di Virginia Di Falco
Niente da fare. Neppure a fine pranzo sono riuscita a capire il senso del (brutto) nome di questo ristorante. «Molto Italiano» – in realtà solo «Molto» ormai per tutti – si riferisce, mi spiegano, alla scelta di preferire solo i migliori prodotti del nostro Paese. Peccato perchè invece il logo, così come la comunicazione integrata del ristorante, sono fatti molto (!) bene.
Ad ogni modo, questa del nome è l’unica nota stonata di un’esperienza nel complesso molto piacevole. Il posto è elegante, di quell’eleganza sobria, forse un po’ severa, dai colori scuri, ferro e ardesia, lo stile metropolitano. Diverso dagli altri locali che si trovano lungo viale Parioli, troppo spesso caratterizzati da un’aria un po’ triste e decadente.
Qui la scelta di differenziare pranzo e cena è netta. Di giorno un menu ristretto, mise en place minimale, servizio un po’ più informale. Di sera si cambia abito e la scelta si fa più interessante.
L’impressione generale è quella di una professionalità degna di nota. In sala l’esperienza di Alessio Fiorenza (prima all’Hassler), in cucina la mano sicura di Giampaolo Castrignano, stage al San Domenico di Imola, esperienze al Pagliaccio, al Convivio, due anni con Beck a La Pergola. Uno staff nel complesso molto motivato che contribuisce a creare un’atmosfera di piacevole distensione.
Un rustico benvenuto, con pane e salame e olive verdi e l’assaggio di pane e olio aretino che Molto prende da un’azienda toscana e fa imbottigliare con una propria etichetta. Pasta e pomodori in bella vista, così come è a vista il girarrosto, per polli e maialini da latte, da anni vanto del locale.
Per cominciare, divertenti i gamberi croccanti, in pasta kataifi, in felice equilibrio con la maionese agrumata, il cous cous di verdure e l’insalatina mista all’arancia. Senza sorprese, ma benissimo eseguita, l’amatriciana con la pasta al giusto punto di cottura, il pomodoro che non copre golosità e grassezza di guanciale e pecorino.
Provato anche il celebre pollo allo spiedo, nella versione con patate croccanti e piccoli spinaci in insalata. Buono, peccato per l’eccesso di sale. Nella norma la tagliata di tonno, resa piacevole dalla cottura indovinata. Si possono scegliere anche piatti freddi, come la caprese con la mozzarella di Battipaglia, una discreta scelta di salumi e formaggi o delle ricche insalate. Al banco, dove ci si può fermare per un aperitivo, circa 300 etichette in bella mostra e una trentina di vini alla mescita, serviti con competenza e simpatia.
Nota di merito per il dessert, con un delizioso tiramisù bagnato dal caffè tiepido e un eccezionale zabaione, “uovoso”, cremoso, freschissimo. Tra i più buoni mai assaggiati.
A pranzo si spendono circa 40 euro, sui 55 per la cena.
Viale Parioli, 122
Tel. 06.8082900
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: mai
www.moltoitaliano.it
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