di Monica Bianciardi
Dalla sommità della collina dei vigneti di San Lorenzo a Montalcino, la visuale si allunga fino al mare; lo si intravede da dietro le colline dei vigneti, riccamente contornati da boschi di quercie secolari, che verso sud-ovest guardano verso la Maremma. Ultima settimana dell’anno 2016, la fredda morsa invernale inizia a farsi sentire attraverso le folate gelide che arrivano a tratti. L’azienda San Lorenzo è situata sul versante sud-ovest del comune di Montalcino ad una altezza di circa 550 metri di altitudine. I terreni si estendono sui due versanti delle colline, quella più vecchia in basso verso Nord ben difesa dai venti grazie alla fitta rete del bosco confinante, e le restanti verso Grosseto.
La cosa che più colpisce parlando con Luciano mentre racconta la sua storia , è la calma semplicitá di chi si racconta attraverso un vissuto fatto di duro lavoro ed impegno costante.
Nata inizialmente come una realtà rurale, San Lorenzo, era ai tempi dei nonni di Luciano, principalmente un allevamento di bovini. Storie di vite dedicate alla terra che si tramandano di generazione in generazione con la determinazione di riuscire a tenere stretto quel lembo di terra duramente sofferto; fin dai tempi in cui Renzo, per primo lo lasciò in eredità al figlio Bramante, insieme anche alla passione che lui stesso aveva dedicato a quell’appezzamento, che volle chiamare con il nome di San Lorenzo. Bramante ereditò la proprietà piantando per primo le “Principesse”, ovvero i primi vigneti ed espanse i confini della tenuta. Dopo di lui fu la volta di Paolo, Padre di Luciano. Dal 99 l’azienda passa ancora di una generazione nelle mani di Luciano Ciolfi che dal 99 espande i vigneti decidendo di fare vino qualitativamente migliore rispetto a quello che era stato prodotto fino ad allora. Dal 2012 l’azienda diventa biologica certificata, un approccio a salvaguardia del territorio e di tutto ciò che in esso viene prodotto. Inizialmente nei vigneti veniva coltivato anche “colorino ” ed altri vitigni a bacca bianca, dopo lo scandalo che investe Montalcino con Brunellopoli, decide di togliere tutti i vitigni secondari, lasciando soltanto Sangiovese Grosso e facendo anche nuovi impianti. Luciano ama sperimentare nuove metodologie mischiando dosando e migliorando il suo vino. Acciaio, botti grandi, barrique, e qualche anfora, coabitano, dando vita ad una serie di vini per caratteristiche differenti, ma accomunate dalla grande espressività che sia il terroir che il vitigno riesce ad imprimere.
La serie di assaggi parte per mia richiesta prontamente accettata da Luciano, dal suo memorabile Rosato
Un rosè che ha poco di questa tipologia a parte il colore. Ottenuto da da salasso del Rosso di Montalcino. Colore brillante e rosso scarico, dal profumo che delinea strati di frutti di bosco e note balsamiche in cui soffiano note minerali e balsamiche; lineare, pulito e polposo insieme, esplosivo nella freschezza, in bocca fà salivare copiosamente rimanendo avvolgente e pienamente saporito.
Assaggio da botte di Brunello 2016; ha stoffa da vendere, naso espressivo minerale dove il frutto è ben delineato e maturo, palato incontenibile nella freschezza ma che esprime già adesso un sorso ben maturo e succoso.
Assaggio da botte Brunello Riserva 2016 materico e complesso il frutto è più nero che rosso. In bocca l’insieme risulta più bilanciato avvolgente lineare e composto.
Botte Brunello di Montalcino 2015- Già ampiamente variegato l’olfatto é maturo e ben distinguibile. Cassis rosa canina, tocco boisè, erbe aromatiche. Al palato è un rincorrersi di sensazioni che devono trovare un loro equilibrio ma che lasciano intuire un futuro fulgido. Gli anni che l’aspettano in botte serviranno tutti.
