Cantine Soloperto
Uva: Primitivo
Fascia di prezzo: 8,00 – 10,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: Acciaio
Vista 5/5 – Naso 27/30 – Palato 27/30 – Non omologazione 30/35
“Mamma, quel vino è generoso e certo oggi troppi bicchieri ne ho tracannati…”, dice Turiddu a mamma Lucia nell’opera Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. E sicuramente, facendo riferimento al Rubinum 17 Primitivo di Manduria Dop 2010 di Cantine Soloperto proclamato vincitore nella propria categoria dalla giuria nazionale di Radici del Sud, si potrebbe ipotizzare che quel vino sia lo stesso… Per essere generoso, infatti, il Rubinum lo è senz’altro, stando anche alla sua elevata alcolicità di ben 17 gradi! Ma nonostante questo comunque, il Rubinum è un vino che si fa bere benissimo, tanto che, parafrasando un’altra celebre frase della cinematografia nazionale, si potrebbe dire con Amedeo Nazzari: “…Chi non beve con me peste lo colga…!”.
L’azienda Soloperto di Manduria è condotta con perizia e competenza dai fratelli Ernesto e Sabrina, che hanno ricevuto il testimone dal loro padre Giovanni, coadiuvati dal giovane enologo Massimo Tripaldi. La produzione vinicola è ampia ed articolata e si estrinseca con circa 2 milioni di bottiglie l’anno che trovano sistemazione soprattutto sul mercato estero, mentre in quello interno operano due linee specifiche, quella dedicata alla GDO e quella del canale Horeca.
Le uve del Rubinum 17 sono state raccolte surmature alla fine di settembre. Dopo la fermentazione, il vino ha trascorso alcuni mesi soltanto in acciaio e poi è stato elevato in bottiglia. La gradazione alcolica, così com’è stato detto precedentemente e come indica il numero del titolo, arriva a toccare i 17° C.
Il colore nel bicchiere non è poi così carico come si potrebbe pensare, anzi direi che lascia spazio a contorni ampiamente luminosi. Al naso il vino si presenta con un’esplosione di profumi inebrianti, nella sua pur evidente ruspantezza e selvaticità, ma supportato comunque da una seducente fierezza aromatica. Terra rossa pugliese che si materializza sanguignamente alle narici con effluvi di mediterraneità, di carrube e di minerale sciolto e poi ecco affacciarsi nuances di confettura di prugna e di fiori scuri e profumi di tabacco mentolato. In bocca il calore si fa sentire al primo sorso per via dell’alto tenore alcolico, sostenuto però da estratti monumentali e profondi e dall’ottima spalla acida. Il vino nel complesso è giustamente esuberante, caratteriale, carnoso, cioccolatoso, liquirizioso, potente, succoso, denso e fruttato rosso. Assomiglia ad un Cote Rotie di Château d’Ampuis della Valle del Rodano. La trama tannica è già bella domata, come la bisbetica di shakespeariana memoria. Il retrogusto è persistente e lungo. “Un vino da meditazione” recita la scheda tecnica, ma io sono sempre per l’abbinamento con cibi adeguati. E, quindi, come ho sperimentato personalmente suggerisco una robusta lasagna, un libidinoso capretto al forno e uno stagionato formaggio Bitto valtellinese, accompagnato da confettura di mirtilli e miele di castagno. E poi state attenti al prezzo. Un vino così venduto a meno di 10,00 euro è proprio regalato. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Manduria (TA) – Via Statale 7 – Tel. 099 9794286 – Fax 099 9734205 – soloperto@soloperto.it – www.soloperto.it – Enologo: Massimo Tripaldi – Ettari vitati: 50 – Bottiglie prodotte: 2.000.000 – Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera, Bianco d’Alessano, Verdeca e Chardonnay.
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