Rocca del Principe
Lapìo (Av)
c/da Arianiello, 9 – 83030
Tel. 0825 1728013
www.roccadelprincipe.it
info@roccadelprincipe.it
Ettari vitati: 6,5 di proprietà (ha 5,30 a fiano e ha 1,20 ad aglianico), tutti nella zona alta di Lapìo.
Enologo: Carmine Valentino
Agronomi: non ha agronomo
Allevamento e densità di impianto: Guyot, circa 3.000 ceppi/ha per la maggior parte delle vigne e 2.000 per alcune di vecchio impianto (parte di c/da Tognano e 4.000 mq. accanto alla cantina, ad Arianiello)
Composizione chimico-fisica del terreno: terreno vulcanico sciolto per le vigne di Arianiello. Medio impasto a c/da Tognano e argilloso a c/da Lenze e a c/da Campore.
Produzione kg/pianta: la resa per ha è sempre di 55/60 q.li/ha quindi kg 2 circa per le vigne di 3.000 ceppi (la maggior parte) e kg. 2,75 per quelle di densità 2.000 ceppi/ha.
Esposizione vigne: c/da Lenze esp. Ovest, ad Arianiello esp. Nord-est, Tognano ad est e Campore a sud-est.
Epoca di impianto delle vigne:
Fiano 1991-1992-1999-2006-2010
Aglianico-Campore impianto 2007-2011
Altezza media: dai 500 mt. Slm di Campore ai 600 mt. Slm di Arianiello.
Lavorazione del terreno: sovescio e trinciatura
Conduzione: in regime biologico non certificato
Lieviti: selezionati neutri
Mercati di riferimento: Italia 50% /Estero 50% Regioni: Toscana-Veneto-Piemonte-Lombardia-Abruzzo/Nazioni: Usa-Giappone-Regno Unito-Germania-Olanda-Spagna-Norvegia-Francia
Bottiglie totali prodotte: 25.000
Percentuale di uve acquistate: 10%
Uve coltivate:fiano e aglianico
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LA STORIA
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Gli antenati di Ercole Zarrella hanno da sempre coltivato le vigne a Lapìo. Il nonno produceva intorno ai 300 q.li di vino sfuso (maggiormente aglianico) che vendeva in tutta la Campania.
Con la tendenza alla diminuzione del consumo di vino pro-capite, il papà di Ercole aveva ridotto l’attività vitivinicola, poi ripresa in pieno con l’avvento della generazione successiva. Dal ’93 al 2003 la produzione di uva di casa Zarrella era conferita tutta a Mastroberardino che incentivava i coltivatori a piantare viti arrivando a pagare l’uva fino a 270.000 lire al q.le. Ma anche per Ercole vale la stessa storia vitivinicola del resto dell’Irpinia . Ed è così che nel 2004, con la consulenza dell’ enologo Carmine Valentino, vinifica ed imbottiglia in proprio la prima annata. L’azienda cresce, lentamente, ma cresce. A distanza di alcuni anni arrivano i primi riconoscimenti che premiano la serietà, la puntigliosità e la passione di tutta la famiglia. Quest’anno l’inserimento in organico (amministrazione) delle figlie Mariarita, fresca di laurea in Filologia Moderna e di Simona, appena laureata in Enologia. Martina, la più piccola, studia al liceo linguistico per aiutare in futuro, nel rapporto con l’estero, la mamma Aurelia che parla un perfetto inglese avendo vissuto per moti anni negli Stati Uniti. Anche il settore vigne si avvale di un nuovo inserimento, Ercole ha pensato che fosse giunto il momento di affiancare un collaboratore al fratello Antonio, nella cura dei vigneti.
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LE VIGNE
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Le vigne, sebbene siano parcellizzate, sono tutte molto vicine, e situate nella parte alta di Lapio. Parliamo di 6,5 ha, così divisi : ha 1,20 a c/da Lenze coltivati a fiano con esposizione ad ovest a 570 mt. slm, su terreno argilloso. Ad Arianiello ha 1,40 coltivato sempre a fiano, con esposizione a nord-est, a 600 mt. slm, su terreno sabbioso. A c/da Tognano ha 2,7 , sempre a fiano, esposizione ad est, 500 mt. slm, su terreno di medio impasto. Infine ha 1,20 a c/da Campore, coltivati ad aglianico, esposizione sud-est, 500 mt. Slm, ancora su terreno argilloso.
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I VINI
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Fiano di Avellino 2014
Uva: fiano
Bottiglie: 20.000
Prezzo in enoteca: 14/16 euro
Vinificazione: acciaio
Quest’anno la famiglia Zarrella presenta il Fiano di Avellino 2014. La filosofia di vinificazione di Ercole è molto semplice e tende a valorizzare quanto più possibile le potenzialità del vitigno e del terroir.
Quindi fermentazione a temperatura controllata, successivamente permanenza lunga sulle fecce fini con frequenti rimontaggi e affinamento lungo in bottiglia (almeno sei mesi), uscendo quindi sul mercato un anno dopo. Particolare attenzione, inoltre, a ridurre al massimo l’uso dei solfiti con valori che si attestano intorno ai 60 mg./lt. (il limite massimo per legge è di 200 mg./lt.) Ne esce fuori un vino inizialmente un po’ chiuso, ma con il “fiato” da maratoneta. La complessità e la ricchezza di gusto rappresentano il “raccolto” dell’arricchimento dalle fecce. Si rimane piacevolmente sorpresi dall’eleganza e dalla pienezza del sorso, ben equilibrato da una sferzante freschezza e una notevole sapidità. Mentre scriviamo, è pronto il crù Tognano ottenuto da uve fiano provenienti dalla vigna più vecchia (1990) reinnestata con il clone del territorio che Ercole ha recuperato da una vite centenaria e che presenterà in anteprima nell’imminente verticale che faremo la prossima settimana ad Ercolano. Per il Taurasi, si è saltata un’annata, la 2011.
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CONCLUSIONI
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Rocca del Principe è una piccola azienda familiare, ma nel senso migliore del termine. La teutonica suddivisione dei ruoli nell’ambito familiare, la cura quasi maniacale nell’eseguire le operazioni di vigna e di cantina al tempo più opportuno, la grande passione per il territorio e per il proprio lavoro, sono gli elementi distintivi che hanno portato la cantina ad ottenere prestigiosi risultati. La semplicità e l’umiltà di Ercole, Aurelia e loro figlie, e del fratello di Ercole, Antonio, sono virtù uniche che rappresentano i tratti caratteristici degli irpini, un popolo abituato a fare i conti con la condizione di isolamento e di povertà che per il passato ha segnato un’era di sacrifici e di emigrazione e che speriamo non si ripeta più. Loro lavorano anche per questo!!!
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