di Antonio Di Spirito
In quasi tutte le zone vinicole italiane, dopo aver consolidato una tradizione pregressa e la tipicità, molti produttori hanno riscoperto il gusto di fare vino, applicando le conoscenze raggiunte ad esplorare nuove frontiere, andando ben oltre la tradizione. San Gimignano, nella Toscana tradizionale (esclusa la costa), è famosa per essere l’unica zona della regione in cui si produce un vino bianco di qualità. In effetti anche nel Chiantigiano ed a Carmignano si produceva un vino bianco fatto con trebbiano toscano e malvasia, ma la Vernaccia di San Gimignano era di antica tradizione e di qualità superiore.
Naturalmente vi si produceva anche un vino rosso a base sangiovese, all’uso di tutta la Toscana.
Poi, negli anni novanta del secolo scorso, scoppiò la moda di coltivare i vitigni bordolesi, raggiungendo anche ottimi risultati; e, così, la gamma dei vini prodotti si è ampliata notevolmente.
Oggi, a San Gimignano, la vecchia e cara Vernaccia ha fatto dei notevoli progressi qualitativi; vi ricordate quel vino bianco spesso stanco, con l’unghia tendente al beige e con una frequente nota di ossidazione? Non c’è più! Oggi abbiamo vernacce con tagliente acidità, buona fragranza di frutta gialla, tanta mineralità e stupefacente longevità. E che dire di quel rosso che, al cospetto del Chianti, era poco significativo; oggi ha raggiunto una sua dignità!
Il passaggio fugace di Giacomo Tachis in quella zona ha lasciato il segno; quanto mento, più di qualche produttore si è armato di coraggio ed ha osato provare un vitigno bordolese.
Il Colombaio di Santa Chiara ha impiantato un ettaro di cabernet franc e ne ha ricavato un ottimo vino, ancora molto giovane, ma davvero promettente. La quantità è ancora esigua, per la gioventù del vigneto e per la devastante presenza dei cinghiali; ma si può trovare nel loro agriturismo, accompagnato a piatti della tradizione o ad interessanti taglieri di salumi e formaggi locali.
I vini assaggiati:
Campo della Pieve 2019
E’ il vino emblema dell’azienda, un modello di Vernaccia di San Gimignano dei tempi odierni. Naso complesso, ma delicato con profumi di ananas, note minerali (cipria) e salvia; variegato al palato con sapori fruttati ed agrumati – pompelmo rosa – al limite del tagliente; asciutto, ma fresco e speziato, sapido e minerale, equilibrato e scorrevole. E’ giovane ed elegante.
Colombaio Riserva 2017
Profumi di ciliegia, lauro, viola, pietra bianca e sottobosco anche un po’ terroso lo caratterizzano al naso; al palato si apprezzano subito acidità e speziatura, poi le note fruttate; è asciutto, ha un tannino vellutato e dolce, è minerale, saporito e molto persistente. Un sangiovese scalpitante e con qualche velleità di raffinatezza.
Bacicolo 2018
Ultimo nato in cantina, prodotto con cabernet franc in purezza, un vigneto impiantato meno di nove anni fa. Profuma di piccoli frutti rossi di bosco ed emana una leggera nota fumé, una importante presenza di pietra rocca ed una nota iodata ed erbacea completano il complesso quadro olfattivo. Il sorso è asciutto, saporito, denso e consistente; è sapido e freschissimo, ha tannini importanti, ma dolci e setosi; è speziato e persistente; molto equilibrato.
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