di Virginia Di Falco
E vada per la «scrocchiarella» romana. Per non fare sempre la parte della napoletana a Roma che non va oltre il cornicione morbido, la pizza alta, etc etc. accetto l’invito. Il posto è ben recensito, pare si usino prodotti di prima qualità. Perché non provare, allora.
Ampio locale, un IMac di ultima generazione alla cassa e, sui tavoli, tanti IPad per fare l’ordinazione direttamente con un touch. Tanta roba tecnologica che contrasta non poco con un ambiente tutto sommato classicotto e datato: un centinaio di coperti, tende pesanti di tessuto semilucido rosa antico, sedie finto-viennesi un po’ consumate e con qualche schienale con un buchino di troppo.
I camerieri solerti, un pizzaiolo velocissimo e una discreta birra alla spina, tuttavia, ti fanno subito concentrare sulla pizza che è già arrivata al tavolo. Ho scelto una bianca alle verdure. Nove euro. L’effetto immediato è di una pizza tristissima. E non certo perché scrocchiarella. I colori sono tristi. Le verdure (broccoli, asparagi e carciofini) sono di un verde spento e andato, tutte troppo cotte. Inoltre sembrano buttate li’ alla rinfusa, mucchietti senza sapore. La mozzarella è impercettibile (ma so che c’è: era scritto sul menu). Ciliegina sulla torta, due rondelle di melanzane al pomodoro al centro della pizza. Ma che c’azzeccano? La pizza non era bianca? E allora mi chiedo. E vi chiedo. Può questa pizza costare nove euro? E mi chiedo anche:
- Può una scrocchiarella alici e fiori di zucca – salatissima – con mozzarella parimenti impercettibile costare 9 euro?
- Può una pizza rossa – versione “piccola” – costare sei euro e cinquanta (si applica poi lo “sconto” di 0,98 perché piccola), anche questa salatissima, con una molto discutibile salsa di pomodoro?
- Può essere applicato un servizio del 7 per cento in un posto dove si propone di ordinarsi la pizza da soli con un touch screen?
- Può una bottiglia di acqua di Nepi costare 3 euro?
- Si possono utilizzare in una pizzeria piatti piani di normale dimensione – non da pizza – che così scrocchierelli direttamente sul tavolo mentre la mangi?
Bene. A voi la parola, miei amici romani. E non.
Un unico avvertimento. Il prossimo che ha da dire qualcosa sui prezzi di uno Sforno, o di una Fucina o di una Gatta gli mando a casa – express delivery – la pizza di cui sopra.
PS
Queste brevi note le ho scritte nella notte insonne seguente alla pizza, con la bocca arsa, tra un bicchiere di acqua e l’altro.
PS II
Dopo il primo boccone di pizza rossa la marmocchia che era con noi al tavolo ha detto, semplicemente, «voglio tornare a casa». Anche la pizza è questione di dna?
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