Una serata alla scoperta delle radici rurali, a partire dalle sue eccellenze enogastronomiche che si rispecchiano nella radice della parola “capra”. La declinazione della parola stessa, spesso legata ad un accezione poco degna dell’animale a cui fa riferimento, si tradurrà in un menù “rivoluzionario” che è pronto a scendere in tavola per mostrare la bontà di specialità nostrane, spesso troppo poco conosciute. Dai formaggi alla carne dell’azienda Tenuta Principe Mazzacane, abbinati a quel vitigno raro e prezioso della cantina Casa Setaro, trasformati dall’arte culinaria di Suscettibile, nasce “Capra, Capretto e Caprettone: il metodo cilento”: giovedì 17 marzo (ore 20:30) vi aspetta una serata “pop art” gastronomica, in cui varie desinenze cambiano e si intrecciano a tavola per un racconto enogastronomico davvero suggestivo e ricco di colori.
IL MENU DELLA SERATA
Bon bon di cacio e capra vecchia
spumante metodo classico di caprettone – 30 mesi sui lieviti
Cotoletta di Lombatina di capra vecchia con cacio e pomodoro
100% Caprettone – guyot, a piede franco – affinamento in acciaio e in bottiglia
Costoletta al vapore in cavolo nero con purea di aglio ed il suo fondo
Per restare leggeri
Fusillo di Felitto con sfilacciato di capra in rosso con aria di cacioricotta
Fer finire in Cilento o quasi
Capretto con patate e rosmarino
Dolce desiderio
w/ Pietrafumante Brut Nature 2018
Presenta il giornalista Alfonso Sarno
In collaborazione Casa Setaro e Tenuta Principe Mazzacane
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