di Antonio Di Spirito
Tra i tanti eventi del vino, Sangiovese Purosangue è fra i più amati dagli appassionati.
Fino a qualche anno fà si celebrava in due tempi, ma ambedue a Roma: uno a novembre ed uno a gennaio. L’ evento di novembre il buon Davide Bonucci, patron e ideatore dell’evento, lo ha riportato a casa, in quel di Siena, dove l’evento è nato.
Nel primo Weekend di novembre scorso ho partecipato all’evento che si è svolto a Siena.
E’ stato un evento ricco, sia per i vini presentati, sia per le attività culturali connesse: l’Università di Siena si è spesa molto nel numero di seminari offerti nei quattro giorni e tutti di altissimo livello.
Notevole in prima giornata la “Conferenza tecnica e degustazione sul Chianti Classico: Corrispondenza Suoli-Vini”. Sarà stata anche la suggestione, ma sembrava di sentire, attraverso i vini, le differenze dei vari suoli presi in considerazioni.
Altri argomenti molto seguiti sono stati quelli legati alla “Sostenibilità in Viticoltura”, alla “Conduzione Biologica” dei vigneti ed al “Progetto Vino senza Chimica Aggiunta”.
Molto affollato e con grandi aspettative da parte degli appassionati, è stato il seminario “I difetti e le virtù. La percezione positiva del brett e della volatile, la sua valutazione estetica”.
E’ stata una chiacchierata nella quale molti hanno portato il contributo delle proprie esperienze, le proprie valutazioni e le proprie convinzioni. Molto azzeccata la scelta dei vini: DIDATTICI!
Ed ora una selezione dei vini assaggiati nella splendida cornice della Enoteca Italiana presso il Bastione San Filippo della Fortezza Medicea: innanzitutto una degustazione tecnica con oltre 240 vini a disposizione; e, poi, un’offerta smisurata di degustazioni guidate e verticali vertiginose con vini fino al 1958!
Molto interessante la presenza di vecchie annate.
Pietroso – Brunello di Montalcino 2007: un vino ancora in fase crescente, ma già godibile; è fruttato e nocciolato al naso; al palato è gustoso, nervoso e scalpitante; il tannino è vellutato e la chiusura è speziata.
Castello di Monsanto – Chianti Classico Riserva 2014: profumi di giaggiolo e note affumicate; il sorso è fresco, vellutato, succoso e saporito; a tratti è nervoso e speziato, lungo ed elegante.
Fontodi – Flaccianello 2014: floreale di viola, giaggiolo; il sorso è gustoso, armonico, fresco, elegante e speziato.
Montevertine – Montevertine 2007: tre vini in degustazione; scelgo un’annata vecchia proprio perché non sembra tale; ciliegia, viola, alloro ed una leggera nota di caffè lo contraddistinguono al naso; il sorso è freschissimo, succoso, saporito, lungo e con note di liquirizia in chiusura.
Felsina – Chianti Classico Riserva Rancia 2007: è sempre un piacere incontrarlo; al naso offre frutta rossa e profumi di resine preziose; godibile in ogni sua parte; il tannino, nonostante l’età, è ancora molto deciso.
Le Fonti – Chianti Classico Le Fonti 2014: viola, tizzone ardente, giaggiolo e frutta rossa compongono il quadro olfattivo; il sorso è fruttato, fresco, asciutto, speziato saporito, tannico e sapido.
Ormanni – Chianti Classico Gran Selezione Etichetta Storica 2012: tizzone,viola, frutta rossa e lauro sono i suoi profumi; il sorso è fruttato, ha tannini gentili e levigati, è fresco, lungo, speziato ed elegante.
Villa Calcinaia – Chianti Classico Riserva 2007: profuma di giaggiolo, tizzone ardente, nocciola e pietra focaia; al sorso è fruttato, ha un buon tannino, è succoso e speziato.
Il Marroneto – Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2013: questo è l’anno del cru di quest’azienda; si presenta inizialmente chiuso, ma poi si distende ed emana tutta la sua florealità ed i frutti rossi; l’impatto tannico è imponente, ma è succoso e saporito, il sorso è aggraziato, lungo e speziato.
Monterotondo
Impressionante la crescita qualitativa e gustativa del Chianti Classico Vaggiolata 2014; ancora molto giovane ma il grosso della differenza con la Riserva è stato colmato; il sorso è consistente e piacevole, ha un ottimo tannino, è succoso, fresco e speziato.
Chianti Classico Riserva Seretina 2013: è il vino più importante dell’azienda; floreale e fruttato al naso, con qualche richiamo di alloro; il sorso è piacevole, succoso, materico ed equilibrato; il tannino è giovane e deciso, ma vellutato e chiude con una dolce speziatura!
