Ristoranti Michelin in Campania. Nonostante l’anno difficile in questa regione la ristorazione non smette di crescere ed è davvero incredibile il numero di investimenti e di aperture che ci sono state da giugno in poi nonostante l’incognita che l’incertezza generale può gettare sul business vero e proprio.
Nei nostri giri abbiamo visto cucine toniche, di grande spessore tecnico e soprattutto che, in base ai loro trascorsi, ci possono indurre a pensare che potrebbero portare la stella Michelin in ben sette nuovi locali.
Si tratta di un gioco che tiene conto degli orientamenti della nuova direzione della guida italiana, che privilegia ristoranti nelle strutture alberghiere e comunque con società solide.
In questo gioco diamo per scontato che Casa del Nonno 13 e Relais Blu, che hanno cambiato cuochi, vadano verso la riconferma e che Marennà la riprenda. Visto l’anno difficile, non pensiamo ad un atteggiamento negativo della rossa se non nei confronti di chi ha proprio chiuso i battenti (Locanda Severino ad esempio).
La Campania è una regione importante per la Michelin, l’unica guida capace di fare mercato: terza per numero di stelle dopo Lombardia e Piemonte (ma siamo lì), ha anche in Napoli la provincia più stellata d’Italia.
Siamo certi che avremo belle sorprese!
Ciro Sicignano porta comunque una stella in giro dalla Calabria, lavora in una struttura storica e molto solida che ha investito molto in quest’ultimo anno. Due condizioni che lo candidano al riconoscimento.
Bonus: chef già stellato, rinomata città turistica e solidità economica.
Giuseppe Molaro lavora in una struttura di famiglia, è un pulcino della scuola di Heinz Beck con il quale ha conquistato e mantenuto la stella a Tokyo.
Bonus: chef già stellato, stellato all’estero e scuola di Heinz Beck.
Un altro pulcino della nidiata del panzer tedesco è Giovanni Solofra, anche lui stellato in Sicilia, che è executive ai tre Olivi di Paestum della famiglia Pagano che ha separato la gestione della banchettistica dalla gestione food per gli esterni e gli ospiti d’albergo.
Bonus: chef già stellato, meta turistica e solidità economica.
Ora comincia un po’ di azzardo. Salvio Perna all’Hotel Villa Franca con la consulenza di Nino Di Costanzo, un cuoco a cui la nuova direzione ha dimostrato di credere molto.
Bonus: struttura solida, rinomata meta turistica e sponsor Nino Di Costanzo
Secondo azzardo: Domenico Marotta. Lavora in una struttura di famiglia, ha aperto da poco più di un anno e sicuramente nel 2019 non è stato intercettato.
Bonus: cuoco di grande esperienza internazionale e solidità della struttura.
Non sta su Facebook aggiungiamo :-)
Luigi Salomone è stato il più giovane stellato in Campania quando conquistò il riconoscimento a Piazzetta Milù di Castellammare. Adesso lavora a Nola in Re Santi e Leoni.
Bonus: già stellato dall’attuale direzione, struttura societaria solida.
Francesco Franzese è tornato a Nola dopo aver difeso la stella Michelin a Casa del Nonno 13. Potrebbe confermarla dunque in questa nuova struttura.
Bonus: solidità societaria, chef stellato e grande esperienza internazionale (Robuchon)
A queste strutture si aggiungono due grandi scommesse: Eduardo Estatico al Britannique e Francesco De Simone a Locanda Bruniana a Nola. Entrambi provenienti da Capri e impegnati in due strutture molto belle, importanti e solide.
E nel Cilento ci sono almeno due gourmet da prendere in considerazione: Acquadulcis e Alessandro Feo.
Che dire? E’ bello vedere una Campania così pimpante e con tanti giovani di ottima scuola potersi giocare le loro carte.
In bocca al lupo a tutti!
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