Rucola Piana del Sele igp. Negli anni ‘80 è stata il simbolo del craxismo: rucola e bresaola o rucola e grana era il piatto di una Italia, finalmente sfamata, che iniziava a mettersi a dieta. Poi ha resistito a tutte le mode, tanto da presentarsi ieri a Berlino con la richiesta di marchio Igp (indicazione Geografica Protetta. Per capire subito di cosa stiamo parlando, se l’Unione Europea darà semaforo verde al dossier presentato dal ministero dell’Agricoltura, la Rucola Igp si collocherà al terzo posto come fatturato tra i marchi Ue, con 850 milioni, subito alle spalle del Grana Padano (1300 milioni) e del Parmigiano (1200), ma davanti al prosciutto di Parma, all’aceto di Modena e alla stessa mozzarella di bufala che sarà così scalzata dal quinto posto per andare ad occupare il sesto.
La Piana del Sele bussa dunque alle porte della Ue capitana dal presidente della Coldiretti Salerno Vito Busillo: la realtà di una agricoltura moderna, capace di essere competitiva nel mondo globalizzato, con ben 3600 ettari divisi da 430 aziende di cui oltre il 60% guidate da giovani. Nell’area si produce il 73% della rucola italiana e copre l’85% della Grande distribuzione con un export che copre il 40% della produzione che ha proprio nei mesi invernale i suoi picchi. Un prodotto agricolo in continua crescita, passato in tre anni da 15 a 18 milioni di consumatori con una stima di aumento di 2 milioni l’anno e una crescita del 20% della produzione. Al momento siamo sulle 400mila tonnellate.
Insomma, un gigante. Ma un gigante buono che copre l’area dei comuni di Eboli, Battipaglia, Pontecagnano, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Bellizzi e Capaccio-Paestum.
Un gigante buoni perché consente un buon risparmio idrico rispetto ad altre culture, non ha residui di pestici e vede la quota bio in continua crescita perché su questo tema i paesi del Nord sono molto sensibili.
Sul piano gastronomico è abbastanza facile capire il perchP del successo:la nota amara della rucola si accopagna a quelle dolci dei formaggi, sgrassa, rende veloci e piacevol i piatti sia di carne che di latticini, ma anche semplicemente vegetali come le insalate e i pomodori. Funziona bene anche sulle pizze.
Il dossier è stato presentato a Berlino nel corso della Fiera dal presidente della commissione agricoltura alla Camera dei Deputati Filippo Gallinella e il sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e turismo Alessandra Pesce. Intervenuti anche il presidente del consorzio di tutela Limone Costa d’Amalfi IGP Angelo Amato, del presidente del consorzio di tutela del Carciofo di Paestum IGP Emilio Ferrara, del presidente dell’associazione per la valorizzazione della Rucola e dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele Vito Busillo , del dirigente del Mipaaft Luigi Polizzi.
Innumerevoli le proprietà della rucola: è ricca di acqua (91%), proteine 2,5% e 3,5 % carboidrati, e ha un buon contenuto di fibre. La percentuale più importante e più rara in natura è la presenza di calcio (utile a ossa, unghie, denti, capelli).Inoltre è ricca di potassio, fosforo, zinco e magnesio. Contiene molto ferro e vitamina C che in sinergia si aiutano per l’assorbimento; infatti, è proprio la vitamina C che riesce a far assimilare il prezioso ferro all’organismo se inserito contemporaneamente all’interno dello stesso pasto Oltre alla vitamina C, troviamo buone quantità di vitamina E, A, J, gruppo B, F e K. Queste ultime sono utili per rinforzare le funzioni del fegato. Infine, contiene betacarotene, utile all’organismo per le proprietà antiossidanti e preventive. La caratteristica più importante della rucola è che migliora la qualità del sangue.
Rucola Piana del Sele igp
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