Via M. Fiorillo, 1. Località Vaccheria
www.locandadelletrame.it
Tel. 0823.304055
Chiuso domenica sera e lunedì
C’è una cosa che mi regala enorme soddisfazione in questo settore, più di ogni cosa e senza retorica: l’entusiasmo dei giovani, il loro impegno tosto e pignolo, la loro intrapredenza, l’aggiornarsi, l’essere davvero i nuovi intellettuali. Già, perché mentre chi ha scelto di fare l’avvocato, il medico,l’architetto, il giudice e quant’altro finisce il più delle volte nell’affogare in un circolo ristretto di abitudini e conoscenze, qui o ti muovi in continuazione o è meglio che appendi il cappello al chiodo.
Già, perchè al di là delle considerazioni, terne, su come sia posizionato l’agroalimentare italiano, se la cucina nazionale goda o meno di ottima salute, per non parlare del vino, una cosa è certificata: dalla Val d’Aosta alla Sicilia questo è un settore giovane dove i protagonisti sono quasi tuti giovani, anagraficamente intendo perchè a 50 anni sei novello come avvocato ma anziano e veterano ai fornelli.
Per chiudere, gli altri due aspetti molto positivi sono l’essere questa presenza ricca, ricchissima, di donne e di essere egualmente ripartita in ogni angolo d’Italia
Prendi Caserta, un posto come tanti in Italia dove l’unica forma di reddito in cui credono gli imprenditori è il cemento, modellato da pessimi architetti. Oltre alla Reggia e a San Leucio con le seterie hai un solo vero motivo per mettere la freccia al casello: l’enogastronomia.
A parte del Colonne di Rosanna Marziale, sorge adesso un altro luogo gourmet, con il giovane Peppe Daddio che nella suo paesei ha una bella scuola di cucina, l’unica nel Sud di natura privata e fatta senza sostegno pubblico, la scuola Dolce e Salato a Maddaloni.
Peppino è stato allievo di Colonna che lo ha seguito nei suoi primi passi, ricordiamo un locale a Maddaloni e poi DWine a Napoli. Adesso lavora alla Locanda delle Trame,un albergo con dieci camere molto carino poco distante da San Leucio.
Una Locanda di divertimento, il posto giusto se siete in viaggio e non avete voglia di affrontare l’infernale traffico di Napoli. I piatti sono semplici, di immediata comprensione, è una cucina di accostamento tra le materie prime ben selezionate di territorio con alcuni guizzi di pasticceria, segmento dove il nostro giovane chef sale davvero già in cattedra mostrando di padroneggiare questa scienza esatta come tutti coloro che hanno imparato in didattica certificata condita dalla creatività del maestro.
Abbiamo iniziato con una tartare di tonnetto con mela limoncina e lenticchie in umido
L’idea della mela limoncina, erogatore di acidità, ci salva dalla noia del tonno mentre le lenticchie sono ben fatte, piacerebbero per la loro integra consistenza a Luigi Cremona. Alla fine i sapori sono ben distinti e netti, da proporre assolutamente con altri pesci e crostacei.
A seguire le triglie scottate su pelle con pane alle olive, patate schiacciate e salsa di rape rosse
La triglia sfida sempre lo chef per la sua grassezza, e qui Daddio non si è fatto pregare molto confezionando un boccone goloso, sapido e amidoso al tempo stesso.
Altro antipasto, il gambero rosso con cotoletta di pomodori, alici marinate e farro in insalata.
Qui l’idea è quella di una merenda marinara, magari quando si è in barca. Molto fresca e gradevole.
Tra gli altri antipasti: girello di bufalo marinato con tortino caldo di zucchine, millefoglie di filetto di maialino con broccoletti e mozzarella, lupini gialli e mela annrca, terrina di foie gras e brulé, fagiolini, pan brioche tostato e composto di pera.
Il costo delle prime portate varia tra i 12 del bufalo e i 18 euro.
Ma prima dobbiamo ricordare il benvenuto che ci ha accolto.
Un piatto della tradizione eseguito con mano sicura e divertita. Molto buono, da mangiarne a carriola.
Tra i primi ricordiamo le fettuccine con scampetti di paranza, fave e pancetta di nero
Il piatto è buono, ma con un ingrediente in più: o la pancetta o gli scampi. Nel primo caso si ritrova la tradizione, nel secondo la modernità di accostamento.
Tra i primi segnaliamo il risotto carnaroli Melotti con succo di pomodori freschi, buccia di limone e calamarelle scottate, le mezzelune ripiene con borragine e stracciatella di bufala, salsa di novi e pesto piccante di rucola (provate e otlo didatiche nella ricostruzione dei sapori della materia prima), pasta & patate versione 2010 con leggera salsa ai baccelli di piselli (prenoatta per la prossima volta), gnocchi morbidi alle erbette e arancia eragù di anatra e mandorle tostate, sfloglia di pasta con melanzane fondenti e olio al basilico e ciliegini appassiti. I primi sono tra i 12 e i 15 euro.
Tra i secondi provati l’agnello laticauda con crema di sedano all’anice e carciofi.
e l’occhiata di mare con semplice minestro asciutto
Entrambi molto ben eseguiti, stilistacemente perfetti e ghiotti.
Tra i secondi ancora: ossobuco di pescatrice arrostito con porro novello e fagioli, filetto di marchigiana con patate soffiate e sigari di pane ai peperoni imbottiti, controfiletto di cinghiale con confettura di radichchio al vino rosso e tramezzino di finocchi e aneto.
I secondi oscillano tra i 16 e i 22 euro.
Infine i dolci
Il capitolo dolce ( a nove euo) meriterebbe una visita a parte e solitaria. Sarebbe bene che i ristoranti decidessero di aprire anche al mattino per la colazione o al pomeriggio per poter godere di queste preparazioni ormai sempre di grande qualità e tecnica.
Notiamo ancora due cose molto positive: l’attenzione alla stagione nell’orto, sempre ben richiamato, e un menu ben organizzato:
Seta Terra e territorio a 40 euro (sette portate)
Lino Mare a 50 euro (sette portate)
Ricett’Iss mare, terra e territorio a 70 euro (otto portate)
In più proposte lunch sotto i dieci euro al piatto.
Concludiamo con una dispensa di salumi e formaggi davvero notevole e studiata, tutta di territorio campano. Sicuramente tra le più complete nel Sud.
Insomma, divertita e scoppiettante, di testa più che di pancia. Allegria di prodotti e di tecnica per una sosta davvero piacevole. L’ennesima novità da appuntare quando siete in Campania, per tutte le voglie e tutte le tasche.
Come arrivare
Uscire a caserta Nord, girare a sinistra e poco prima della Reggia, girare a destra seguendo l’indicazione per Caiazzo. Passati davanti alle seteria di san Leucio, sulla sinistra ben in evidenza. Siete a dieci minuti dall’autostrada.
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