Terrazza Calabritto a Napoli
Piazza Vittoria, 1
Tel. 081 240 5188
Aperto a pranzo e cena, domenica solo pranzo e lunedì solo cena
Terza generazione Politelli a Terrazza Calabritto. Non per diritto ereditario: Bruno, 24 anni, ha fatto moltissima formazione in Italia e in Inghilterra oltree ad aver frequentato il primo corso organizzato da Intrecci, la scuola di sala della Famiglia Cotarella. Risultato, il papà Enzo si può dedicare tranquillamente a Terrazza Calabritto a Milano.
La formula è sempre la stessa: grande pescato e comunque grandi prodotti del mare, ampia e profonda cantina, tra le migliori di Napoli, buoni piatti di pasta tra cui gli storici spaghetti con la granseola lanciati dal nonno Bruno. Ma soprattutto atmosfera informale, servizio attento e familiare, finale di dolci ottimamente eseguiti. In una parola, si mangia benissimo il mare come raramente capita a Napoli. Anche se può sembrare un paradosso, la città si distingue per i piatti vegetali oltre che per la pasta mentre non sono molti i luoghi dove il mre è valorizzato come si deve.
Questa è una delle basiliche gastronomiche della cucina di mare in città e in Italia senza dubbio alcuno, la efficace risposta napoletana ai ristoranti giapponesi. Sugli 80-100 euro vini esclusi.
Il ristorante è molto accorsato, conviene prenotare sempre. Imperdibile.
Cosa si mangia a Terrazza Calabritto: il menu
REPORT DEL 6 aprile 2016
Terrazza Calabritto a Napoli
Piazza Vittoria 1
Tel. 081 2405188
Sempre aperto. Chiuso domenica sera e lunedì
Enzo Politelli appartiene a una famiglia di ristoratori che da sempre ha rapporti con i pescatori. Da queste origini ha pescato la formula della felicità, proposte materiche molto semplici e buona carta di vini, lui è uno dei pochi patròn a Napoli che ne capisce, oltre che di bollicine.
A Terrazza Calabritto la vita di Enzo è cambiata anche grazie all’incontro con la sua compagna messicana: i due paesi oltre alle bandiere hanno in comune l’allegria e le contaminazioni. La freschezza dei ceviche e dei guacamole ben si abbinano con crudi, tartare e carpacci. Sicché della antica e tradizionale cucina di mare napoletana restano i polpi arrosto impreziositi con la crema di patate, le polpette di baccalà e gli spaghetti con la granseola, che son oin realtà il risultato di una preparazione lunga del bestione arricchito da una tagliata di gamberi e crostacei che sostengono la freschezza.
La formula della felicità è dunque ben presto che trovata: materia prima di mare di alto livello, cucina riconoscibile, crudi, vini bianchi e bollicine. Così il pienone è assicurato ogni sera mentre a pranzo molti vengono per la pausa all’insegna della essenzialità del mare.
Un approccio easy, insomma, che riscuote i favori della clientela napoletana anche grazie ad un servizio di sala veloce e competente.
Una sorta di bistrot di mare efficace e leggero, velocizzato dalla esperienza sudamericana e dai giri che Enzo si fa con Davide Oldani, anche lui in procinto di aprire il suo nuovo ristorante.
CONCLUSIONI
Uno dei pochi posti in cui si mangiano buoni crudi di mare e piatte ben eseguiti che non hanno velletià gourmet. Il continuo accostamento con il vegetale e la frutta contribuisce a rinfrescare il palato e a regalare la sensazione di leggerezza. Un locale da vivere senza pensieri, godendo della vista della piazza lambita dal mare e inonondata dal traffico.
Pagherete dai 50 ai 75 euro vini esclusi.
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