato) avrà percorso passi in avanti. Proprio come questo calice di Vigne Sannite.
Questa scheda è di Pasquale Carlo
Sede legale a Benevento, contrada Olivola . Tel. 0824.776090/776096, fax 0824.776435 – www.cecas.it – cecasbn@tin.it Sede cantina a Castelvenere, località Salelle. Telefono 0824.941494. Enologo: Angelo Pizzi. Ettari: nessuno, in cantina conferiscono le uve due cooperative di agricoltori. Vitigni: falanghina, coda di volpe, greco, agostinella, fiano, barbera del Sannio, piedirosso, aglianico, sangiovese.
Dai un'occhiata anche a:
- Piedirosso 2019 Taburno Sannio doc Fattoria La Rivolta
- Coda di Volpe 2021 Masseria Frattasi
- Vigna Cataratte 2005, Aglianico del Taburno doc, Fontanavecchia
- Greco 2019 Sannio doc, La Fortezza
- Vigna Suprema 2017 Falanghina del Sannio doc, Aia dei Colombi
- Vini bianchi Fattoria La Rivolta
- Sakar 2022 Sannio doc, Nifo
- Vini Monserrato 1973 – Nuove Annate