di Virginia Di Falco
‘Mpare sta per «compare», appellativo molto diffuso in Sicilia e anche in questo locale di specialità catanesi che da poco più di un anno ha preso il posto del ristorante Bellini .
Siamo nei pressi di Piazza Bologna, il proprietario, Salvo Scirè, vulcanico e irrequieto come solo chi nasce sotto l’Etna può essere, si era stancato dell’andamento lento del ristorante (ma ne vuole riaprire al più presto uno al piano di sopra, ci annuncia). E così ha trasformato le sale in bar-pasticceria, mantenendo la cucina e solo qualche coperto all’interno, mentre il servizio ai tavoli si effettua principalmente all’esterno.
Il principale polo d’attrazione, appena entrati, è il banco con la tavola calda: sotto lo sguardo protettore di sant’Agata vengono sfornate centinaia di cartocciate con melanzane, prosciutto, funghi, carciofi, zucchine, peperoni; e poi le cipolline, le schiacciate e, soprattutto, gli arancini al ragù, agli spinaci, al pistacchio, al salmone, ai funghi.
Già. L’arancino. Quello al ragu’ è veramente notevole, il riso è cotto al punto giusto, la crosticina è sempre croccante e golosa e il sugo con la carne mai stucchevole. Niente di meglio per una pausa pranzo, ottima via di fuga dai milioni di focacce e panini scongelati in ogni dove, grazie a piastre sbruciacchianti più vecchie di mia nonna.
Ma anche con i pezzi da prima colazione non si scherza: tutti i tipi e le forme di brioche, dalla bomba fritta al cioccolato a quella classica da accompagnare, volendo, alle granite (ottima quella di mandorle e, quando c’è, di fico d’india); i cornetti grandi e piccoli con crema, cioccolata e marmellata, mentre sono assolutamente da provare quelli con la ricotta o al pistacchio (due ingredienti che qui non deludono mai). E, infine, i panzerotti e le raviole fritte o al forno.
E poi, il trionfo barocco della pasticceria siciliana: cannoli, dolcetti secchi di mandorle, cassate e cassatine, torte alla frutta e semifreddi. In questi giorni di dicembre, poi, il banco dei gelati (molto buoni) è sostituito da una cascata colorata di frutta martorana.
Se invece si preferisce un pranzo veloce o una cena senza molte pretese ci sono diversi piatti di pesce, tutti preparati al momento, a partire – ovviamente – dalla pasta alla Norma e da quella con le sarde.
A seconda di come è andata al mercato si possono trovare spaghetti all’astice o al nero di seppia, o, ancora, con la polpa di riccio; la pasta al pistacchio di Bronte, le sarde alla beccafico, i calamari ripieni, le seppie alla Lipari, gli involtini di pesce spada, le polpette di «nunnata» un classico della tradizione, preparate con il novellame fresco. A pranzo, così come a cena, una discreta scelta di insalate e verdure, da una ricca parmigiana, ben eseguita, ai dietetici fagiolini lessi.
Servizio veloce e schietto, gran parte del personale è catanese. Sono tutti un po’ caciaroni ma molto ospitali. Recitano il menu a voce, riuscendo a gestire con disinvoltura il tavolo della cenetta romantica così come i famelici avventori dell’happy hour delle 18.00 (momento da evitare se desiderate una sosta tranquilla). Alle spalle, ci sono – e si vede – mestiere e tanta voglia di fare.
‘MPARE
Specialità catanesi
Via Catania, 26
(a 100 m da Piazzale delle Province)
Aperto: tutti i giorni, dalle 06.00 alle 02.00
Tel 06.44252368
www.mpare.it
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