Rural Dimensions giunge alla VII edizione in un maniera del tutto diversa rispetto alle precedenti. L’obiettivo del festival è l’innovazione sociale nelle aree interne del Cilento per la riattivazione delle comunità e la valorizzazione dei piccoli borghi. Da questa considerazione, rafforzata nel corso degli anni, parte una sei giorni di scambi di pensieri, buone pratiche e di co-progettazione tra l’associazione Rehub Alburni APS, artisti, professionisti, innovatori sociali, imprese, associazioni ed enti locali.
Le riflessioni e la progettualità da mettere in campo nei prossimi due anni, partendo dalla sei giorni, si fonda su cinque principi essenziali per la riattivazione delle comunità delle aree interne e la loro valorizzazione:
La rigenerazione urbana e rurale;
I laboratori artistici come presidio di cultura;
La sostenibilità ambientale;
Il km0 e la filiera corta;
L’identità, radice dell’innovazione.
Un programma ricco per sei giorni di musica, cinema, arte, letteratura e laboratori con ospiti d’eccezione del panorama nazionale. La nuova edizione di RURAL DIMENSIONS partirà martedì 23 agosto con il cooking djset dello Chef Contadino Geppino Croce e il beatmaker salernitano Tonico Settanta.
Il 24 agosto dopo una tavola rotonda con le associazioni culturali del Cilento Interno sul tema “i presidi culturali”, si terrà il reading “Delorean Cafè” con giovani scrittori cilentani. Giovedì 25 agosto, dopo un workshop organizzato in collaborazione con Michele Buonomo di Legambiente e BCC Monte Pruno sulle Comunità Energetiche, sarà la volta delle degustazioni di cucina etnica con gli ospiti del SAI di Bellosguardo. A seguire live di Cheffolk e djset di Miase.
Venerdì 26 agosto tavola rotonda con gli operatori dell’enogastronomia e Confagricoltura, dalle 22.00 sarà proposta al pubblico la proiezione del film “Il sentiero dei Lupi” di Andrea D’Ambrosio (Premio De Seta). Sabato 27 workshop de “La Capra Selvatica” sul riconoscimento delle erbe spontanee e poi via ai live musicali con la giovane Feeda e Martino Adriani ad aprire il concerto in solo di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz. Ampio spazio sarà dedicato all’enogastronomia cilentana e alle installazioni artistiche.
CALENDARIO
Martedì 23 agosto
21.30 Presentazione festival e inizio lavori
22.00 Cooking djset: Chef Geppino & Tonico70 @petredda
Mercoledì 24 agosto
10.30 Passeggiata nel borgo di Bellosguardo e visita all’Orto Botanico
16.00 Tavola rotonda con le associazioni culturali del Cilento Interno:
i “presidi culturali” nei piccoli borghi. @aulaconsiliare
21.00 Bucatino Ammollicato Sociale @giardinodephilippis
22.00 Reading nel Giardino De Philippis: DeLorean Cafè. Interviste impossibili per mondi impossibili. @giardinodephilippis
Giovedì 25 agosto
11.00 Presentazione Progetti artistici della “Call For Ideas” @aula consiliare
18.00 Workshop sulla sostenibilità ambientale: le comunità energetiche. @san giovanni
20.30 Assaggi di cucina etnica con gli ospiti del SAI di Bellosguardo @san giovanni
22.00 Cheffolk Live @san giovanni
24.00 Djset Miase @sangiovanni
Venerdì 26 agosto
17.30 Tavola rotonda con gli operatori enogastronomici: Certificazioni, Km zero, Filiera Corta @petredda
20.30 ‘Mbosta con prodotti tipici locali
22.00 Cinema: “Il sentiero dei lupi. Il cilento come non l’avete mai visto”
Discussione con il regista Andrea D’Ambrosio. @petredda sotto
Djset
Sabato 27 agosto – Piazza Tesauro
11.00 Workshop per bambini sulle piante officinali a cura de “La Capra Selvatica”
@piazza tesauro
18.30 Aperitivo / Selezione Musicale con Cervello
20.30 Enogastronomia Cilentana
21.15 Feeda live
22.10 Martino Adriani live
23.00 CRISTIANO GODANO solo live
00.30 Dj Arnold
Domenica 28 agosto
11.30 Chiusura Lavori
13.00 Pranzo sociale
16.00 Saluti.
Storicità
Rural Dimensions nasce nel 2016 dall’idea di alcuni ragazzi del borgo di Bellosguardo che di lì a poco fonderanno l’associazione culturale Rehub Alburni, poi divenuta APS. Un festival che si pone come contenitore multidimensionale di arte e cultura, tra tradizione e innovazione, puntando sui laboratori artistici come presidio culturale e sulla valorizzazione del borgo con eventi musicali, teatrali ed enogastronomici.
