Salerno, dopo una lunga fase di calma piatta nella ristorazione – e, paradossalmente, proprio nella cucina di mare – sta conoscendo negli ultimi anni una discreta vivacità.
Per molto tempo i punti di riferimento per chi voleva gustare a tavola il pescato del giorno sono stati pochi ristoranti o trattorie tradizionali come ad esempio il ristorante del Golfo di Matteo Ragone o la Spagnola, sempre in zona porto. Poi, complice una rinascita urbanistica e in parte anche turistica della città, hanno cominciato a prendere piede delle cucine marinare di moderna impostazione, come Cotto & Crudo oppure come la Trattoria del Padreterno, entrambe nella bella piazzetta Flavio Gioia o, ancora, il Miramare nella zona est degli stabilimenti balneari, o, da ultimo, il recente Pescheria, che ha portato a Salerno il pesce del Cilento.
A questi si è aggiunto da qualche anno un bel ristorantino, Il Pacchero, in pieno centro dello shopping cittadino, in una stradina parallela al Corso Vittorio Emanuele, dietro la sede storica della Banca d’Italia.
Il locale ha un’impostazione molto moderna, arredamento essenziale dalle linee pulite ed eleganti; tovagliato bianco, colori che ricordano quelli del mare, sedute confortevoli. Nella bella stagione (cioè nove mesi all’anno, in pratica) si può mangiare fuori, sotto gli ombrelloni. Il servizio, seguito personalmente anche dal patron, lavora con professionalità e cortesia, senza intoppi nel coordinarsi con la cucina. La carta dei vini è piccola ma studiata con qualche etichetta in corso di rifornimento (ma sarebbe opportuno scriverlo), con buoni spunti di territorio, e qualche bollicina e puntatina in Francia.
Il menu è ben illustrato sulla lavagna all’ingresso con quattro o cinque piatti per portata, dall’antipasto al dessert, che tracciano la linea della cucina: semplicità, prodotti di stagione e un pizzico di divertimento. Non mancano le ricette classiche regionali né le cotture della tradizione marinara locale, come ad esempio l’acquapazza, ma in generale ogni pietanza è personalizzata e alleggerita.
Tra gli antipasti, bella cottura e presentazione sfiziosa per il polpo arrosto con cubetti di patate fritte, ketchup di peperoni e pop corn. Frittura leggera e asciutta per le crocchette di baccalà con crema di piselli, piacevolmente cremose all’interno e fragranti in superficie.
Tra i primi piatti – che soffrono, statisticamente, di un eccesso di burrata: presente in due su cinque! – più che soddisfacente il riso croccante alla pescatora, con un riuscito equilibrio finale di consistenze e il mare che si impone in maniera decisa e convincente per sapore e profumi.
Classico ma ben eseguito il tubettone con sugo di coccio, uno dei piatti più efficaci di pasta con il pesce ‘al cucchiaio’ della cucina salernitana.
Per i secondi si sceglie a seconda del pescato del giorno la cottura che si preferisce.
Anche per la chiusura, con dessert fatti in proprio, si può optare per la pasticceria tradizionale, come pastiera o babà oppure con le proposte più sfiziose dello chef, come ad esempio delle golose praline di torroncino.
In conclusione, una cucina giovane e motivata, che gioca la carta della semplicità e dell’immediatezza, nelle cotture così come nella presentazione, basata su una buona materia prima e sul piacere di proporre un piatto reinterpretato in maniera personale, divertente e divertita.
Il Pacchero
Via Antonio Maria De Luca,
Tel. 089 2964612
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso domenica sera e lunedì
Conto sui 45-50 euro
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