di Virginia Di Falco
In un anno di grandi novità a Roma, con nuove aperture ma anche con numerosi battenti chiusi, fa piacere la conferma – anche nella Guida Osterie Slow Food 2013 – di questo posticino a pochi passi da Campo de’ Fiori.
Arredo semplice e minimale, colori tenui e naturali, molti habituè (che sono sempre un buon segno), turisti che viaggiano alla larga da panini e congelati. E i tavolini ravvicinati che diventano un grande, festoso, tavolo sociale con le famiglie a pranzo nel fine settimana.
Servizio piuttosto informale, forse un tantino più di quello che ci si aspetta.
Ricette classiche, come rigatoni all’amatriciana, gnocchi di semolino, tonnarelli cacio e pepe, tagliolini con carciofi, guanciale e pecorino, minestra di ceci e baccalà, polpette di coda e di bollito.
Il rapporto continuo e costante con i produttori di fiducia, dal pane, alla carne, al vino.
Uno starter più che convincente, con la millefoglie di burrata e alici, in bell’equilibrio tra croccante della sfoglia, morbidezza del formaggio e sapidità marina. Degna della fama la carbonara, molto cremosa, con tutti gli ingredienti ben bilanciati. D’altronde c’è chi viene qui solo per gli spaghetti di Stefania.
Altro classico dell’osteria, il baccalà alla romana, che si sfoglia in bocca, ma è sodo, sapido il giusto, solo un po’ troppo tuffato nel pomodoro. Il sugo è molto buono e profumato, ma ne sarebbe bastato la metà. Tenero e al giusto punto di cottura il cosciotto di agnello, servito con le patate al forno.
A completare, una bella cantina di circa 200 etichette, seguita e curata con passione, con i vini del Lazio anche al bicchiere.
Conto dal format Slow, sui 30-35 euro, per un indirizzo da tenere senza dubbio in agenda.
Grappolo D’Oro
Piazza della Cancelleria, 80-84
Tel. 06.6897080
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: martedi e mercoledi a pranzo
www.hosteriagrappolodoro.it
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