Tavernetta Marinella a San Michele di Serino
Via Vincenzo Cotone, 1
Tel. 0825.595128 – WhatsApp: +39 349 662 3766
Aperto: a pranzo e a cena
Chiuso: domenica sera e lunedi
Questa simpatica trattoria a San Michele di Serino, a pochi chilometri da Avellino, ci ha riconciliato innanzitutto con la mitica ‘tovaglia a quadrettoni’, simbolo parecchio abusato del ‘posto tipico’. In una sala completamente rinnovata, infatti, qui un bel tessuto di cotone a quadretti rosso e bianco fa da allegro copritavolo in un contesto che ha mantenuto la sua rusticità ma anche una cura attenta dei particolari. Ci sono infatti le candele, i fiori freschi un grande camino. E soprattutto, la gestione di un patron che ospita con passione immutata, coordinando un servizio di impronta familiare ma professionale al tempo stesso.
Ad accompagnare un menu di immediata lettura, una piccola lista dei vini, soprattutto di territorio.
Il benvenuto è una stuzzicante polpettina di ricotta al pomodoro.
L’antipasto della casa, che consigliamo, è una rassegna davvero ben eseguita dei piatti poveri di una volta: poveri per ingredienti o per recupero degli avanzi. Ecco allora, oltre al classico prosciutto e bocconcini (entrambi di buona qualità, cosa mai scontata) la versione irpina del mallone, con rape e patate, dei gustosi involtini di peperoni arrostiti con ripieno di pane e acciughe, piccoli cannoli di melanzane e ricotta, soffice di patate e porcini. Tutto fresco e servito tiepido, senza il terribile effetto del microonde. Che bellezza!
Tra i primi, ci si appella alla tradizione irpina, con i fusilli avellinesi al ferretto e ragù classico; ma anche a quella partenopea, con la genovese con le candele di Gragnano, ben eseguita e la pasta con patate e provola, mantecata a dovere. Se vi va invece di provare un nuovo piatto, ci sono i ravioloni di ricotta e gorgonzola con mandorle e miele.
Irrinunciabile, secondo noi, la zuppa di castagne e fagioli, arricchita da funghi porcini: l’autunno tardava ad arrivare e quindi qui gli hanno tirato le orecchie. Ricca, gustosa e confortevole come deve essere una zuppa questa è un must, da sempre, di Tavernetta Marinella.
Tra i secondi piatti, si puo’ scegliere tra coniglio alla cacciatora e la “Maialata”, cioè una tagliata di maiale cotta al forno nel coccio, con burro, scalogno ed erbette aromatiche. Un piatto che si fa sin dall’apertura e, a grande richiesta, non è mai stato tolto dal menu.
Chiusura con dolci della tradizione e, quando è stagione, con le immancabili caldarroste.
Un’esperienza che consigliamo a chi ama i piatti della tradizione, semplici e schietti in un’atmosfera familiare e piacevolmente slow.
Conto sui 30 euro a persona.
Qui di seguito, in archivio, la nostra prima scheda del 4 aprile 2005:
Una rassicurante trattoria, familiare nello stile e nella gestione, portabandiera da tanti anni della gastronomia irpina. Siamo a pochi minuti dall’uscita di Serino, sul raccordo autostradale Salerno-Avellino e dunque parliamo di un fuori-porta facile facile. Il locale, reso accogliente dal caldo del camino e dei colori e degli arredi scelti per la ristrutturazione, offre una proposta semplice ma verace di piatti terragni. I pilastri della cucina sono infatti quelli classici che ci si aspetta di trovare in un posto come questo: pasta fresca tirata a mano, verdure di stagione e tanta carne. Il ricco piatto di antipasti, d’altro canto, sostituisce egregiamente il menu scritto (che non troverete) nella presentazione della cucina: sformatino di fagiolini, bietole con patate, pure’ con funghi porcini, latticini e insaccati locali (squisita la pancetta), spezzatino di maiale. Se poi siete tra coloro che non sanno rinunciare ai primi potete scegliere tra i ravioloni di ricotta con salsa di pomodorini e basilico, le tagliatelle ai funghi porcini oppure con lardo e noci, o i collaudatissimi paccheri con il ragu’. Tra i secondi di carne: agnello alla brace, salsiccia con provola e funghi porcini, tagliata di fiorentina, filetto di vitello al forno oppure, se siete almeno in due, una ricca tagliata di maiale con burro e scalogno, servita in teglie bollenti su grossi taglieri di legno. Migliorata (ma sempre senza carta) la proposta dei vini, scelti tra i più interessanti della regione. I dolci seguono i gusti del momento (tortino al cioccolato e torta con ricotta e pere) più che quelli della tradizione, ma sono ben fatti. Conto sui 28 euro.
Questa scheda è di Virginia Di Falco
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