Il fine è quello di combattere lo spopolamento delle aree interne che, secondo gli ultimi dati istat, sarà sempre più forte negli anni a venire portando alla scomparsa molti piccoli comuni che sono sempre stati il cuore pulsante dell’Italia e rappresentano ancora la maggior parte della superficie del paese.
Riattivare le comunità dei borghi delle aree interne, fare della sostenibilità ambientale ed economica un must imprescindibile, creare rete tra tutti gli stakeholder per dare al territorio occasioni di crescita e di sviluppo. Questi sono stati nel corso degli anni i principi che hanno guidato il festival e ne hanno fatto un punto di riferimento territoriale.
Tra gli ospiti delle passate edizioni: Marco Messina (direttore artistico), Vinicio Marchioni, Pino Carbone, Sacha Ricci, Milena Mancini, Daniele Sepe, Giorgio Canali, Alessandro Imbriaco, Pietro Marcello, Emanuele Tirelli, Jepis Rivello, Emanuele Cavaiolo, Giancane, Elenoir, Fanali, Retina.it, Blindur, Anagoor, Dario Sansone, Loredana Antonelli, Mimmo Ingenito, Nicola Ingenito, Gianmaria Borzillo, Irene Ferrara, Morfuco e Tonico70, Bandarotta di Bagnoli, Miase, Domenico Monaco, Peppe Soks, Don Pasta, Travel Gum, Diego De Silva, LIM, Leland Did It e molti altri ancora.
Numerosi, oltre agli ospiti, sono stati i passaggi sulla stampa nazionale: Repubblica, Corriere della Sera, Robinson, SkyTg24, TgCom24, il Mattino e altre testate online.
L’associazione
Rehub Alburni APS nasce del 2017 dall’esperienza di Rural Dimensions e della Consulta Giovanile di Bellosguardo. Quaranta giovanissimi ragazzi che hanno sempre creduto fortemente nel territorio degli Alburni e della Valle del Calore, cominciando la loro esperienza con gli eventi “Inside Alburni” dedicati alle escursioni: dal Monte Panormo alle Gole del Calore, dal Sammaro al Cervati, dal sito archeologico di Monte Pruno, all’Orto Botanico fino all’ Antece.
Nel corso degli anni l’associazione ha partecipato alla costituzione di reti territoriali nel Cilento Interno, di partenariati pubblico-privati per la valorizzazione del territorio ed ha proposto una serie di eventi, di laboratori e di workshop che hanno animato il territorio, riattivato le comunità accogliendo speranza e trasformandola in fatti concreti, tangibili, di esempio per altre aree interne.
Nemmeno il Covid ferma la loro programmazione: negli ultimi due anni concerti, spettacoli teatrali e laboratori hanno dato continuità ad una visione, un’idea da perseguire a prescindere anche dalle restrizioni della pandemia.
CRISTIANO GODANO – BIO
Cristiano Godano, conosciuto in tutta Italia come frontman dei Marlene Kuntz, band che ha segnato la storia della musica in oltre 30 anni di attività, è un artista poliedrico, cantante, chitarrista, autore, attore e scrittore.
Classe ‘66, è nato a Fossano in provincia di Cuneo.
I Marlene Kuntz si formano nel 1989 e Cristiano ne diventa il cantante e l’autore di tutti i testi (oltre 130 canzoni). La peculiarità della sua scrittura, caratterizzata da una ricerca di significato e musicalità non banali, lo rende presto identificabile come uno dei pochi musicisti in grado di scrivere inni generazionali e programmatici fondendo il rock e le influenze d’Oltreoceano con la melodia.
Di pari passo con la crescita della fanbase dei Marlene Kuntz, la personalità di Cristiano Godano raggiunge una solidità sempre maggiore.
Viene chiamato a gestire workshop, incontri, laboratori di scrittura e lezioni in tutta Italia. Nel 2012 inizia la docenza presso il Master in Comunicazione Musicale dell’Università Cattolica di Milano. Sempre nel 2019 riceve il Premio Ciampi al MEI.
Esordisce come scrittore nel 2008 con “I VIVI”, un’opera di narrativa composta di 6 racconti. Edito dalla Rizzoli per la collana 24/7 entra in ristampa dopo solo 1 settimana di vendite. Da questo libro viene tratto il reading “Terrore” portato in giro per l’Italia accompagnato dalle musiche improvvisate di Riccardo Tesio. Nel 2019 pubblica “Nuotando nell’aria” (La Nave di Teseo): ripercorrendo canzone per canzone i primi 3 dischi della band – Catartica, Il Vile e Ho ucciso paranoia – e illustrandone i retroscena del processo creativo, scrive un’involontaria e generosa autobiografia delle origini, densa di aneddoti, riflessioni e materiale inedito, un vero e proprio atto d’amore verso il pubblico, la storia ed il futuro della sua band, ma soprattutto verso le parole e la musica, muse ispiratrici di ogni sua creazione.
