di Tiziano Terracciano
Lungo la via Appia, tra Maddaloni e Santa Maria a Vico, c’è una strada che sale verso le colline e che, costeggiando gli uliveti e i castagneti tipici della zona, porta al borgo di Cervino. Qui troviamo questo ampio e bel locale ammodernato un paio di anni fa sulle basi del vecchio “Punch” nato nel 1988, da quando ci lavora Angela insieme a Peppe (uno dei proprietari), la quale parlandoci della ristrutturazione ci dice con semplicità e con gran ragione: “anche l’automobile, ad un certo punto, la devi cambiare perché prima o poi si comincia a rompere e ti può lasciare a piedi all’improvviso”! Il locale infatti, negli anni passati, aveva quasi esclusivamente una clientela locale e ora, che si è piacevolmente ringiovanito, riceve visite anche da una clientela proveniente da altre province.
Stasera abbiamo voglia di pizza e quindi ci affidiamo alle mani dei due giovani che sono vicino al forno a legna, Alessandro (il pizzaiolo) e Raffaele (il fornaio) con i quali scambiamo quattro chiacchiere per renderci conto della pizza che andremo a mangiare, in quanto dal menù leggiamo che essa viene proposta sia nella versione “Normale” sia nella versione “Sottile”. La “Sottile” è appunto molto sottile con un disco di diametro maggiore (servita in piatti più ampi) e una cottura più “croccante” per assecondare i gusti soprattutto della clientela della zona. Poi c’è la “Normale” che strizza l’occhio alla classica napoletana. L’impasto è un tradizionale diretto lievitato almeno 24 ore e fatto con un blend di farine tipo 0 e tipo 00, l’idratazione si aggira intorno al 62% (e non si va oltre in quanto diventerebbe difficilmente gestibile per la versione “Sottile”). Inoltre, per gestire entrambi i formati di pizza, il forno è tenuto ad una temperatura più bassa dei canonici 450 gradi, ma Raffaele sa il fatto suo e riesce a sfornare delle ottime “Normali”.
Ordiniamo dunque una pizza con la Scarola e una Diavola “arricchita”, entrambe rigorosamente “Normali”!
La prima è più delicata ed è farcita con la scarola, i pomodorini gialli freschi, le alici di Cetara, le olive nere, i capperi e l’autoctono olio extra vergine di oliva.
La Diavola è più potente non solo per la piccantezza ma anche per la piacevole intensità della deliziosa salsiccia secca di maialino nero casertano proveniente dalla “Tomaso Salumi” di Faicchio (che abbiamo chiesto al posto del salame) e dall’aggiunta, come è usuale qui, delle melanzane a funghetto.
L’impasto è ben lievitato, gustoso, leggero e forma dei cornicioni che superano la prova della risalita ad ogni pressione delle dita.
Non c’è una carta dei vini e quindi per i rossi dobbiamo scrutare la piccola selezione posizionata su un ripiano della sala. Scegliamo un Sairus della Cantina Montesole di Montefusco (AV), un interessante Aglianico affinato 18 mesi in barrique e 12 in bottiglia.
Per completare assaggiamo una sfiziosa cheesecake artigianale ai frutti di bosco , preparata nel “buccacciello” a chiusura ermetica.
Ristorante e Pizzeria Ristrò
Via Monsignor Pascarella, 40
81023 Cervino (CE)
Tel. 0823411288 – 3388632085
http://www.ristro.it/
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