di Enrico Malgi
Taverna Buonvicino ad Amalfi. In questo periodo la Costiera Amalfitana si risveglia dal lungo letargo invernale, si rifà il trucco e s’imbelletta per prepararsi ad accogliere frotte di turisti indigeni e stranieri, nonostante il pericolo terroristico sempre incombente che ha portato a disdire alcune prenotazioni, ma per fortuna in giro già si vede molta gente. Perché il fascino che emana la Costiera più famosa d’Italia attira sempre.
Ristoranti, trattorie, pizzerie, pasticcerie, bar, ritrovi, hotel, agriturismi e B&B cominciano a funzionare alla grande, offrendo ai graditi ospiti il meglio possibile. In questi giorni sono stato ad Amalfi, capitale di tutta la Costiera, per sperimentare la cucina di un locale aperto da pochi anni.
Lasciato il lungomare mi sono addentrato verso l’interno, attraversando strette viuzze e nascosti vicoletti ed alla fine ho scoperto finalmente un posticino molto interessante non lontano della famosa Cattedrale di Sant’Andrea: il Ristorante Taverna Buonvicino che affaccia su una tranquilla piazzetta, quella di Largo Santa Maria Maggiore. Uno scenario da cartolina, accanto alla storica ed antica sede della Reale Arciconfraternita Maria Santissima Addolorata.
Il locale è stato aperto nel 2013 da tre intraprendenti giovani professionisti locali: Nicola Scocca, Gaetano Buonocore ed Antonio Gambardella. Ai fornelli si cimentano con bravura Enza Scocca (sorella di Nicola) ed Antonella Porpora.
La sala è stretta, ma elegante e raccolta, con pareti tinteggiate di bianco, che fanno pendant con il lindo tovagliato della mise en place. Qualche quadro, specchi, libri e luci soffuse. In estate si può impegnare il caratteristico e coreografico dehors sulla graziosa piazzetta, adornato con piante e fiori, posizionato proprio alle spalle di un’antica chiesetta che veglia sui commensali con la tozza, discreta e rassicurante sagoma del suo campanile.
Ad accogliermi i due simpatici e disponibili proprietari, Nicola Scocca e Gaetano Buonocore, che mi accompagnano attraverso il percorso gastronomico.
Entrée easy e gradevole: frittatina con cipollotti freschi e poi fiordilatte alla piastra con nocciole di Giffoni al profumo di sfusato amalfitano.
La frittura mista mare e terra in tempura è da manuale: leggera, croccante, leggermente increspata, gustosa e per niente unta.
Il polpo alla griglia con carciofi fritti e purea di mele invece non mi ha convinto del tutto, perché la cottura va migliorata. Delizioso il canonico e mediterraneo tortino di alici ripieno di scarole, capperi ed olive aromatizzato con colatura di alici di Cetara.
Di maniera e ben fatto il raviolo farcito con patate e gambero in guazzetto di vongole, asparagi e spunzillo. Semplice il risotto con burrata e gamberi marinati all’aroma di sfusato amalfitano, da cuocere però un pò meno, ma si sa che sotto la Linea Gotica è difficile da capire.
Eccellente la pasta mista con totani e fagioli cannellini, sicuramente il miglior piatto del pranzo. L’occhiata con patate al rosmarino e bietola all’aglio e olio ci può stare, ma manca il guizzo vincente.
Semplici, buoni e non troppo zuccherini i dolci fatti in casa: caprese con crema di latte al rhum, coviglia con torrone di mandorle su ciambella allo Strega e chiacchiera con miele e crema di ricotta agli agrumi.
Carta dei vini ancora in itinere, che per fortuna predilige buone etichette locali ad un giusto ricarico. Ho degustato un ottimo Terre Saracene Costa d’Amalfi Bianco Doc 2015 di Ettore Sammarco.
In conclusione si tratta di una cucina semplice, genuina ed onesta, senza troppi orpelli, con piatti leggibili, concreti ed affidabili, che può contare sull’ottima materia prima locale stagionale di mare e di terra. Una cucina che vuole distinguersi dalla solita proposta turistica e che cerca di perfezionarsi con l’esperienza e con l’impegno. Il cliente comunque esce sicuramente soddisfatto ed appagato, anche perché i prezzi sono abbordabili, tenendo conto che si tratta di un locale inserito in una città famosa nel mondo a forte vocazione turistica. E poi l’accoglienza è calorosa e coinvolgente e l’atmosfera è intima e romantica.
Foto di Enrico Malgi
Ristorante Taverna Buonvicino
Largo Santa Maria Maggiore, 13 – Amalfi
Prezzi: 50,00-60,00 euro il menù degustazione fino a dieci portate, e con porzioni più abbondanti, escluse le bevande. Anche a 25,00-30,00 euro con meno portate. Menù anche alla carta.
Accesso giornaliero al Ristorante dalle 11,45 alle 14,30 e dalle 18,30 alle 22,30
Chiusura settimanale: da aprile-ottobre locale sempre aperto. Da novembre-marzo locale chiuso la domenica sera e lunedì intera giornata.
Ferie: quindici giorni seconda metà di novembre e chiusura per venti giorni dopo Natale per manutenzione ordinaria.
Coperti: 30-40 interni e 30-40 esterni.
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