ANTONIO CAGGIANO
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Incontriamo per caso il Salae Domini su una capra vudduta (bollita) nel cuore notturno della campagna cilentana non lontano dagli scavi di Velia, preparata con eccelsa maestria nell’agriturismo I Moresani di Casalvelino, una delle tante sentinelle del gusto di questo immenso territorio di cui avremo modo di parlare a parte. Risolve brillantemente il bicchiere di una serata iniziata con un riserva 1999 magnum di Molettieri che ha lasciato al naso un filo di tappo: può succedere certo, ma il fastidio c’è comunque anche se in bocca il vino si difende bene, e l’ossigenazione prolungata aiuta a limitare il problema. Ma non è questo il punto: in realtà il Salae Domini 2004 si presenta da solo in grande spolvero come da tempo non eravamo più abituati, segno, ennesimo, di un’annata ricca di promesse non fatte ma mantenute dai rossi irpini e vulturini che sfoderano molta eleganza al naso e in bocca. Sono passati tre anni, ma il colore e l’olfatto di questo Aglianico sono vivi: rosso rubino intenso e starei per dire brillante, grande valzer avvolgente di frutta rossa matura supportata da un letto di spezie non invasive rilasciate dal legno di secondo passaggio che resta sempre forse il modo migliore per affrontare i vini cosiddetti base. In bocca il Salae ci riporta alla grande stagione degli anni ’90: fresco, strutturato, saporito addirittura, la beva intensa e persistente rispecchia perfettamente le attese create dal naso nel bicchiere per un conclusione autorevole, pulita, rinfrancante come solo l’Aglianico è capace di proporre nel predisporre il palato pulito per il secondo sorso. Un bel vino, davvero, capace di risvegliare in noi tutto l’affetto per Antonio e la stima per Luigi Moio che proprio da questa azienda taurasina ha iniziato la sua incredibile avventura professionale e accademica. Un invito a seguire con attenzione sempre crescente questa 2004, insomma, perché la diluizione in campagna ha controbilanciato di fatto gli eccessi fatti dalla natura nel 2003 e dall’uomo negli anni precedenti restituendo alla fine, e finalmente, bicchieri bevibili e credibili.
Sede a Taurasi, contrada Sala. Tel e fax 0827.74723. www.cantinecaggiano.it. Enologo: Giuseppe Caggiano con i consigli di Luigi Moio. Ettari: 20 di proprietà. Bottiglie prodotte: 20 di proprietà. Vitigni: aglianico, fiano, greco.
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