Stranezze del mondo del vino. Provate a mettere in una tavolata comune, ossia non di esperti, un rosso, un bianco e un rosato. Quale credete finisca per primo? Il rosato ovvio, l’unica tipologia che piace a chi di solito non beve. Eppure, nonostante questa potenzialità, solo adesso in forte emersione, c’è stata sovrana indifferenza negli anni ’90 verso questa tipologia. Forse, se si fosse lavorato con più intelligenza a costruire un profilo, non ci sarebbe tanto aglianico invenduto in giro. Sia come sia, il vino è stato versato. Inutile piangere. Sorridiamo invece per la spinta verso il rosato da parte di aziende impegnate ad affrontare sempre più seriamente questi interessante segmento di mercato e di gusto. Tra queste, Terre del Principe di Manuela Piancastelli e Peppe Mancini, impegnata per la prima volta con il Rosato del Volturno a numero limitato, da uve pallagrello e casavecchia: un bicchiere brillante color Aperol come piace a me, impatto deciso al naso dove vincono floreale e frutta, in bocca sapido, di corpo, lungo. Un vino decisamente importante insomma, da non sottovalutare anche alla luce dei 14 gradi alcol dichiarati. Forse eccessivi, ma ben bilanciati dalla materia in esubero: in questo c’è sicuramente un profilo unico aziendale in tutti i vini di Terra del Principe che rassicura gli appassionati e fidelizza gli estimatori. Ci saranno anche loro alla grande kermesse Le Notti del Rosato e delle bollicine in programma alla Fabbrica dei Sapori di Battipaglia martedì 13 e mercoledì 14 luglio. Qual è la forza del rosato? La sua poliedricità dovuta alla possibilità di variare la temperatura di servizio dai 18 sino ai 12, anche 10 gradi. Cosa che non è realizzabile con bianchi e rossi. Questo range così alto permette di avere così più vini in una sola bottiglia, e dunque maggiore facilità di seguire il corso delle portate in tavola. E poi, diciamolo pure, anche il tono informale che da sempre lo accompagna. Racconta Gigi Rizzi, mitico playboy della Costa Azzurra: Erano le dieci di mattina e Brigitte Bardot mi chiese: “The o caffé?”. “Un bicchiere di rosé, grazie.
Terre del Principe, sede a Castel Campagnano, contrada Mascioni. Tel 0823.867126, www.terredelprincipe.com Enologo: Luigi Moio Bottiglie prodotte: 55.000 Ettari: 11 di proprietà. Vitigni: pallagrello bianco, pallagrello nero e casavecchia