Il progetto Social Wine di quartiere ha visto il suo esordio clandestino su una terrazza in Certosa in un’allegra e partecipata serata di luglio.
La formula di base è questa: una successione di calici diversi per una degustazione guidata trasformano il vino in un pretesto per parlare in modo imprescindibile dei territori e del lavoro sapiente dei vignaioli. Nel raccontare i vini vengono forniti brevi cenni sulle tecniche di vinificazione e nozioni legate alle pratiche in vigna e cantina. In pratica un mini-corso in una sola serata rivolto non solo ai neofiti ma anche ai più appassionati.
Le cantine oggetto delle degustazioni hanno il controllo di tutta la filiera, escludono l’utilizzo in vigna di sostanze chimiche di sintesi e limitano fortemente i trattamenti in cantina. L’idea è anche quella di incoraggiare i consumatori ad un acquisto più attento, lontano dai canali della grande distribuzione, rispettoso della tutela ambientale e dell’etica del lavoro.
Il progetto nasce dal confronto tra Loris Antonelli e Alba Severino, molisani di origine ma trapiantati a Roma da anni, accomunati dall’interesse per il mondo del vino. Entrambi di formazione rivolta al sociale, curano rispettivamente due progetti narrativi diversi, Resistenze naturali e Passioni da bere, scritture che coniugano storie di vita, di lavoro, di vini, di cibo. Inoltre collaborano entrambi al ciclo di incontri con i produttori che parteciperanno alla prossima edizione di Enotica al Forte Prenestino.
La formula Social Wine si estende anche ad altre iniziative, partiranno infatti a settembre corsi di avvicinamento al vino e weekend territoriali in cantina in collaborazione coi vignaioli che di volta in volta ospiteranno le degustazioni nella propria azienda.
Anche i luoghi scelti per accogliere le social wine non sono lasciati al caso ma sottendono un’attenzione alla sostenibilità sociale, culturale e ambientale. Le prossime si svolgeranno nel giardino di Lucha y Siesta, la Casa delle donne sulla Tuscolana e a Centorti, una deliziosa osteria nel panorama dei locali di qualità a Centocelle, dove le materie prime vengono dalla “terra bassa” coltivata in biodinamica dalla giovane coppia che gestisce il locale.
Tra le cantine scelte in una continua ricerca incontriamo Vini Rasicci, Cantina Ribelà, Cascina Gentile, (R)estistenza Anticamorra e molte altre.
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