di Virginia Di Falco
L’Osteria dell’Angelo al Trionfale è ormai una vera e propria istituzione: trattoria di quartiere che attira comunque centinaia di turisti alla settimana (il Vaticano è a due passi), è anche l’osteria romana ad essere costantemente presente nella Guida Slow Food da 25 anni a questa parte. In realtà per cucina ed atmosfera ricorda più quella verace e immediata dei bujaccari romani: sempre uguale a se stessa, dialetto romanesco come lingua ufficiale, piatti di sostanza mai attraversati dal dubbio dell’alleggerimento: nè della ricetta né della quantità.
Il titolare, Angelo Croce, un passato da rugbista fatto rivivere da decine di magliette autografate che riempiono le pareti del locale e da vecchi cimeli e foto di gioventù, gira tra le sale come il classico padrone di casa dai modi un po’ spicci ma sempre con la battuta pronta. E i ragazzi del servizio lo seguono a ruota, veloci ed efficienti.
Le sale, con circa 60 coperti ai quali se ne aggiungono una ventina all’aperto quando il tempo lo permette, sono arredate in maniera semplice e ruspante, separate da un corridoio con al centro il grill acceso. I tavoli di legno sono rivestiti da marmo rosso e tovagliette di carta paglia con sopra stampato il menu. E qui veniamo alla notizia: mentre a pranzo si sceglie alla carta (primi a 7 euro, secondi a 8 – ma la bistecca ai ferri 15 – contorni a 4 e dolci a 5) a cena il prezzo, «se magna o nun se magna», è di 25 euro a persona. Questa imbattibile tariffa, tanto più anticrisi in quanto bloccata ormai da diversi anni, comprende l’antipasto della casa con bruschette, focaccine calde con mortadella, una scodella di fagioli al pomodoro e il ‘pesce finto’ da spalmare: una crema di tonno, patate, capperi e maionese.
Un primo a scelta tra minestra di broccoli in brodo di arzilla, rigatoni col sugo di coda, oppure alla gricia, amatriciana o carbonara, una cacio e pepe (con tonnarelli fatti in casa) ben eseguita oppure un soddisfacente piatto di gnocchi con il sugo di spuntature di vitella, sodi e gustosi. Tra i secondi piatti, i tradizionali involtini, lo spezzatino alla picchiapò, coniglio alla cacciatora, trippa alla romana, tenera e ricca di pecorino, oppure polpette di vitella, che però non ci hanno convinto, con la carne poco amalgamata e un eccesso di noce moscata. Tutti da accompagnare con puntarelle fresche e croccanti in salsa di alici, cicoria ripassata, insalata, patate al forno e un carciofo alla romana, purtroppo piuttosto deludente. Si chiude con ciambelline al vino, un po’ troppo dure (perché non servirne qualcuna in meno ma di miglior qualità?) da intingere nel Cesanese dolce. E, a proposito di vino, trovate ovviamente un bianco e un rosso della casa oltre ad una decina di etichette regionali.
Nel complesso, una cucina tradizionale con un’offerta abbastanza articolata anche se con risultati talvolta altalenanti, ad un prezzo imbattibile — che è poi una tipologia di osteria ancora molto seguita ed apprezzata: su Trip Advisor i giudizi sono alle stelle, le sale sono sempre piene, anche nei giorni infrasettimanali, ed è dunque più che consigliabile prenotare.
Osteria dell’Angelo
Via Bettolo, 24 (Trionfale)
Tel.06.3729470
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso la domenica, lunedi e sabato a pranzo
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