OSTERIA DELLA TRIPPA
Via Goffredo Mameli, 15/16 (Trastevere)
Tel. 06.4555 4475
Aperto: lunedì e mercoledi solo a cena; da giovedi a sabato a pranzo e a cena; domenica solo a pranzo.
Chiuso: il martedì
www.losteriadellatrippa.it
![](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2023/02/Osteria-della-Trippa-a-Roma-jpg-e1676587154823.webp)
di Virginia Di Falco
Osteria della Trippa a Roma. Già il nome mette allegria e, soprattutto, appetito. A chi ama quinto quarto e frattaglie suggerisce piatti golosi.
Ha aperto a Trastevere nel 2019 e solo tre anni dopo è entrata tra gli indirizzi Bib Gourmand segnalati dalla Michelin.
L’«abito» è quello giusto per un’osteria: ambiente arredato semplicemente, tavoli in legno senza tovaglie, menu di cucina romanesca, dai contorni al dolce. Non solo trippa, dunque. In più, una padrona di casa presente in sala e qualche tocco originale danno un piacevole tratto personale, allontanando il rischio dell’omologazione e della replica, sempre in agguato.
Una cucina nel complesso ben eseguita, e i classici non deludono. Dal carciofo alla giudia alla carbonara (14 euro), dalla cacio e pepe alla cicoria ripassata: chi cerca l’abbecedario della romanità non resta deluso. La trippa la si trova fritta, come antipasto oppure alla romana o, ancora, con i fagioli e pecorino (14 euro): ricetta corposa e appagante.
Tra gli antipasti, da segnalare una mozzarella in carrozza praticamente perfetta (10 euro), frittura asciutta e croccante, latticino filante. Tra i secondi piatti, non male anche la variante di ‘ceci e baccalà’ con il pesce servito su una base di hummus (21 euro).
Il servizio, pronto e veloce (ma non si va di fretta) si alterna agli affacci ai tavoli della padrona di casa e nel complesso l’atmosfera è confortevole. Qualche sgrammaticatura: le posate non si cambiano tra una portata e l’altra e si poggiano direttamente sul tavolo. La cosa non va granché bene in una trattoriola alla buona, non è ammessa in un’osteria con un costo medio di 45 euro.
Infine, da sapere: non c’è coperto, ma il cestino del pane (un po’ miserello a dire il vero) costa 3 euro.
Si chiude in dolcezza con dessert al cucchiaio ben fatti, tiramisù meglio della zuppa inglese (7 euro).
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