di Andrea Docimo
Finalmente, i tempi erano maturi a sufficienza a Rione Alto. Del B-Zone & La Taverna di Bacco avevamo già parlato qualche mese fa e, proprio in quell’occasione, avevamo raccontato, in anteprima, degli ambiziosi progetti di Cristiano De Rinaldi e del padre Salvatore. Completare con una hamburgheria un locale che si attesta già su ottimi livelli sia per quanto concerne il versante ristorante che quello pizzeria (senza contare un arsenale di birre di ben ampio respiro) poteva rivelarsi un azzardo non da poco. Invece, a questo ragazzo classe ’94 va riconosciuto il merito di averci creduto ed aver tramutato il proprio sogno in realtà: prima ha creato un ottimo bun filo-states studiando e sperimentando per circa due anni come rapito e sospinto da un accecante spirito dionisiaco (il nome del locale mica è un caso); dunque, ha avuto il coraggio di lanciare i dadi, riuscendo a trovare le migliori combinazioni possibili per i propri panini. Nulla di eccessivamente elaborato, si intenda: i panini di Cristiano non contemplano mille e più materie prime, forse anche per questo motivo sanno andare dritti a stomaco e cuore come pochi.
Nel giorno dell’inaugurazione del lato hamburgheria, organizzata da Laura Gambacorta, è stato fissato un primo appuntamento alle ore 19:00 destinato ai giornalisti, poi un secondo alle 21:30, aperto al pubblico od a chi avesse voluto trattenersi fino a serata inoltrata. Special guest della serata mr Birra Baladin Teo Musso.
Per la cena di degustazione, Cristiano ha optato per un menù essenziale, ma che sapesse esprimere al meglio i punti di forza di B-Zone & La Taverna di Bacco.
“Entrée di benvenuto” costituito da una mono-porzione di montanara e di un grande classico sempre perfettamente eseguito dai De Rinaldi: la Mastunicola classica con lardo di Pata Negra.
In abbinamento, Baladin Elixir Demi Sec: birra da 10% ABV dal carattere tendente al vinoso ed oscillante tra dolcezza e secchezza al palato. Musso la vede bene accompagnata ad agnello, formaggi di carattere e frutti rossi: non sbaglia.
Si è quindi proseguito con 3 panini del nuovo menu, proposti in versione ridotta e “supportati” da un egual numero di birre.
Prima, però, si è dato ampio spazio alle dichiarazioni di un Cristiano visibilmente emozionato e di un Teo Musso in grande spolvero, moderati dall’ottima Laura Gambacorta. Il giovane De Rinaldi ha reso partecipi gli avventori del grande impegno profuso negli ultimi anni ed ha anche spiegato che il percorso intrapreso per migliorare il bun è stato indubbiamente segnato dell’esperienza maturata come pizzaiolo AVPN, che gli ha permesso di acquisire le giuste tecniche e nozioni riguardo impasti e lievitazione. Topics importanti anche il legame estremamente sentito con il territorio campano e l’emozione di avere ospite Teo Musso per la serata, al quale Cristiano è peraltro legato da un bel rapporto di amicizia.
E’ stata, poi, la volta dello stesso Musso, che ha raccontato i primi passi della sua avventura nel mondo brassicolo, iniziata nel 1997 con la prima birra messa in produzione (la Isaac, riprendendo il nome del figlio) e portata avanti con ottimo riscontro nel corso degli anni successivi. Ha anche ribadito quanto il mondo della birra artigianale debba alla cultura del vino e non ha nascosto il fatto che gli ostacoli siano state moltissimi. Basti pensare a qualche dato iniziale: 3 Isaac e 3 Super per ogni locale, proposte effettivamente al tavolo da pochissimi dei 500 ristoranti riforniti nell’ormai lontano 1998. Si è dunque passati alla sua vulcanicità ed a quella che lui definisce “pornografia televisiva” (ad esempio al Tg Leonardo), “modus agendi” che gli ha permesso di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema brassicolo. D’altronde, il vate delle Langhe gestiva un locale nel paesino di Piozzo, abitato da non più di 900 abitanti. Avvertiva, pertanto, il bisogno di esplodere, di farsi conoscere, specie in virtù del fatto che secondo lui il popolo italiano si sarebbe destato dal torpore ed avrebbe preso coscienza della nuova realtà della birra artigianale solo negli ultimi 5 anni. Prima la situazione era ben diversa. Adesso, però, è felice di aver smosso le acque e di essere riuscito nel suo intento. Infine, due appuntamenti da non perdere: dal 13 al 16 luglio a Piozzo con l’inaugurazione del nuovo birrificio (saranno presenti Le Cirque Bidon itinerante dal 1976 ed Eugenio Finardi che il 16 festeggerà lì i 40 anni della musica ribelle con un concerto) e dopo agosto ad Open Baladin a Torino (in piazzale Valdo Fusi), dove sarà ospitato un evento che vedrà protagonisti circa 200 produttori di birra artigianale. Battuta finale (ed anche quella più importante, a mio avviso): “Se in Italia vogliamo risorgere, dobbiamo prima di tutto credere nella nostra terra”.
