di Monica Bianciardi
C’è chi ha dei Blind Tastting un’idea che persegue una programmazione attenta e rigorosa, vini scelti con regole precostituite con logiche studiate e poi c’è chi si trova più a suo agio nella osservazione dei comportamenti dei sistemi dinamici caotici, studi recenti sembrano confermare che il caos aiuti la creatività. La teoria del caos nelle nostre serate trova la sua giusta connotazione, ed aggiunge divertimento attraverso una componente fondamentale, la sorpresa.
Serate ludiche, vini rigorosamente bendati, non un filo logico da seguire. La regola è semplice non ci sono regole, nessun abbinamento studiato, vini perfettamente sconosciuti da decifrare. Un rompicapo dove giocare con gli indizi che emergono dal calice, ognuno può di dire la sua senza temere anatemi divini lanciati verso una probabile eresia, se poi si azzecca qualcosa, e spesso succede, parte una Olametacronale da far impallidire la curva nord dello stadio durante la finale della Champion league.
L’inaspettato è sempre più bello del previsto. cit
Il mio primo incontro con “Roja”, il nuovo vino top level di Roberto Rondelli è avvenuto così, in modo inconsapevole durante una di queste serate ricreative da fight club.
Inserito in modo casuale nella batteria di vini della serata ha ammutolito i presenti (me compresa), suscitando sorpresa e grande interesse, facendoci nuotare nel mare delle supposizioni e scavando negli indizi per diversi minuti.
Un vino particolarmente sentito e voluto, frutto di anni di impegno e selezione in vigna. La direzione voluta è quella di riuscire a far esprimere il Rossese ai massimi livelli pur conservandone la naturale spontaneità. Il Roja nasce nello storico vigneto di Migliarina di soli 3.5 ettari dopo un’attenta selezione in vigna dei migliori grappoli di Rossese. Migliarina ha viti di oltre 20 anni esposte a nord nord-ovest su terreni di origine pliocenica composti da Marne Azzurre ormai in perfetto equilibrio con il microclima della zona.
Rispettare e curare la bellezza, predisponendo con attenzione, custodire e scegliere. Lasciare che il potenziale del Dolceacqua si esprima nel miglior modo possibile, senza invasioni.
La gestione del suolo è dedicata ad mantenere uno stato di equilibrio in vigna. Il benessere delle piante porta ad una maggiore capacità di reazione e di difesa nei periodi di stress estivi, e fornisce maggior difesa all’aumento delle temperature e irradiamento solare.
Potatura tradizionale ad alberello con rese molto ridotte, lavorazioni in cantina con accortezze e mano decisamente delicata per salvaguardare espressività e l’integrità del risultato. Il vino in cantina esegue un periodo di affinamento in barriques di diversi passaggi per 12 mesi.
Tasting notes
Il Roja nonostante sia arrivato come ultimo vino della batteria alla cieca si è dimostrato da subito degno di attenzioni supplementari. Colore rosso rubino concentrato di vivida trasparenza, i profumi hanno ampiezza che apre con un vasto ventaglio dato da erbe aromatiche, nuance scure dei frutti con sensazioni piccanti e speziate, menta, resina di pino, elicriso . Il frutto è nero e rosso dolce maturo, denso di polpa, in bocca sinuose morbidezze fruttate sono amplificate da una dinamizzante freschezza, leggiadria, profondità, coesione, i tannini sono incastonati in un sorso persistente e saporito, in cui ritorna l’aromaticità dei vini di Dolceacqua.
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