Botte Brunello di Montalcino 2014-I Brunelli delle annate più fredde possiedono alcune caratteristiche che ogni volta catturano la mia attenzione rimanendo ben impressi nella mia memoria gustativa. Luminoso e tagliente come un rasoio ha un’aurea che si accende di stile fin dalle prime olfazioni, dove accanto ad un agrume non troppo maturo si uniscono soffusi tocchi di macchia mediterranea accentuati da ritorni mentolati. Freschissimo ha un corpo agile quasi magro, che ne slancia tutto il palato tendendolo come un arco, flessuoso e gentile al tempo stesso. Ne vorrei una Barrique intera …ma passo al prossimo.
Rosso di Montalcino- 2014 prodotto in anfora. Al naso inizialmente inespresso, emerge subito dopo con una grande pulizia e finissimi profumi di acqua di rose, agrumi ciliegia rossa, viole, energico e saporito in bocca segue una dinamica fresco sapida che accompagna il palato.
Rosso di Montalcino-2014– arancia rossa con fiori rossi e viole sembra semplice solo all’apparenza, di buon corpo e bevibilità estrema è teso e vivace, con un finale pulito e netto. Bottiglia che ha un unico difetto finisce troppo in fretta.
Brunello di Montalcino-2013 Naso più chiuso in cui l’agrume si avverte ma contornato da sensazioni erbacee e balsamiche. Annata fredda che in bocca mostra un carattere burbero il cui sorso è caratterizzato da una sostenuta vena acido\sapida con tannini fitti e dal finale lievemente amarognolo.
Riserva Brunello di Montalcino- 2013 Molto diverso dal precedente la Riserva offre un olfatto stratificato, in cui la nota dolce di ribes e rose rende il bouquet molto elegante, scorza di cedro, tratti freschi e balsamici di felcie, speziati. Bocca saporita dai tannini scorrevoli e risolti e finale pulito. Le vigne della riserva sono quelle che confinano con il bosco.
Brunello di Montalcino “Bramante “-2012 annata con poche piogge primaverili seguite da grandine nel mese di Maggio ed un’estate calda hanno fatto temere lasciando pochi grappoli di piccole dimensioni.Il caldo si avverte nel frutto maturo di ciliegia nera e cassis, il palato è avvolgente succoso rinfrescato da vena succosa e sapida, bei tannini soffici che stabiliscono un buon equilibrio a cui segue una bella persistenza.
Brunello di Montalcino “Bramante” -2011- annata caldissima da Agosto in poi che fà rischiare il peggio in vendemmia; l’attenta selezione durante la raccolta con la separazione di uve sane da quelle troppo prosciugate a causa delle alte temperature, riesce in qualche modo ad arginare i danni durante la raccolta. Il vino oggi è di colore spesso con naso maturo in cui si trovano frutti scuri a profusione, marmellata di mora, prugna, mirtillo e fiori appassiti, humus, sottobosco. In bocca profondo materico, gradualità dello sviluppo gustativo, tannini fitti e profondi ma scorrevoli e risolti.
Brunello di Montalcino “Bramante” -2010– Rubino vivace trasparente e luminoso. Profumi intensi esuberanti di ribes e ciliegia il tutto corredato da resina e balsamico, speziatura piccante e con pepe rosa. Bocca densa e levigata, corpo dal tannino finissimo e scorrevole, slanciato elegante, teso sulla lunghissima persistenza.
Brunello di Montalcino “Bramante” -2009– prevalgono le note scure di una vendemmia calda e soleggiata dove il frutto diviene nero e maturo, humus ,sottobosco spezie nere, anche in bocca è appagante con tannini risolti dove ritorna con note boisè ben slanciato dalla freschezza.
Brunello di Montalcino “Bramante” 2008 Annata fredda, fine delicato elegante tannini finissimi floreale, con marasca matura, foglie di thè verde, resina balsamica, ritorna la parte agrumata e ben integrata nel bouquet. Palato raffinato e rotondo in cui il contrasto della parte acida allunga il gusto di un’eccellente fattura, in cui i tannini risultano finissimi. Lungo
Brunello di Montalcino “Bramante “2006 Annata eccellente che ha portato l’uva a raggiungere un maturazione perfetta. Rosso granato intenso, con una bella espressione nel bagaglio odoroso che spazia dal pout-pourri, a note polverose di cipria, rose e viole appassite, foglie di the verde ,menta essiccata. Raffinato e fresco con sorso vivido e continuo nell’intreccio tra frutto e freschezza ancora ben conservata; lunghissimo sulla persistenza.
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