Declinazione del Sangiovese in Romagna e in Toscana. Il territorio di Brisighella, un parallelismo con Montalcino
Troppo sbilanciato questo confronto fra Sangiovese di Romagna (Brisighella) e ed il Sangiovese Toscano di Montalcino (seppure il Rosso; ma quali rossi!).
Gallegati – Corallo Nero 2015 Riserva: il più simile ai toscani della batteria; il bouquet olfattivo è composto frutti rossi e nocciole, accompagnati da foglie di lauro; freschezza, succosità e tannino giovane sono in buon equilibrio; la chiusura è speziata.
Monti Roberto – Millo Superiore DOC 2011: viola, frutta rossa e qualche nota evolutiva contraddistinguono l’olfattiva; il sorso è tannico e fresco, sapido e succoso.
Castello Tricerchi – Rosso di Montalcino 2015: naso accattivante con frutta rossa e foglie di lauro; il sorso è succoso e fresco; il tannino è levigato e chiude con una buona speziatura.
Il Marroneto – Rosso di Montalcino Ignaccio 2015: inizialmente pigro all’olfattiva, diventa poi esuberante; ciclamino, melograno e ciliegie sollecitano il naso; il sorso è succoso e tannico, sapido e progressivo, disteso e fresco con tanta speziatura in chiusura.
Sanlorenzo – Rosso di Montalcino 2009: con quest’annata vecchia, Luciano Ciolfi ha dimostrato che anche il Rosso tiene molto bene il tempo; giovanissimo al naso con viola, frutta rossa e qualche nota terziaria; il sorso mostra tanta armonia tra frutta croccante e succosa, tannino levigato, freschezza e sapidità; un ritorno di speziatura impreziosisce la chiusura del sorso.
Corte dei Venti – Rosso di Montalcino 2015: uno dei migliori Rossi 2015; olfatto floreale e complesso; il sorso è perfetto, vellutato, sapido e fresco; la speziatura fine chiude in eleganza.
Pietroso – Rosso di Montalcino 2015: olfattiva tipica con frutta rossa, viola, nocciola e sbuffi di cipria; il sorso è tannico, molto fresco, sapido e speziato.
Belle e suggestive le verticali proposte nel weekend; non solo produttori di rango e rappresentativi della tradizione territoriale, ma con bottiglie di annate di notevole profondità.
Abbiamo avuto così una Verticale Castello di Monsanto, dove Fabrizio e Laura Bianchi, con la preziosa conduzione di Carlo Macchi, hanno presentato ben 9 annate: 1974-1975-1988-1995-1999-2006-2009-2010-2012: alcune veramente commoventi per l’incredibile stato di conservazione!
Roberto Stucchi Prinetti ha presentato una Verticale Chianti Classico Riserva Badia a Coltibuono, declinata in 8 annate: 2000-2006-2007-2008-2009-2010-2011-2012. Nelle prime due annata si avvertiva una leggera e piacevole nota iodata, ma tutte le altre sono di una freschezza e di una gioventù incredibile.
Ed infine una Verticale Chianti Rufina Riserva Selvapiana (Bucerchiale) di ben 10 annate:
1958 – 1965 – 1973 – 1979 – 1980 – 1983 – 1993 – 2000 – 2009 – 2013. La domanda sorge spontanea: “Ma nel 1958 già si facevano vini per una così lunga conservazione?”. Dopo sessanta anni abbiamo ancora vini ancora così schietti!
Nel prossimo weekend si replica Roma; si svolgerà in due giorni anziché in quattro e non sarà così ricco, ma i tratti più importanti, i produttori, i vini, le verticali, i seminari: date uno sguardo al programma!
https://www.facebook.com/events/
http://www.enoclubsiena.it/event/sangiovese-purosangue-a-roma-gennaio-2018/
Ci vedremo lì.
Dai un'occhiata anche a:
- Pig Calabria: riunite la meglio gioventù calabrese e italiana
- Pizza a Vico 2024: un’edizione straordinaria: 40mila visitatori
- Vinòforum – Circo Massimo 2024: un’edizione da record
- Michele Bellafesta di Lombardi Pizzeria – Maddaloni (CE) e Francesco Pio Comune di Trattoria Pizzeria da Cesira – San Salvatore Telesino (BN), i due vincitori della tappa partenopea de La Città della Pizza 2024
- Calabryando: le storie belle di Calabria
- Ylenia Parente vince il primo Campionato della Pasta fatta a mano con i culurgiones
- Il XXI Trofeo Caputo vola in Cile: Daniela Zuñiga si aggiudica il Campionato mondiale nell’anno del centenario di Mulino Caputo
- Michele Pascarella, Diego Vitagliano e Carmine Tancredi insieme per Refettorio Felix