di Marina Alaimo
Riflettendo sulla lentezza del Sud Italia nella capacità di emergere, di credere nelle proprie risorse e quindi di valorizzarle creando sviluppo, mi viene da pensare che la riscossa possa venire proprio dalla terra, quella che in passato ci ha fatto guadagnare l’appellativo di terroni. Qualcuno potrebbe pensare che sia troppo di parte nell’affermare che i prodotti eno gastronomici del Sud abbiano una ricchezza e varietà difficilmente riscontrabili altrove. Ma ne trovo puntualmente conferma nel mio continuo girare alla ricerca di emozioni gustative. Il clima favorevole, i territori fortemente diversificati lungo le coste ed il continuo crocevia di differenti culture che si sono avvicendate nei millenni, attratte proprio da questi particolari unici ed irripetibili altrove, hanno arricchito notevolmente l’espressione agricola, e non solo. Proprio qualche giorno fa ne ho avuto piena conferma, visitando il ristorante pizzeria sociale Nuova Cucina Organizzata a San Cipriano D’Aversa.
Ma come vai a San Cipriano D’Aversa? E’ pericoloso! Il buono è ovunque e sono curiosissima di conoscere questa valida realtà della quale ho sentito parlare così bene. Percorrendo la statale 7 bis ho guardato con attenzione il paesaggio ed ancora oggi, nonostante il forte abusivismo edilizio che lo ferisce con crudeltà, la campagna sa carpire l’attenzione benevolmente, confermando l’antica tradizione agricola di questi luoghi. Qua e là si notano con estremo piacere le viti maritate ai pioppi secondo l’antichissima usanza etrusca che allevava l’asprinio a festoni tra i lunghi filari di alberi, rituale che si ripete da più di 2000 anni. Arrivati a San Cipriano è stato impossibile non notare le case bunker che ci ricordano duramente l’estrema realtà di questi luoghi legata ad una forte e devastante presenza di attività camorristica. Ci rincuoriamo gioiosamente una volta giunti all’NCO, dove Peppe Pagano, Tonino De Rosa, Raffaella Galeone, Valentina Galeone, Silvia Pagano e la brigata di cucina ci accolgono con entusiasmo. Entrando notiamo con piacere una scritta all’entrata dichiarante che la struttura riesce a ricoprire il proprio fabbisogno energetico sfruttando l’energia solare. Questo luogo non è solo un ristorante pizzeria, ma una cooperativa sociale denominata Agropoli, che utilizza principalmente prodotti provenienti da beni confiscati alle mafie.
Ma non solo. Con grande impegno la squadra di lavoro si preoccupa di diffondere ai tanti piccoli agricoltori della zona il principio di operare sui campi utilizzando metodi che garantiscano il minor impatto possibile sull’ambiente. La grande energia impiegata nel progetto ha avuto un incoraggiante riscontro sugli agricoltori che oggi spontaneamente si rivolgono all’associazione per essere iniziati all’iter formativo per convertire le proprie colture al regime biologico.
NCO è anche casa famiglia che accoglie persone con problemi psichici, sottraendole alla brutalità delle convenzionali strutture atte alla cura di pazienti di questo tipo, seguendo protocolli comuni che mortificano l’essere delle singole persone. Qui invece gli utenti vengono curati abbracciando un progetto individualizzato e sono seguiti perseguendo un fine ben preciso: essere inseriti in maniera autosufficiente nel tessuto sociale. Infatti lavorano in cucina ed in sala affiancati dal cuoco e dal pizzaiolo che insegnano loro il mestiere. Si lavora sul territorio delle Terre di Don Peppe Diana, nell’agro aversano, risalendo il litorale domizio fino a Maiano di Sessa Aurunca. Grazie ad un’attenta mappatura dei terreni si sono individuati quelli sani sui quali in regime biologico si coltivano i prodotti poi utilizzati in cucina, ma messi anche in vendita al pubblico nell’ormai famoso packaging “Facciamo un Pacco alla camorra”, anche questo figlio di un’idea di Peppe Pagano. Nei terreni non sani si praticano colture non destinate alla filiera alimentare.
Risultati di questo tipo sono possibili grazie alla cooperazione di più associazioni fortemente impegnate a livello nazionale nel sostenere i territori devastati da una forte presenza mafiosa. Sono capitanate da Libera che nel tempo è riuscita ad animare una vera e propria rivoluzione culturale e sociale in questi territori, e non solo, partendo dalla Sicilia. Ignoravo totalmente l’esistenza del turismo sociale che scopro essere fortemente attivo, vitale e produttivo: la fitta rete di associazioni orienta un flusso notevole di persone in tour attraverso le tante attività fiorenti nate su terreni confiscati alle mafie. Pertanto nella Nuova Cucina Organizzata di giorno si accolgono i turisti e le scolaresche, mentre di sera è aperta al pubblico offrendo innanzitutto servizio pizzeria, sia ai tavoli che da asporto, ma anche trattoria. Il piatto cult della casa sono i Paccheri di Don Peppe Diana, conditi con provola, melanzane e pomodorini del piennolo, simbolo dello schiaffo dato alla camorra in memoria di colui che proprio qui vent’anni fa fu ucciso brutalmente diventando eroe per caso, senza volerlo, spinto da una ferma volontà di rimanere fedele e coerente ai propri principi di giustizia e moralità cristiana.
I ragazzi dell’NCO vanno avanti con grande determinazione, senza alcuna intenzione di contrapporsi alle organizzazioni mafiose, questa linea di pensiero sarebbe assolutamente controproducente.
Bensì propongono con convinzione e coerenza una valida alternativa ai giovani di questi luoghi, finalizzata a trasmettere loro il principio secondo il quale scegliere di stare dalla parte giusta “conviene”. Inutile raccontare le tante difficoltà di tutti i giorni, ma utilissimo sarà sostenere la Nuova Cucina Organizzata andando a provare le loro pizze, i piatti ed i tanti prodotti in vendita.
Prossimamente la squadra di lavoro inaugurerà a San Cipriano D’Aversa, in uno stabile confiscato alla camorra, la cioccolateria biologica.
La Nuova Cucina Organizzata ha sede in Via Po a San Cipriano D’Aversa (CE). Tel. 081 8921807
Mob. 320 6581147. E mail: nuovocommercioorganizzato.gmail.com
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