di Marco Galetti
Chiostro Conservatorio Monastero di Pucara, Tramonti, prima dell’avvento delle fave di cacao, l’infuso armonico veniva utilizzato per condire il dolce tipico di Maiori, oggi conosciuto come melanzane al cioccolato
Onde lunghe, percorrono lo stivale, un articolo odierno trova la chiave giusta per aprire il cassetto della memoria, il dono di uno chef e le parole di Francesca Faratro muovono pensieri e parole, ringrazio entrambi.
Probabilmente sono tutti lì, in attesa, aspettano solo l’occasione per poter fare un giro nella nostra testa prendendo il posto dei quotidiani sconfortanti assilli.
La strada a volte è tortuosa, a senso unico e senza senso e pensiamo che lo specchietto retrovisore sia ad uso esclusivo delle allodole, ma i ricordi sono tutti lì, in attesa, e, come i cestini del pane, non vanno sollecitati, se arrivano, arrivano da soli, sono un dono per la mente che guardando indietro riesce a guardare avanti, svaniscono le inquietudini, l’ansia fa un bel respiro e si prende una pausa di riflessione, si presenta senza invito un sorriso, quello della cameriera col secondo benvenuto della cucina, un supplì al telefono e a quel filo immaginario e profumato ci si aggrappa, giusto il tempo di riprendere fiato e consuetudini.
In un calice di cristallo, una piccola dose di rosolio mette fine all’attesa, petali ricevuti in dono riportano ad altri petali, il passo è breve ed inversamente proporzionale alla distanza temporale, sul campo di battaglia tuoni e lampi, scendono cerniere lampo, lampone in soluzione alcolica, petali pensiero fisso e ricorrente, rincorsi, sfiorati persi, da custodire in eterno, nell’intenzione, i ricordi si sovrappongono e si confondono, per riapparire un po’ sfocati eppur pulsanti, come un organo che si rispetti.
L’amore sacro e platonico passa dal rosa al rosso Tiziano dei suoi capelli, l’amor profano confonde, assorbe, diventa centro e periferia, sottobosco e sottogonna, maschio attirato dal profumo di muschio, gli amori all’acqua di rose lasciano spazio ad altri amori, Bocca di rosa si tinge di rosso passione, inesattezze nei gradi dichiarati del rosolio, le soluzioni alcoliche risolvono serate, ecco perché son dette soluzioni.
Ricordi sfocati mostrano un come eravamo ormai dimenticato, in una grafia incerta ritrovo, ripetuto più volte, su vecchie pagine, un nome, pensieri, speranze, lei centro dell’universo di un breve periodo della mia vita che non sembra più nemmeno appartenermi, non mi ricordo altro di questo amore rosa, delicato, platonico, unidirezionale e non corrisposto, nella vecchia agenda, collegato ad un ricordo evaporato nel tempo, un numero telefonico e un nome bellissimo, Damiris, sembra quello di un fiore, in fondo è tutta una questione di petali…
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