Sangiovese Purosangue a Roma: il report

Pubblicato in: Eventi da raccontare
Locandina Evento

di Antonio Di Spirito

Nel weekend del 19 e 20 gennaio si è tenuto al Radisson Blu Hotel di Roma il tradizionale appuntamento annuale dedicato al Sangiovese, organizzato dall’Associazione EnoClub Siena e dal suo presidente Davide Bonucci.

L’evento risulta sempre molto gratificante ed interessante, per molti motivi.

Il sangiovese é il vitigno più utilizzato nell’Italia centrale, dove raggiunge alti numeri sia per quantità produttiva, sia per qualità; tutto ciò permette un avvicendamento costante dei vini presentati, senza mai rischiare cali di qualità.

Un aspetto favorevole sta nel fatto che l’evento si celebra a meno di un mese delle grandi Anteprime Toscane; ragion per cui molti produttori portano i vini delle nuove annate non ancora in commercio.

Inoltre, il sangiovese, per la sua duttilità e per la sua diffusione, è, insieme all’aglianico, uno dei pochissimi vitigni dal quale si ottengono grandi vini ovunque; e qui vale la pena ricordare i vari Sangiovese di Romagna, tutti i Chianti, il Morellino di Scansano, il Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, e tanti altri ancora.

Ed infine, la Toscana ed il suo sangiovese, è una delle pochissime regioni che permette di proporre Verticali ed Orizzontali di grandi profondità nel passato.

I miei migliori assaggi

L’evento era dedicato ai vini da sangiovese, ma qualche produttore non ha resistito a portare qualche vino bianco e vi segnalo qualche eccellenza.

Molti vini presenti, soprattutto le anticipazioni da Montalcino, erano vini del 2014; un’annata difficoltosa ed impegnativa, ma che ha dato comunque ottimi risultati quando il viticoltore ha sopperito con la perizia.

Il Colombaio di Santa Chiara

Campo della Pieve- Vernaccia di San Gimignano 2014

Questo è un vino dell’annata non generosa, che ha ormai raggiunto una maturità ed una stabilità invidiabile: è complesso ed intenso in ogni sua sfaccettatura, ha note fruttate intense ed acidità in quantità industriali; forti note sapido-minerali ed una notevole speziatura; il sorso è lungo, elegante, appagante.

 

Colombaio Riserva 2014

Sangiovese in purezza che matura per 2 anni il legno piccolo ed affina almeno 8 mesi in bottiglia prima della commercializzazione. Floreale e fruttato, emana freschezza ed eleganza già al naso; il sorso è vellutato e composto, sapido e succoso, complesso e speziato.

 

Tenuta Benedetta

Etna Bianco di Mariagrazia 2016

Già molto buono a giugno scorso, questo ulteriore periodo di affinamento lo ha portato ad altissimi livelli. Si sente “a muntagna”: acidità, mineralità vulcanica, sapidità e frutti esotici sono ben fusi in un sorso omogeneo, compatto, lungo, speziato, agile ed elegante.

Unico di Benedetta 2015

Due occhi ammalianti ti attirano inesorabilmente all’assaggio e non te ne penti! I profumi fruttati sono molto intensi, ma non nascondono le note minerali, la cenere del vulcano ed una spolverata di cacao; il sorso è concentrato e tannico; intensa la confettura fresca e la speziatura, ma il suo nerbo è acido!

Pietro Beconcini – Reciso 2015

E’ un sangiovese dei colli Pisani, con sfumature di viole appassite e frutta rossa succosa.Al palato presenta un’acidità ancora scalpitante, con qualche nota di confettura e chiusura speziata: qualche ulteriore mese di bottiglia metterà tutto in equilibrio. Depone a suo favore un suo progenitore del 1997: ancora molto giovane ed integro, succoso e fresco, equilibrato ed armonico, sorso lunghissimo e speziato.

 

Bindi Sergardi – Gran Selezione 2015

Tre etichette presenti alla manifestazione, tre vini con lo stesso timbro e tutti di elevata qualità. La gran selezione riassume filosofia e cru aziendali: profumi di viola appassita e giaggiolo accompagnano ciliegie nere e lamponi; al palato la frutta è ben bilanciata da freschezza e tannini finissimi; i sapori sono concentrati e completati da una gradevole sapidità e da una intensa speziatura.

Cantine Dei – Vino Nobile di Montepulciano 2015

In questo momento è in uno stato di grazia, più avanti del Bossona; esuberante al naso su note floreali e fruttate, porta al palato sapori variegati ed intensi; la beva è appagante, il sorso è lungo e ben sorretto da una ottima acidità.