Tre panini e tre birre, dicevamo. Zoomiamo ed esaminiamo questi abbinamenti da vicino.
B-ZONE SAKI – Bun artigianale, battuta di petto di pollo, pomodorini del Piennolo, songino e crema di formaggio fresco. Buono, fresco e leggero. Per quelli che: “vorrei un panino light stasera”.
Birra abbinata: Isaac di Baladin – Bière blanche piacevolmente beverina, la cui speziatura è ben armonizzata a fresche note agrumate. Gradevole l’accompagnamento ad un panino quasi estivo.
B-ZONE TEO – Il panino dedicato a Teo Musso con bun artigianale, hamburger di fassone piemontese, radicchio trevigiano e formaggio di Bra. La caramellizzazione del radicchio mette in cantina l’amarezza: è una dolcezza golosa, difatti, il leitmotiv di questa creazione di Cristiano. L’hamburger, poi, è di grande carattere.
Birra abbinata: Super Bitter di Baladin – Una versione rivisited della primigenia Super, con Amarillo in dry hopping ed una secchezza maggiormente pronunciata, ma mai eccessiva. Una Strong Ale in cui al palato il caramello impera assieme ai frutti rossi, alla frutta secca ed a quella sciroppata. Matching ben riuscito.
B-ZONE CLASSIC – Ne avevamo già parlato nel precedente articolo: bun homemade, hamburger di Black Angus, insalata e pomodoro con glassa di aceto balsamico, bacon artigianale e scamorza. Un panino basic: non stanca ed è fruibile anche da chi non vuole lasciarsi tentare da elaborazioni più spinte.
Birra abbinata: IPA ZONE – Birra nata dalla collab tra B-Zone & La Taverna di Bacco ed il Birrificio Karma di Alife (CE). IPA ben strutturata, con il peculiare timbro amaricante ed i sentori resinosi ed agrumati in buon equilibrio. Con un panino di così facile approccio era possibile osare: rendez-vous andato a buon fine.
Dulcis in fundo, il “Birramisù”: altro cavallo (di razza e) di battaglia di Cristiano. Imperdibile. In abbinamento il Barley Wine Xyauyù Oro di Baladin.
Concludo, infine, ricordando che la preparazione degli hamburger viene eseguita direttamente al locale e segnalando un altro panino molto interessante, provato a fine serata.
B-ZONE AGRO – Bun artigianale, hamburger di bufalo campano, marmellata di Aglianico e Provolone del Monaco DOP. Tanta roba.
B-Zone & La Taverna di Bacco non è più un triangolo isoscele: adesso è diventato a tutti gli effetti un bel triangolo equilatero, il cui baricentro è senza dubbio costituito dalla buona qualità delle materie prime e dalla passione per il proprio lavoro di Cristiano e Salvatore De Rinaldi.
B-ZONE e La Taverna di Bacco
Via Antonio e Luigi Sementini, 28,80131 Napoli
Tel. 081 546 6119
Sito internet: http://www.b-zone.beer/
Aperto tutti i giorni
Dai un'occhiata anche a:
- Candlenight: quando la cena è a lume di candela | Agripanificio
- A Firenze La Buticche di Lampredotto – Trippaio di San Frediano
- Migliori panini Napoli e Campania
- Much More Pub: il panino dalla A alla Z a Santa Maria Capua Vetere
- Sunrise Fish Bar: il mare tra due fette di pane a Caserta
- The Big Brothers Pub a Bellizzi
- Preparare un “club sandwich” è meno facile di quanto sembra ma da “Hangout” sono maestri
- Croissant Roll Burger: il panino di San Valentino di Ornella Buzzone e Antonio Silvestri