
Il Rose di Lulù di Botromagno è uno dei rari vini rosati nati in un vigneto pensato per questa tipologia. In Puglia il rosato è sempre stato una cosa seria, ma negli ultmi anni sono spuntati veri e propri fuoriclasse che fanno scuola. Questo, dedicato al soprannome che i cuginetti davano alla figlia del nostro amico Beanimino, nasce da ube di Nero di Troia, un vitigno che da sempre ottima prova di se quando viene pensato rosato. Le uve sono state piantate all’inizio degli anni ’70 nel punto più alto dell’azienda, aben 700 metri in un’area non a caso chiamata Vigna del Trono.
Il Rosè di Lulù ha sempre dato buona prova, ma l’ultimo protocollo, che prevede un anticipo di dieci giorni nella vendemmia, punta deciso sulla freschezza, la sottilezza e la bevibilità. Staremmo per dire quasi una base spumante. Per il resto si procede con la pressatura soffice, un mosto decantato per due giorni a 6-8gradi e poi la fermentazione alcolica. Tutto qui. Il vino si eleva prima in acciaio e poi in bottiglia, nelle nuove bottiglie che ricordano quelle di uno degli Champagne preferiti del nostro vignaiolo.Il succo è buonissimo, davvero un rosato a tutto pasto che abbiamo goduto nella poliedrica e concettuale cucina dei Bros a Lecce, ma possiamo bere a secchi adesso che arriva l’estate per asciugarci dal caldo. Alè!
Sede a Gravina Via Fratelli Cervi, 12. Tel. 080.3265865 www.botromagno.it Ettari: 140 di proprietà. Bottiglie prodotte: 450.000. Uve: greco, malvasia, aglianico, montepulciano, nero di Troia
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