di Bruno Sodano
Un Antonino Cannavacciuolo “più serio” e “meno scherzoso” del solito per il grande ritorno di Cucine da Incubo, dopo una pausa di 3 anni. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare cosa dobbiamo aspettarci per questa nuova edizione che andrà in onda da domenica 3 aprile per la prima volta su Sky Uno, in streaming su NOW e sempre disponibile on demand.
L’amatissimo e acclamato chef da cinque stelle Michelin ha molto a cuore questo programma anche perchè, di fatto, ha una personalità molto empatica. Questo lo abbiamo percepito dalle sue parole in relazione a cosa ci dovremo aspettare questo nuovo anno: Questa edizione avrà come focus principale la famiglia. L’attenzione si è rivolta principalmente a quelle realtà familiari che, prese dalle mille avversità, perdono di vista il ristorante creando tutti i presupposti per una chiusura definitiva. L’aiuto mira infatti a fornire tutti gli strumenti necessari alle attività per riprendere le redini in mano della situazione e ridare la giusta carica per ripartire alla grande in una gestione più organizzata.
In effetti quando un padre (e una madre) di famiglia investono tanto vorrebbero avere delle gratificazioni economiche a fine mese. Quando questo non succede, per tutta una serie di motivi, c’è davvero poco da stare allegri. Per fortuna, però, abbiamo il nostro chef campano Cannavacciouolo che con il suo grande cuore, simpatia e altissima formazione, riuscirà – puntata dopo puntata – a farci guardare con gli “occhi giusti” cosa c’è dietro la gerstione (non semplice) di un ristorante. Lo vedremo quindi alle prese con vere e proprie missioni impossibili gestite attentamente attraverso la sua esperienza da Chef e da imprenditore che mette al servizio di quei ristoratori nelle cui cucine e nelle cui sale regnano liti, improvvisazione e cattiva gestione, tanto da portare le strutture a un passo dalla chiusura. Ristoranti di tutta Italia con un servizio, uno stile e una qualità del cibo che vengono giudicati deludenti dai clienti insoddisfatti e che per questo, sopraffatti da incuria o indolenza,
sembrano destinati a cessare le proprie attività.
In ogni episodio di Cucine da Incubo, Chef Cannavacciuolo arriverà nel locale per provare in prima persona il menù e valutare cibo e servizio, osserverà poi lo staff al lavoro e, in base ai problemi emersi, darà la sua consulenza, fornendo anche consigli per un nuovo menù.
Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa da compiere in tempi record, che darà un nuovo aspetto alla location per renderla più accogliente e funzionale, creando un’atmosfera diversa rispetto a quella del passato, finalmente a misura di cliente.
Dopo questi interventi, lo staff sarà poi pronto a ricominciare: con la passione per la ripartenza e la forza dei consigli ricevuti dallo Chef, ma anche con la fondamentale consapevolezza degli errori passati, tutte le persone al lavoro in sala e cucina potranno tornare al lavoro, riaprendo le porte alla clientela.
Per cercare le Cucine da incubo di questa stagione, nel corso delle 6 puntate Chef Cannavacciuolo girerà l’Italia: dal Salento, nella provincia di Lecce, alla provincia di Viterbo, quindi sarà alle porte di Bologna, nella parte settentrionale della Calabria e infine nel cuore di Roma.
NEL PRIMO EPISODIO:
LA LOCANDA DEGLI ARTISTI (LUCINO, COMO)
Il primo episodio di “Cucine da incubo” sarà a Lucino, in provincia di Como, ne “La Locanda degli Artisti”. A gestirla c’è Noemi, 30enne che è l’anima del ristorante da 8 anni quando, lasciati gli studi dopo il primo anno, decise di aprire un locale tutto suo nonostante l’unica esperienza che avesse nel campo della ristorazione fosse il lavoro come barista part-time. La Locanda è sin da subito a gestione famigliare: la mamma Roberta, che aveva gestito un bar, in cucina con Noemi; in sala Carola, amica di Noemi, alla sua prima esperienza; il padre Aldo aiuta nella gestione delle spese e dei fornitori.
Dopo otto anni il locale di Noemi non solo non decolla, ma ha gravi problemi finanziari e di organizzazione tanto che i rapporti tra loro non sono sempre facili. Eppure la clientela potenzialmente non mancherebbe: spedizionieri, personale d’ufficio e camionisti di passaggio non vengono però attratti dal locale che risulta spoglio e senza anima.
Nel corso degli anni, Noemi ha provato diverse formule, sempre dispendiose e fallimentari: oltre ad aprire per le colazioni, il locale oggi offre un menù che varia ogni giorno a pranzo e cena, e nel frattempo cerca di espandersi offrendo anche un laboratorio di pasticceria e una sala con delle slot machine. La cucina di Noemi è alla buona e pasticciata, le porzioni sono troppo abbondanti e lei asseconda qualsiasi richiesta fuori menù dei clienti rallentando il proprio lavoro.
Insomma, pur avendo grande forza di volontà e tante idee, Noemi non riesce a far decollare il suo negozio, a scapito della qualità del locale, del cibo e anche dei rapporti con la sua famiglia e gli altri membri dello staff.
Il programma è l’adattamento italiano del famosissimo format internazionale Kitchen Nightmares, format creato da Optomen Television Ltd e licenziato da All3Media International Limited.
Sky Brand Solutions, dipartimento di Sky Media, insieme a Endemol Shine Italy ha portato a bordo dei nuovi episodi di Cucine da incubo: Leroy Merlin, Verisure, Olio Sagra, Lollo Caffè, Work Line, Pentole Agnelli.