«Hai voluto la bicicletta e adesso pedala» è un antipaticissimo modo di dire che devono avere inventato per le persone senza bambini che decidono di andare a pranzo la domenica in un parco di Roma. O almeno, io me lo sono auto-dedicato. Seggioloni e passeggini hanno la meglio sulla tua sistemazione, la porta che dalla sala affaccia sull’esterno si apre e si lascia aperta, il tono di voce medio di mamme e fanciulli è di gran lunga superiore a quello massimo del tuo televisore. Condividi, volente o nolente, miliardi di ricatti gastronomici fatti a (e da) genitori sfiancati ancor prima di cominciare a mangiare.
Fatto sta che – incuriosita anche dalla serata Slow Food Roma sulla Campania organizzata qualche settimana fa – volevo provare la cucina bio di questo bistrot aperto all’inizio del 2006 dalla Cooperativa Valle dei Casali, che gestisce l’omonima riserva naturale regionale in via del Casaletto.
Una vera casa nel parco, come dice il nome, in una struttura seicentesca ristrutturata recentemente in maniera molto semplice e funzionale.
Una gestione giovane, attenta all’educazione ambientale e dunque ai prodotti biologici, e un altrettanto giovane chef, Marco Moroni, che interpreta la cucina romana e regionale con un pizzico di inventiva e un’attenzione decisa ma curiosa alla qualità e provenienza della materia prima.
Un menu piccolo ma vivace, ricco di prodotti biologici e di verdure di stagione. Tra gli antipasti una golosa parmigiana di zucca con scamorza e ricotta di bufala; una passata di fagioli borlotti con dei bon bon di baccalà mantecato, molto delicata nonostante gli ingredienti robusti; una selezione di salumi da maiale nero; e mozzarella di bufala in carrozza panata al nero di seppia su una tartare di pomodorini dell’orto.
I primi piatti sono con pasta fresca, a partire dalla gricia ingentilita da zucchine e origano, e poi fettuccine con pomodorini arrostiti e mantecatura di bufala e pecorino; il cacio e pepe con i fiori di zucca disidratati; la classica amatriciana; aglio e olio al rosmarino con ceci, baccalà e pecorino. Tra i secondi, uno dei cavalli di battaglia della cucina di recupero romanesca: il bollito alla picchiapò, qui con le cipolline fresche; il brasato cotto nel tegame di coccio con il rosso dei Castelli; il pollo alla romana; e gustose polpettine di magro cotte in una salsa al vino bianco e finocchiella.
I sapori e i profumi immeditamente codificabili al palato, riconoscibili, come la provenienza – dichiarata per tutti i prodotti utilizzati – ne fanno un posto affidabile e confortevole. Buono il pane, acqua micro-filtrata, alla mescita un rosso dei Castelli oppure, in carta, una decina di aziende con uva da agricoltura biologica.
Fuori, all’aria aperta, si può prendere un discreto turamisù e il caffè tra gli ulivi o fare una passeggiata tra gli orti laboratorio o, ancora, una capatina al mercatino per le verdure fresche, il miele e qualche manufatto artigianale.
Servizio gentile e attento, anche nei momenti più caotici. E lode (nonostante tutto) ai genitori che portano qui i pargoli invece che nei fast food!
Virginia Di Falco
Bistrot Bio “La casa del Parco”
Tel. 06 45476909 – 329.8491081
www.valledeicasali.com
bistrot@valledeicasali.com
aperto a cena dal martedì al sabato e la domenica a pranzo
chiuso il lunedi e la domenica sera
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