Il 26 giugno 2020 esce il suo primo album da solista dal titolo “Mi ero perso il cuore”. Osannato da pubblico e critica, il disco ha una forte impronta acustica, ed è estremamente intimo con testi diretti nella loro urgenza espressiva. Nel 2021 entra nella cinquina del Premio Tenco, come “migliore opera prima”: si piazzerà al secondo posto con 39 voti.
IL SENTIERO DEI LUPI di Andrea D’Ambrosio (Premio De Seta)
IL SENTIERO DEI LUPI è un docufilm di Andrea D’Ambrosio – prodotto dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Fondazione con il Sud, produzione esecutiva Iuppiter Group, in collaborazione con Fondazione Picentia e Associazione Wwf Silentum – che racconta il viaggio di Marco Galaverni, direttore scientifico “Programma&Oasi” del Wwf Italia, nelle aree interne del Cilento sulle tracce del mitologico animale sempre più presente in questi luoghi.
La ricerca del lupo è il “sentiero” narrativo scelto per documentare non solo il fascino del “re della foresta”, ma soprattutto il grande patrimonio ambientale, umano e culturale di territori “in via d’estinzione”, perché considerati “marginali”, lontani dall’economia reale, magici ma tendenti allo spopolamento e alla “desertificazione”, termine che spesso compare nei rapporti Svimez sulla situazione del Sud Italia.
In un Cilento mai raccontato finora, Galaverni attraversa borghi e percorsi naturalistici per la prima volta sullo schermo (il sorprendente “Cammino di San Nilo” l’arco naturale sul Monte Cervati, la gola del Sammaro, la macchia di Pruno), incontrando personaggi che sembrano usciti da un libro antico di fiabe, tra cui lo scultore Saverio Scanniello, che rianima e plasma radici di ulivi, il contadino contemporaneo Angelo Avagliano, che censisce tipologie di grani e sogna la “ciucciopolitana”, i carismatici Alì Coccaro e Peppino D’Amico, i quali hanno trasformato un paesino in un originale albergo diffuso, il resistente Giuseppe Spagnuolo, ultimo abitante di Roscigno Vecchia, il pastore cestaio Carmelo Forte, che ha eletto le rondini come guardiane del formaggio caprino che produce.
Un’esperienza visiva e umana straordinaria che spinge “l’uomo che sognava i lupi” (titolo di un libro scritto proprio da Galaverni) nel ventre dell’Amazzonia del Sud per testimoniare la presenza del lupo, con una ricerca sul campo fatta attraverso tecniche di monitoraggio e raccolta dati come l’analisi delle impronte e delle feci dell’animale, l’utilizzo di foto trappole collocate in alcuni punti strategici dei boschi, l’ispezione delle tane, l’uso del wolf-howling (l’emissione di ululati registrati per ottenere una risposta dai branchi) e i preziosi racconti dei pastori, ultimi “custodi” delle montagne.
A impreziosire la ricerca c’è poi il confronto finale, in un incredibile castagneto, con Mia Canestrini, zoologa molto conosciuta a livello internazionale, specializzata in Conservazione della Biodiversità animale e autrice del libro “La ragazza dei lupi”, che svela virtù e segreti del lupo, definendolo «il re di tutto perché è in grado di adattarsi a qualsiasi tipo di habitat e, a livello planetario, a qualsiasi tipo di ecosistema: un animale straordinario, più unico che raro, la cui adattabilità lo rende anche un po’ simile a noi».
Grazie al sostegno tenace di autorevoli realtà produttive e alla mano esperta di un regista pluripremiato, da sempre impegnato nel racconto dei Sud del mondo e cultore riconosciuto di un cinema necessario delle “aree interne”, IL SENTIERO DEI LUPI è un’opera che propone tratti importanti d’internazionalità che possono interessare e coinvolgere un pubblico non solo italiano. Tra questi il mito antico dei lupi, che ha una sua affascinante presenza nella letteratura e nel cinema; il rapporto da ricostruire tra uomo e natura; la decisiva componente ambientale, che occupa, soprattutto negli ultimi anni sempre più “green”, un posto di rilievo nel panorama della produzione documentaristica; la riscoperta di un turismo alternativo, che in tempi pandemici è stato tra i più ricercati da italiani e stranieri, basato su itinerari “del silenzio”, sentieri naturalistici e tappe in borghi carichi di storia e identità. A tutto questo c’è da aggiungere il focus magico e appassionato su una civiltà rurale, fatta di riti lenti e desideri di sole, così orgogliosa nel praticare antichi mestieri già entrati nell’archivio della sparizione, pronta a interrompere la solitudine operosa per raccontarsi e accorgersi ancora viva.
Ciò evidenzia la possibilità del docufilm IL SENTIERO DEI LUPI, per il tema affrontato, il linguaggio universale, la qualità audiovisiva e il taglio divulgativo, di essere spendibile in palinsesti tv e piattaforme streaming nazionali e internazionali (già pronta la versione con sottotitoli in inglese), e di essere proponibile in contesti aggregativi e formativi, festival ed eventi che si tengono in Europa e nel mondo.
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