Salvare la noce di Sorrento. L’impegno di Slow Food Penisola Sorrentina e Capri

Pubblicato in: Curiosità
Il progetto noce sorrentina

di Marco Milano

Al via il progetto per la “Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità delle piante di Ecotipi di Noce – Juglans regia – Cultivar Sorrento a rischio estinzione”. Per la Campania, terra ricca di biodiversità vegetali, ma messe a rischio dal cambiamento climatico, con i suoi effetti catastrofici a breve e lungo termine, che potrebbero determinarne la perdita senza precedenti è nata la necessità di ristabilire e recuperare il rapporto stretto con la natura e le sue esigenze. In questa ottica Regione Campania – Direzione Generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali, i comuni di Vico Equense e Sant’Agnello, la Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri con la sua “Rete degli agricoltori custodi del Presidio della Noce di Sorrento” e il Crea–Ofa di Caserta, consapevoli che la tutela della biodiversità è uno dei principali obiettivi della nuova strategia europea, hanno siglato uno storico accordo di collaborazione per la “Riproduzione e la Tutela della Noce di Sorrento”. In linea con uno dei pilastri fondamentali del nuovo Green Deal Europeo EU Biodiversity Strategy for 2030 “Riportiamo la natura nelle nostre vite, con il suo Piano d’Azione a lungo termine per proteggere la natura con impegni ed azioni precise da raggiungere entro il 2030, l’accordo prevede che i vari sottoscrittori “si impegnano ad attuare attività di interesse comune, riguardanti, in particolare, la ricerca/conservazione, riproduzione di Ecotipi locali di Noce della penisola sorrentina ‘Cultivar noce di Sorrento’, la realizzazione di corsi relativi alle tecniche di riproduzione, di allevamento” e inoltre corsi pratici per innestatori utilizzando per alcune di queste attività il vivaio regionale le “Tore” di Sorrento.

“Siamo giunti così – raccontano dalla Condotta Slow Food Costiera Sorrentina e Capri – alla primissima fase che ha riguardato la raccolta di piantine di due/tre anni, nate spontaneamente nei noceti presenti in varie zone dell’intero territorio della penisola sorrentina, da sottoporre alla fase successiva che sarà l’innesto presso il Vivaio regionale ‘Le Tore’”. E proprio in questi giorni ha avuto materialmente inizio il progetto con la raccolta delle prime piantine di noci. si è iniziato dall’azienda di Luisa Miniero e la stessa Luisa ha raccontato “che purtroppo assistiamo ad una drastica riduzione della coltivazione della specie ridotta del 92% rispetto agli anni Settanta quando il 90% della produzione della Campania proveniva dalla penisola sorrentina ed in particolare dalle colline di Vico Equense e veniva esportata soprattutto negli Usa in apposite casse di legno di 72 kg dette ‘tomoli’. Tra le varie cause che hanno portato al quasi totale abbandono della coltivazione del noce, si aggiunge anche la mancanza di piante in estate dato la difficoltà di attecchimento dell’innesto e di esperti innestatori ormai non più giovanissimi”. Dopo questa prima fase di raccolta delle piantine di noce dai diversi produttori e aziende della penisola sorrentina seguiranno a breve le altre fasi così come descritte nell’accordo di collaborazione siglato con tutte le parti in causa.


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