di Alessandro Marra
Dopo il successo degli incontri dedicati alla falanghina e all‘aglianico, l’ultimo laboratorio sensoriale della rassegna VinEstate in quel di Torrecuso ha puntato i riflettori sul Rosso e la Rossa, alias Aglianico del Taburno e Vitellone bianco dell’Appennino centrale.
La serata – ben condotta da Erasmo Timoteo, fiduciario della condotta Slow Food Benevento e Taburno – ha visto la partecipazione appassionata di un folto pubblico, inizialmente stupito per la scelta di due dei tre vini della prima batteria.
Eh sì, non due rossi ma altrettanti bianchi per l’abbinamento alle prime due preparazioni di carne. Ma andiamo con ordine…
Ecco i primi tre vini in degustazione:
FALANGHINA 2008 TABURNO DOC, TABURNI DOMUS
Colore giallo paglierino carico con luminosi riflessi dorati; di buona consistenza.
Bouquet dei profumi intenso, complesso e pure elegante. Si riconoscono frutta (pera e ananas) e fiori, poi ancora una viva nota erbacea e una marcata mineralità.
In bocca è secco e caldo. La nota alcolica importante (13,5%) non sembra perfettamente integrata nonostante il deciso contributo dato da freschezza e sapidità; cosa – questa – che lo penalizza in termini di equilibrio ma non nell’armonia con la preparazione proposta. Sicuramente meglio al naso che in bocca.
ADELCHI 2008 FALANGHINA TABURNO DOC, TERRE LONGOBARDE
Veste un abito di colore giallo paglierino, meno intenso del precedente ma altrettanto luminoso e consistente.
Il naso è intenso, non un granché complesso e forse un po’ scomposto; emergono, tuttavia, in modo nitido i profumi tipici del vitigno di frutta e fiori. Su tutti, una bella nota di mela.
In bocca è secco e molto caldo (si viaggia intorno ai 14 gradi e mezzo). Sempre accese freschezza e sapidità. Discreta la persistenza, in coerenza con le percezioni olfattive.
‘U SPINETO 2008 BENEVENTANO IGT AGLIANICO, OCONE GIOVANNI
Il colore è un intenso rosso rubino.
L’impatto olfattivo è netto, forse un po’ pungente e non proprio elegante. Soprattutto note fruttate e floreali: interessanti i ricordi di fiori di sambuca e biancospino.
In bocca è caldo, altroché (i gradi sono 14 e mezzo); leggermente abboccato. Il tannino è vigoroso (leggi anche, niente affinamento in legno); la spiccata acidità fuga ogni dubbio circa la giovane età del vino. è ancora alla ricerca di un buon equilibrio (dopotutto l’aglianico è un vitigno tosto, ai più appare opportuno l’impiego dei legni e un giusto periodo di affinamento); persistenza abbastanza lunga, sintonizzata sulle frequenze dei profumi. Un prodotto diverso, di cui sarebbe interessante seguirne l’evoluzione.
Viene servito il primo piatto. Nell’ordine di abbinamento ai vini: carpaccio all’olio extravergine d’oliva aromatizzato al trito di erbe (nella foto, in alto e al centro), roast beef cotto al forno con trito di vegetali (a sinistra) e arrosto di filetto cotto su pietra lavica (a destra).
E poi, la seconda batteria:
DELIUS 2004TABURNO DOC AGLIANICO, CANTINA DEL TABURNO
Il colore è rosso rubino, la trama è fitta; scorre lento nel bicchiere.
Le note fruttate ed erbacee iniziali (prugna e viola) lasciano spazio abbastanza velocemente a profumi più evoluti di pepe nero e tabacco.
In bocca è ancora fresco, con una decisa componente minerale e un tannino che appare, comunque, ben integrato. Gusto secco e caldo (13%), l’ingresso al palato è morbido. La persistenza è di apprezzabile durata, giocata su sfumature di cuoio e di caffè. Pare aver già trovato un discreto equilibrio. Meglio in bocca, credo. I profumi – certo eleganti – mancano forse d’intensità.
ILLUNIS 2004 TABURNO DOC AGLIANICO, CAPUTALBUS
Due parole per il sistema di vinificazione tradizionale, detto acinata o dialettalmente ‘acenata; i grappoli di metà delle uve che sono destinate alla produzione di questa riserva vengono informati interi in tegami di terracotta per mezz’ora, ad una temperatura di 360 gradi; segue la fermentazione in tini di castagno che si protrae per circa 20 giorni.
Il colore è rosso rubino, cupo; nel bicchiere si ammira una notevole consistenza.
I profumi sono intensi e molto caldi, com’era lecito attendersi. Di grande complessità: cioccolato, spezie dolci, frutta surmatura, vaniglia e tabacco; e ancora, un sentore erbaceo di sottofondo con una bella carica aromatica.
L’ingresso al palato è morbido. Sorso secco e caldo, rinfrescato da un buon corredo di sapidità e acidità. Il tannino è ben levigato. Finale un po’ sottotono quanto a persistenza, soprattutto di frutta e aromi del legno. Vino di buon equilibrio, con buone prospettive di invecchiamento.
TERRA DI RIVOLTA 2006 AGLIANICO TABURNO FATTORIA LA RIVOLTA
Un’anteprima. Il vino deve ancora completare il suo percorso di affinamento prima della commercializzazione, come si intuisce dalle tonalità giovanili del colore rosso rubino.
Colpisce l’elegante profumo iniziale di china. Sullo sfondo, una gradevole balsamicità; poi, pepe nero, chiodi di garofano e caffè tostato.
Ingresso vellutato, sorso secco e caldo (14,5%). Il tannino c’è, è vigoroso, ma ha già dalla sua un animo nobile. La sua freschezza è dote che lascia sperare in bene per il futuro. Già buono l’equilibrio, armonico. Finale lungo di sandalo e sottobosco.
Il secondo piatto in abbinamento: trippa in umido, braciola di sovra-costato arrotolato e cotto in sugo di pomodoro e spezzatino alla sannita con patate di montagna reinterrate e pomodorino di montagna.
Per finire:
PASSITO BENEVENTANO IGT AGLIANICO, CANTINE IANNELLA
Colore fascinoso rosso rubino, scorre lento nel bicchiere.
Il naso è investito da profumi intensi e ben definiti di frutta in confettura; sullo sfondo, una piacevole nota di mentolato.
In bocca è molto caldo (i gradi sono 15), forse stucchevole. Fresco, di buona sapidità, il tannino fa la sua parte ma rimane giustamente sullo sfondo. Perfettamente coerente con i profumi percepiti. Un vino elegante e di buon equilibrio; credo uno dei pochi passiti di aglianico, se non l’unico, in circolazione.
L’abbinamento alla crostata con confettura di ciliegie di Tocco Caudio è quasi scontato, ma forse asseconda troppo l’importante componente zuccherina del vino.
Ottimi i tagli di carne, squisite le preparazioni culinarie eseguite dall’Azienda Agricola Tasso del Taburno di Possemato Anna Maria [via provinciale Cautano-Frasso, contrada Maione – CAUTANO (BN), tel. 0824/888369, mobile 340/7040529].
Abbinamenti per certi versi coraggiosi (nella scelta dei bianchi) ma molto curati, senza dubbio di buona armonicità.
Un bel percorso trasversale di profumi e di sapori a chiusura dell’ultima edizione di VinEstate.
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