 

Bindella – Vino Nobile di Montepulciano I Quadri 2015

Questo vino me lo ricordo da sempre lineare, essenziale, nitido nei profumi e nei sapori; freschezza e frutto succoso caratterizzano inizialmente il sorso per dare spazio, poi, ad un tannino levigato, a sapidità e speziatura per completare una beva dinamica ed appagante.

 

Fattoria dei Barbi – Brunello di Montalcino 2014

E’ pigro e ritroso a manifestarsi, almeno al naso; in bocca, però, ritrovi tutti gli elementi del grande vino complesso, profondo ed equilibrato; è fresco, concentrato ed intenso; interminabile la sua persistenza.

 

Le Ragnaie – Brunello di Montalcino 2013

Ha preso la sua strada, marcia sicuro ed inesorabile. Al naso avverti intensi profumi di viola e ciliegia croccante, ma anche note minerali di grafite e note affumicate. Al palato scandisce i suoi sapori in modo cadenzato ed intenso; è fresco e sapido, speziato e lungo; molto equilibrato ed armonico.

Il Marroneto – Brunello di Montalcino 2014

E’ ancora molto giovane, ma austero; non è ancora ufficialmente in commercio, eppure si presenta già come un gran vino! Classici profumi floreali e di frutta croccante, arricchiti da buccia d’arancia, grafite, note balsamiche e polvere di cacao; al palato è altrettanto variegato di sapori; freschezza e sapidità caratterizzano inizialmente il sorso, prima che un imponente e setoso tannino si impossessi della scena; in chiusura la speziatura e la freschezza viva sono intensi e persistenti, lasciando un bel ricordo.

 

Podere Castellinuzza – Chianti Classico 2015

Questo vino è sempre raffinato e gratificante; profuma di viola, giaggiolo ed erbe aromatiche; al palato è fresco e succoso, il tannino è importante e setoso; è un vino essenziale ed equilibrato; sapidità e speziatura chiudono un sorso elegante.

Castello Tricerchi – A.D. 1441 2013

Per questioni burocratiche non fu possibile, anni addietro, classificarlo “Brunello di Montalcino Riserva”; ebbe,comunque, il successo dei grandi vini e l’etichetta è rimasta la stessa; anche se un po’ austero, ha profumi giovani e, talvolta, vivaci; al palato è concentrato ed intenso, il tannino è imponente, la freschezza e la sapidità lo rendono vibrante; lungo e speziato il finale.

 

Le Chiuse – Brunello di Montalcino 2014

Un altro vino dal grande futuro! Oggi se ne apprezza la parte fruttata e floreale al naso ed un sorso compatto, profondo e succoso; il tannino è imponente! Si apprezza ulteriormente quando assaggi una 2001integra e profonda: ha qualche nuance di cacao, ma anche frutta croccante e foglia di lauro; presenta ancora una freschezza burbera e scalpitante ed un tannino levigato ed intenso.

 

Michele Satta – Il Cavaliere 2016

Prodotto nel Bolgherese, sembra quasi un intruso; eppure ha una personalità dalle varie sfaccettature; ciliegia, viola e rose al naso, ma quel che colpisce di più è la contemporanea presenza di una nota affumicata e quella dell’arancia sanguinella; freschezza e tannini levigati riempiono la bocca; il sorso è succoso, vivo e speziato.

 

Sanlorenzo – Brunello di Montalcino Bramante 2014

Questo vino è una sirena accattivante; regala profumi di viola, ciliegie, foglia di lauro e pietra rocca; spettacolare al palato: è succoso e sapido, ha una elevata acidità ed un tannino ancora asciutto e graffiante, ma dolce e raffinato; equilibrio e spezie fini chiudono il sorso in grande armonia.

 

Interessante uno dei seminari con una Orizzontale dedicata all’annata 2010.

Questi i vini degustati:

Michele Satta – Cavaliere 2010

Borgo Casa al Vento – Chianti Classico Aria 2010

Miscianello – Faber Riserva 2010

Felsina – Chianti Classico Riserva Rancia 2010

Ca’ di Sopra – Sangiovese di Romagna Superiore Riserva 2010

Sanlorenzo – Rosso di Montalcino 2010

Le Chiuse – Brunello di Montacino 2010

La Gerla – Brunello di Montalcino 2010

Tenute Silvio Nardi – Brunello di Montalcino 2010

Le Ragnaie – Brunello di Montalcino 2010

Difficile trovarne uno NON buono; erano tutti in grande spolvero.

Una considerazione sui Brunello 2010 la voglio fare: riassaggiati a distanza di qualche anno, confermo la mia opinione di allora; quell’annata fu osannata e magnificata da alcuni guru della recensione; furono emessi molti giudizi generosi con troppa compulsione; fu sicuramente un’ottima annata, ma non così memorabile e questa degustazione ha confermato le mie impressioni di allora: vini sicuramente ottimi, ma non certo stellari.

 


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