Non si può perderli di vista qualche mese che già non sono più nella cucina dove li avevi lasciati. Questo primo scorcio del 2017 ha registrato una piccola rivoluzione nel mondo della ristorazione tra le costiere sorrentina e amalfitana, che poi costituiscono la vetrina della gastronomia di lusso della Campania. Insomma, tra cuochi che lasciano i fornelli che hanno presidiato per anni e chef che ripartono con nuove aperture il valzer di cappelli bianchi quest’anno è stato particolarmente inteso. Tuttavia, per il week end di Pasqua tutti i grandi alberghi e ristoranti riapriranno e quindi tutte le postazioni avranno il loro capo.
Il bollettino delle novità si apre con l’Excelsior Vittoria di Sorrento. Qui dopo quattro stagioni di successi, con importanti riconoscimenti sulle guide di settore, Luigi Tramontano ha lasciato la struttura di piazza Tasso. A guidare le cucine dei tre ristoranti che si trovano all’interno dello storico albergo della famiglia Fiorentino, inclusa la prestigiosa Terrazza Bosquet, c’è Antonino Montefusco. Classe 1983, il nuovo executive ha esordito giovanissimo proprio all’Excelsior Vittoria a fianco dello chef Vincenzo Galano, per poi approdare nelle cucine di grandi alberghi e ristoranti in Italia e all’estero: Rosselinis di Palazzo Avino a Ravello, Quattro Passi a Nerano di Massa Lubrense, Le Jardin de Russie del De Russie di Roma e la Pergola del Rome Cavalieri Hilton di Roma.
Intanto Luigi Tramontano si è trasferito di pochi chilometri ed ha appena preso possesso delle cucine dell’Hotel Le Agavi di Positano. Lì, nella fascinosa struttura incastonata nella roccia a picco sul mare guiderà i ristoranti La Serra e Remmese. L’obiettivo è quello di offrire alla clientela internazionale che frequenta la struttura una proposta gastronomica contemporanea che valorizzi adeguatamente i prodotti del territorio. E in tal senso il curriculum di Tramontano, per anni sous chef al don Alfonso di Sant’Agata sui due Golfi e poi responsabile in prima persona delle cucine di Villa Cimbrone a Ravello, fa ben sperare per arricchire l’offerta gastronomica di una delle perle dell’ospitalità in costiera amalfitana.
E sempre restando nel giro degli hotel cinque stelle, nuovo cuoco in arrivo anche all’Accanto, il ristorante gourmet del Grand Hotel Angiolieri di Vico Equense. Qui a lasciare è stato Marco del Sorbo e a succedergli è Domenico De Simone.
Anche in questo caso Elisa Balzano e Gerardo Gargiulo, proprietari della bella struttura affacciata sul mare della marina d’Equa, hanno scelto un cuoco capace di interpretare uno stile di cucina territoriale che negli anni si è rivelato capace di conquistare sia la clientela straniera sia i gourmet italiani. Valorizzazione dei prodotti locali e interpretazione moderna dei grandi piatti della tradizione regionale, uniti alle creazione più contemporanee destinate ai clienti più curiosi, saranno i punti di forza dei piatti firmati da De Simone.
Intanto Marco del Sorbo si sposta nel centro storico di Sorrento e da quest’anno è il nuovo cuoco di Palazzo Marziale, la fascinosa dimora di charme di Paola Savarese che sorge a pochi metri dal Trecentesco Chiostro di San Francesco. Qui curerà sia i piatti del ristorante gourmet la Terrazza, sia la proposta più easy del Marzialino.
Nuovo cuoco anche per il Bikini, il ristorante annesso allo storico stabilimento balneare di Vico Equense di proprietà della famiglia Scarselli. Qui con il patron Giorgio Scarselli già da qualche settimana è a lavoro per mettere a punto piatti e proposte Andrea Napolitano, appena trent’anni e con un bagaglio di esperienze importanti. Le cucine del Buco di Sorrento con Peppe Aversa e quelle di Villa Crespi sul lago d’Orta con Antonino Cannavacciuolo sono state le palestre nelle quali Napolitano ha sviluppato una personale idea di cucina con piatti che parlano l’inequivocabile linguaggio del sud, nei quali la perfezione estetica della presentazione non oscura né sacrifica il gusto dei grandi prodotti della costiera. Nel caso del Bikini, poi, la nuove proposte si affiancheranno a piatti ormai considerati storici, frutto di una straordinaria opera di recupero e valorizzazione di prodotti locali. In questo novero si inseriscono gli spaghetti con i limoni di mare, detti ” carnummole”, un frutto di mare dalle intense note iodate che solitamente viene mangiato crudo con una spruzzata di limone, come anche il ragù, proposto anche in estate in una versione d’autore messa a punto direttamente da Riccardo Scarselli.
Pochi metri più in là lungo la costa, anche l’hotel Capo la Gala quest’anno fa registrare un cambio di guardia alla guida della cucina del ristorante Maxi. Andato via alla fine della scorsa stagione Domenico Iavarone, la famiglia Acampora ha puntato sulla continuità interna affidando la proposta gastronomica di questo piccolo e riservato resort di mare a Graziano Caccioppoli, che negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo di braccio destro dello chef.
E proprio Domenico Iavarone, supportato nella regia della sala da Enrico Moschella, è protagonista di quella che probabilmente è la più interessante nuova apertura di questo inizio di stagione. Proprio la prossima settimana, infatti, apre i battenti all’ombra del Vesuvio il Josè, ristorante gourmet di Tenuta Villa Guerra a Torre del Greco. Suggestiva la location, che richiama l’ambientazione raffinata e naturale delle ville vesuviane che hanno reso il Miglio D’Oro rinomato e che oggi ritorna sotto i riflettori con un’esclusiva offerta gastronomica. Non a caso a Iavarone, allievo di valore di Oliver Glowig, la famiglia Confuorto, proprietaria della struttura, ha chiesto di interpretare con sensibilità e tecnica moderna lo straordinario patrimonio di prodotti del comprensorio vesuviano. L’obiettivo è quello di offrire ai turisti appeal gastronomica ad un comprensorio che fino ad oggi ha offerto unicamente motivi di richiamo sul fronte naturalistico e storico archeologico.
Novità a parte, nelle ultime settimane in vista di una stagione turistica 2017 che stando alle previsioni si annuncia all’insegna dell’ottimismo, hanno riaperto tutti i grandi ristoranti della Penisola Sorrentina.
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