TRATTORIA DEL PADRETERNO
Piazza Flavio Gioia, 12
Tel. 089 239305
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso il martedì
Trattoria del Padreterno a Salerno. Ebbene sì. La trattoria di Ciro Napoletano, detto Ciro Life, il re delle notti salernitane tra gli anni Ottanta e Novanta ha spento le sue prime venti candeline.
Aperta in società con un amico, nel settembre del 1999, oggi gestita insieme al giovane figlio Stefano, la Trattoria del Padreterno fu il primo approdo sicuro in una piazza che per tanti anni aveva ospitato il mercato rionale, ma che, ad una certa ora del pomeriggio e fino a tarda notte, si trasformava in un triste parcheggio.
Tra i primi a darle un volto nuovo, i napoletani della pizzeria Trianon, anche loro antesignani, visto che fino a 30 anni fa a Salerno non si trovava una pizza a pranzo che fosse una.
Ciro ebbe invece l’intuizione di portarci un ristorantino di mare, dalla cucina semplice ed immediata: pochi piatti, tutti con un evidente richiamo alla tradizione marinara, ma anche tanti antipasti sfiziosi e un pizzico di innovazione, introdotta senza grandi stravolgimenti. Menu recitato a voce, servizio familiare e informale, buone etichette regionali e, per chiudere, i dolci della storica pasticceria Pantaleone.
La città rispose subito con prontezza, anche perchè oltre che ai (pochi) coperti della sala interna, arredata in maniera semplice ma con una raffinata oggettistica artigianale, era davvero molto piacevole pranzare all’aperto, sotto gli ombrelloni, per godersi il bel tempo in una città dove il sole sorride per quasi dieci mesi all’anno.
E oggi, a vent’anni dall’apertura, la Trattoria di Ciro continua ad essere un punto di riferimento, anche con l’apertura di tanti locali, più o meno nuovi (e più o meno duraturi) che hanno dato una nuova vita alla piazza della Rotonda.
La cucina, sempre con i piedi ben piantati a terra, continua ad offrire una vivace selezione di antipasti, che vanno dai polipetti alla luciana alle patate con peperoncino e colatura di alici, dalle seppioline in umido alla parmigiana di alici, e così via. Tra i primi piatti, gli ‘storici’ spaghetti alla conventuale con noci, alici e pecorino; degli ottimi tubetti con le cozze; paccheri, spaghetti o scialatielli con frutti di mare; ziti con cannolicchi e pecorino; e poi, a seguire, il pescato del giorno, alla griglia, al sale o al forno; una frittura sempre magistralmente eseguita, anche questa con le varietà che offre il mercato. La condizione di partenza qui, infatti, è sempre il pesce fresco.
Oggi, ad affiancare Ciro nel servizio, c’è il giovane figlio Stefano, stesso sorriso e voglia di fare. Soprattutto, sguardo rivolto al futuro: non c’è modo più bello per festeggiare i primi vent’anni!
Trattoria del Padreterno a Salerno
Qui di seguito le nostre recensioni in archivio:
Piazza Flavio Gioia, 12
Tel. 089.239305
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso il martedì
Una bella esperienza di cucina marinara quella della Trattoria del Padreterno a Salerno. Una città nella quale i giovani rampolli della borghesia usano aprire un wine bar o un ristorante come diversivo quando magari trovano occupato il campo da tennis del loro circoletto privato e non sanno come impiegare il tempo libero. Peccato che poi lo chiudano con la stessa facilità.
Resistono invece da diversi anni Ciro e Peppe, non a caso con una robusta esperienza alle spalle nella gestione di locali e grazie ad una cucina di mare semplice, con ricette gustose e non pretenziose, e un servizio veloce e informale. La location, la piazzetta del vecchio mercato del pesce e delle verdure, conosciuta in città come Rotonda, oggi è diventata molto modaiola: bar dove si tira tardi fino all’alba, altri due ristorantini, un wine bar, il Trianon per chi sceglie la pizza napoletana.
Qui in Trattoria si va avanti per la propria strada, semplice, riconoscibile grazie anche alla riproposizione di piatti classici, come la pasta alla «conventuale», ricetta dagli ingredienti poveri, tramandata chissà quando e chissà come da qualche monaco della costiera amalfitana, con una salsa a base di noci, alici salate e pecorino. Molto “tosta”, dal sapore deciso, ma molto buona (l’avevo provata proprio qui l’anno scorso).
La batteria di antipasti varia – così come tutto il menu, sempre recitato a voce – a seconda del mercato. Tocchetti di pesce spada con olive nere e pomodorini, polpette di orata, gamberetti al vapore con rucola, cozze al gratin, patate in insalata condite con olio e colatura di alici (con quest’ultima bisognerebbe osare un po’ di più: il sapore è deciso, che sia decisa anche la mano, bisogna sentirla!).
Sia a pranzo che a cena trovate una bella varietà di primi piatti: linguine o spaghetti con scampi o gamberi, riso alla pescatora, paccheri all’astice, pappardelle con noci, mazzancolle e olive di Gaeta. Noi abbiamo provato le candele spezzate con cannolicchi, pecorino, basilico e pan grattato: gli ingredienti erano molto bel dosati e dunque il piatto è saporito ma delicato, per nulla aggredito dal formaggio. Carica di sapore, anche se l’uovo risulta un po’ aggressivo, gli spaghetti alla carbonara di mare: preparati con la classica ricetta ma con aggiunta di gamberetti, seppie, calamari e frutti di mare.
Si prosegue con pesce al forno o alla griglia, una frittura di alici o calamari, un’ottima insalata di polpo, oppure con un altro classico: il tortino di alici. Cotture ben eseguite e rispettose della freschezza del pescato.
Si chiude con i dolci di una nota pasticceria del centro storico.
L’ambiente è raccolto e accogliente, alleggerito e reso più elegante dagli ultimi ritocchi all’arredo e all’hotellerie. Sugli scaffali, in fondo alla sala, diverse etichette del territorio da godersi magari ai tavoli all’aperto, in piazzetta, dove si sta bene praticamente dalla primavera all’autunno inoltrato.
Menu sui 40 euro, completo di simpatia e cortesia.
Qui la storia della piazza e della Trattoria del Padreterno
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