di Enrico Malgi
Il dramma del lavoro perso può a volte trasformarsi da vera iattura ad eccellente risorsa ed opportunità per le persone che sanno reagire e gestire ottimamente la loro vita e quella della loro famiglia senza scoraggiarsi troppo. Pino Adinolfi, un filiforme cinquantenne ricercatore e progettista vietrese con alle spalle studi scientifici sulla chimica delle alte temperature, fino a pochi mesi fa era direttore commerciale di un’importante azienda multinazionale spagnola, che produceva smalti per ceramica con sede a Fisciano. Con la crisi in corso a livello mondiale, gli Spagnoli pensarono bene di traslocare e così Pino, non volendosi spostare a centinaia di chilometri di distanza lontano dai suoi affetti, ha preferito rinunciare all’incarico e da un giorno all’altro si è trovato così senza lavoro.
Ma Pino, carattere esuberante, non è si rassegnato a tracciare un avvenire incerto e nebuloso per sé ed i suoi cari, ma ha reagito positivamente alla sfortuna e così ha pensato bene di inventarsi un’occupazione diversa, inedita per la sua forma mentis: salumiere in pieno centro storico di Salerno, dove ha trovato anche casa. Ha infatti rilevato nel maggio del 2012 una vecchia salumeria a Via Botteghelle 65 (e questo è anche il nome dell’esercizio) sita nel cuore antico della città, proprio vicino al Duomo.
Il locale, che era appartenuto già dal 1913 alla famiglia Conte, aveva chiuso definitivamente i battenti solo pochi mesi prima. Il nostro caparbio Pino se andiamo a scavare nell’intimo non è propriamente inesperto del settore, perché intanto è diplomato sommelier ed è poi anche “cultore gastronomico”, come ama definirsi lui. Naturalmente, per stare al passo con i tempi e non essere fagocitato dalla GDO, ha dovuto studiare nuove soluzioni e inventare diverse forme progettuali per poter andare avanti.
E così nel negozio trovano posto selezionati prodotti gastronomici di qualità del territorio come i formaggi di Casa Madaio, quelli della Bottega del Formaggio di Giungano e/o della Fattoria di San Vito di Sassano, i salumi di Gioi, la colatura di alici di Cetara, i dolci di Macellaro di Piaggine, la cipolla ramata di Gaia di Montoro, il tonno bianco ala lunga di Iasa, i fagioli di Controne, la pasta di Vicidomini di Castel San Giorgio, l’olio extravergine di oliva di Tancredi e tante altre eccellenze anche extraterritoriali.
Sullo scaffale ci sono poi molte etichette di aziende vinicole salernitane come Lunarossa, Vuolo, Vigne di Raito, San Giovanni, Rotolo, Casula Vinaria, Tenuta del Fasanella, Casa di Baal, Verrone ecc. I clienti, che apprezzano tutto questo, hanno anche la possibilità di consumare i loro pasti freddi e caldi proprio nell’ampia sala adiacente al locale, con l’accompagnamento di un ottimo bicchiere di vino.
Ma Pino non si è fermato qui, perché la vera rivoluzione è stata un’altra. Nello spazio a disposizione vengono organizzate serate di degustazione di vini, di olio e di formaggi, presentazione di libri ed ascolto di musica jazz. Sono state ospitate poi mostre di acquarelli del maestro salernitano Enzo Bianco, di fotografie di Romeo Pepe, Nino Aleotti e Vito Pastorino e di ceramiche di Giuseppe Donatiello, Barbara Tarno e Giovannino Carrano. Nella stessa sala si sono tenuti anche concerti di cori durante l’ultimo Festival Nazionale.
Altre e molteplici attività riempiono l’ampio programma ideato e organizzato dall’instancabile Pino. Grazie alle sue invenzioni e programmazioni, tutto il quartiere Mercanti (che come suggerisce il nome è stata da sempre l’arteria principale del commercio salernitano) è rinato a nuova vita, perché la gente partecipa attivamente alle iniziative ed apprezza il savoir faire di Pino, che sa dialogare con la clientela.
Ormai da tempo si era persa la buona abitudine di scendere sotto casa per comprare generi alimentari in salumeria e contemporaneamente scambiare quattro chiacchiere con il gestore del negozio.
Adesso finalmente qualcosa è cambiato. Bravo Pino, vai sempre avanti così!
Salumeria Storica Le Botteghelle 65
Salerno, tel. 089.229553
Via Botteghelle 63-65
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