PATERNOSTER
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 15 a 20 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Se potessi scegliere dove fare l’ultima bevuta della mia vita non avrei assolutamente dubbi: verrei rapidamente qui nel Vulture tra boschi e castelli dove la qualità media è davvero spettacolare, la campagna affascinante dai colori nitidi e brillanti. Come non rimanere stupiti dal Rotondo 2003 di Vito Paternoster, il vino della svolta aziendale, ottenuto dalle uve coltivate vicino la nuova cantina in una tenuta confinante con Titolo? Avrete chiaramente capito, non sono molto affascinato dai rossi 2003 perchè non credo nessuno di loro capace di raccontarmi una lunga storia, sempre il frutto è pronto, spesso i produttori hanno giocato sulla potenza e sull’alcol per nascondere sentori di cotto o di ipermaturazione. Non amo il vino quando si impone, se è incapce di aspettarmi. Invece, rispetto all’annata siccitosa e calda, l’Aglianico di Vito appare assolutamente elegante, prevalgono finalmente note balsamiche e di spezie dovute alle barrique ben amalgamate nel corso della vinificazione, niente confetture e marmellate, belle le note minerali mentre in bocca abbiamo una freschezza assoluta, apollinea, classica. C’è un sottofondo fumé appena accennato ma presente e caratterizzante di tutta la beva che si chiude in maniera lunga, persistente, pulita. Direi tipica chiusura del vitigno. E allora, questo è decisamente il miglior Aglianico 2003 sinora bevuto, parlo in termini assoluti e non solo riferito a quelli del territorio lucano. Un rosso moderno, ma davvero, cioé life style, non esuberante, gentile. Sono questi vini quelli capaci di appasionarmi sempre, simbolo della potenza e della qualità raggiunta nel Mezzogiorno con cui tutti i terroir sono costretti a fare i conti.
Sede a Barile. Via de Gasperi, 86. Tewl. 0972.770224. www.paternostervini.it. Enologo: Sergio Paternoster. Ettari: 15 di proprietà più 10 in affitto. Bottiglie prodotte: 140.000. Vitigni: aglianico, moscato.