Masseria Cuturi
Uva: primitivo
Fascia di prezzo: 10,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 25/30 – Palato 25/30 – Non omologazione 30/35
Voglia di un vinello giovane, allegro, fragrante e poco alcolico, magari un rosato che “…non ha il candore del bianco, l’ambiguità del grigio, l’intensità sognante dell’azzurro e la cupezza del nero”, come si legge sulla controetichetta del Rosa di Cuturi Salento Rosato Igp 2012 di Masseria Cuturi, che ho recentemente degustato.
La Società Agricola Masseria Cuturi, di cui fanno parte in qualità di soci anche Bruno Vespa e la moglie, estende la sua proprietà di 270 ettari, di cui 23 vitati ed 80 destinati all’olivicoltura, sul territorio di Manduria fino a lambire il mar Jonio e adiacente al Bosco Cuturi, una riserva regionale di straordinario interesse naturalistico ed archeologico. Con la consulenza enologica di Riccardo Cotarella, l’azienda produce 100.000 bottiglie di vino, utilizzando soltanto poche specie varietali.
Tornando all’assaggio del Rosa di Cuturi, prodotto con il primitivo in purezza, dopo il contatto del mosto con le bucce e la fermentazione il vino ha riposato in contenitori di acciaio per sei mesi e poi ha sostato in vetro per l’affinamento ancora per ulteriori sei mesi. La gradazione alcolica di 11,5 gradi è sicuramente bassa, se si tiene conto del vitigno impiegato e del contesto territoriale.
Nel bicchiere si può scorgere un colore rosa salmonato, con effetti sfavillanti ai bordi. Nitido e piuttosto intenso l’impianto aromatico, laddove il vino sprigiona subito palpabili sentori vinosi e poi il bouquet continua a stuzzicare le narici con odorose essenze fruttate di lamponi, amarene e fichi d’India e prelibate florealità di rosa e di gelsomino. Suadenti tocchi di erbe aromatiche, di canditi, di cipria e di sapidità registrano e completano l’effluvio olfattivo. In bocca il sorso staziona gradevolmente sulla lingua, esibendo tutto il suo ricco bagaglio di freschezza, fragranza, soavità, mineralità e scorrevolezza. In contemporanea si coglie anche un elegante e vellutato vezzo florerale, scortato da un tocco vagamente silvestre e coccolato poi da tipiche note agrumate. Azzerata la componente alcolica ed elevata invece quella morbida, il vino finisce per addolcire il palato con una piacevole carica edonistica. Finale non molto lungo, ma coinvolgente. Frutti di mare, scaloppina al limone, cacciucco alla livornese e salumi sono i suoi compagni ideali. Ottimo prezzo. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Manduria (Ta) – Via XX Settembre, 75
Tel. 099 97116660 – Fax 099 9711530
info@masseriacuturi.it – www.masseriacuturi.it
Consulente enologico: Riccardo Cotarella
Ettari di proprietà: 270, di cui 23 vitati
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: primitivo, aglianico e fiano
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