di Virginia di Falco
Siamo quasi al compimento del secondo compleanno del Mercato coperto dello storico quartiere di Testaccio. Accolto, come tutte le novità urbanistiche, con un po’ di polemiche e molte critiche alla nuova architettura in realtà non ha faticato molto a rientrare ordinatamente nelle abitudini di tanti romani. Anche perchè, se è vero che ha perso i tratti più genuini delle bancarelle ambulanti, allo stesso tempo i box numerati e organizzati sono riusciti a fidelizzare un po’ alla volta tanto i clienti della zona quanto i visitatori del fine settimana.
E ci si trova davvero un po’ di tutto: frutta e verdura, ovviamente (ma non aspettatevi banchetti da farmer’s market); il pesce di Civitavecchia, la pasta fresca, lo stand del vino sfuso, le macellerie. E poi oggettistica per la casa; la bancarella dei libri con un po’ di artigianato etnico; lo stand con i tessuti e la merceria.
Ma al mercato di Testaccio – proprio come succede in tutte le città del mondo – ci si va anche per mangiare. O per acquistare cibo pronto da asporto.
Al centro della struttura si trova il caffè, con sedie e tavoli per una pausa breve; poi ci sono le panetterie, tutte con pizza e focaccia in bella vista. In una di queste abbiamo adocchiato anche una magnifica lasagna appena sfornata.
Ma, soprattutto, c’è lui. Sergio Esposito. A dispetto del cognome, romano de Roma. Grossista di carni da generazioni, la moglie molto brava in cucina, ha deciso di lasciare il mestiere del padre e del nonno (e quello più recente di ristoratore) per rimettersi in gioco – come lui stesso ama ripetere – e tentare l’avventura del cibo da strada.
Così, appena ha aperto il nuovo mercato coperto, ha preso uno stand (il numero 15: segnate in agenda) e ha aperto una piccola gastronomia, e l’ha chimato “Mordi e Vai”. Tanto per esser chiari su obiettivi e intenti.
In testa, l’esempio del panino con il lampredotto al mercato di Firenze. Nel cuore, la «ciavattina co l’allesso» (panini morbidi a forma di ciabatta con dentro la carne lessa, “allesso” come si chiama a Roma). E la ferma convinzione che non ci sia niente di più buono per il break di pranzo.
Pubblico generalista e maniaci del food gli hanno dato subito ragione. E noi non possiamo che accodarci, dopo l’ultima esaltante esperienza di un panino con la lingua e salsa verde e un panino con piccolissimi bocconcini di vitella conditi con una salsa di zucchine romanesce e fiori di zucca. Con il pane fresco, morbido, felice di accogliere dentro di se’ sapori decisi, nitidi, riconoscibili.
Esposti nella vetrina del banco decine di piatti poveri, veraci, casalinghi. Una volta solo ricette di recupero, come le polpette di bollito, oppure come la picchiapo’, che serviva a riciclare la carne del bollito con salsa di pomodoro e cipolle; oggi diventate chicche succulente spesso introvabili anche nelle osterie storiche. O, ancora, come la trippa, o la coratella con i carciofi.
La moglie di Sergio le conosce a menadito. E prepara un’infinità di varianti di salse, contorni e carni. Ma qui anche i vegetariani trovano panini per i loro denti: tra i più gustosi, quello con carciofi alla romana e pecorino.
Ovviamente aspettatevi sempre un po’ di fila. Ma siate pazienti. Per una spesa che va dai 3 ai 6 euro farete un’esperienza di street food indimenticabile. E se poi volete subito rinfrescare la memoria, ci sono sempre le vaschette da riempire per l’asporto.
MORDI E VAI
Via A. Volta – Box n. 15
Lato via B. Franklin 12E
tel. 339.1343344
Aperto: dal lunedi al venerdi – ore 8:00-14:30
www.mordievai.it
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