
di Gennaro Miele
Nelle zone di confine, di passaggio nell’attraversare differenti territori, sembra non avere senso il fermarsi, l’animo del viaggiatore in passato come oggi è avvolto dalla fretta di arrivare privandosi di godere d’inaspettati paesaggi. Oggi uno di questi luoghi, nel passato confine tra Granducato di Toscana e Romagna Pontificia, grazie alla riqualificazione della sua vocazione vinicola non rappresenta più solo una linea di confine ma uno spazio ampio e collinare, in cui è gradevole fermare il proprio tempo. Siamo nella dolce terra romagnola, nel territorio di Terra del Sole, dove prima si transitava oggi è doveroso sostare, dove è nata l’azienda Poggio della Dogana.

Nel 2017 dall’entusiasmo dei fratelli Paolo e Aldo Rametta e del loro socio Cristiano Vitali nasce l’idea della rivalutazione del Romagna Sangiovese e dell’autoctono Albana. Nella tenuta sita nei territori di Brisighella e Castrocaro, il territorio che nutre le vigne è un mosaico vitale composto da argille, zolfo e calcio la cui visione d’insieme è svelata dall’assaggio del Poggiogirato, Romagna Sangiovese Superiore Riserva DOC curato dall’enologo Francesco Bordini. I differenti cloni di Sangiovese impiegati, coltivati in località le Volture, sono vinificati insieme e dopo la fermentazione malolattica sostano in tonneaux per nove mesi prima di un ulteriore affinamento in bottiglia. Con una produzione di 3000 bottiglie, l’annata 2017 ha un colore rubino compatto, sensazioni olfattive che si aprono con floreale di rosa, frutto fresco di ciliegia e lampone, intarsio di salvia, liquirizia nera e ginepro. Alla bocca si esprime secco e caldo, con tannico piacevolmente prorompente, struttura leggera ma importante, abbastanza morbido e persistente. Poggiogirato è un viaggio nell’appartenenza territoriale, ha carattere schietto e deciso, si assaggia con sottofondo del brano Back Where I Belong di Jack Savoretti. Buon Calice.
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POGGIO DELLA DOGANA
Via G. Mengozzi 18 – Terra del Sole (FC) – Italy
www.poggiodelladogana.com
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