di Virginia Di Falco
Ha compiuto 14 anni la trattoria di Danilo Valente all’Esquilino, una specie di roccaforte della cucina romanesca nel quartiere più etnico della capitale. Siamo a due passi da piazza Vittorio, dove si innalzano orgogliosi del loro passato gli straordinari resti dei Trofei di Mario, tra le palme ancora più alte. Praticamente uno scorcio di Leptis Magna tra le case di Roma.
Da Danilo solo qualche anno fa era una delle trattorie più conosciute e più citate dentro e fuori la rete, mentre oggi la sua cucina confortevole e tutto sommato tradizionale sembra attirare molto meno le penne e i blog dei nativi digitali, spesso all’inseguimento di inaugurandi format multifunzionali e conseguenti press lunch. Nonostante ciò, continua ad essere una trattoria molto frequentata e anche … fotografata: difficile davvero contare le decine e decine di ritratti delle celebrities che tappezzano le pareti della sala. Attenzione. Abbiamo scritto contare, non riconoscere i personaggi: quello è spesso quasi impossibile, alle soglie dell’effimera Terza Repubblica.
Premiata diverse volte dalla stampa specializzata, questa trattoria è conosciuta soprattutto per la sua carbonara, considerata tra le top ten della Capitale.
Un piccolo locale con due sale, semplice semplice anche se ben curato, vestito proprio da trattoria. In sala un servizio navigato, che sa il fatto suo. In cucina, con Danilo, la sua insostituibile mamma.
Come apertura si può scegliere tra un ricco tagliere di salumi con la porchetta preparata in proprio; una buona mozzarella dell’aversano servita a “sandwich” con dentro i carciofi o, ancora, una bruschetta di burrata e alici (alla quale avrebbe giovato una maggiore croccantezza).
Tra i primi piatti, spaghetti con carciofi e bottarga, i tagliolini cacio e pepe, gli strozzapreti al lardo e pecorino. In stagione, quando ci sono i porcini, conviene virare dritto sull’insalata o chiedere di farli arrostiti, oppure, meglio ancora, su un ricco piatto di tagliatelle, condite con un buon extravergine che esalta in maniera semplice ma godibile il sapore dei funghi.
E la carbonara? Beh, secondo noi sempre molto valida: spaghetti dalla giusta cottura, uovo cremoso, non eccessivamente sapida. Porzione generosa, da trattoria, appunto.
Tra i secondi, coda alla vaccinara (con il sugo si condiscono i rigatoni, come nella migliore tradizione romanesca), oppure bollito alla picchiapò, baccalà alla romana o alici fritte. Nel complesso una buona materia prima, nei piatti mano rassicurante e sicura, esperienza e sapori che appaiono entrambi ben dosati.
La lista dei vini conta circa 200 etichette — quasi un terzo dedicate al Lazio, una pagina ai vini ‘bio’ e con ricarichi non onerosi. E c’è anche una piccola selezione di birre.
In chiusura i dessert preparati dalla mamma di Danilo, tra i quali un buon tiramisù al bicchiere.
Uscirete satolli e soddisfatti, con un conto intorno ai 35-40 euro.
Trattoria Da Danilo
via Petrarca 13 (Esquilino)
Tel. 06-77200111
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso domenica
www.trattoriadadanilo.com
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